RADIO DUE - «Il selfie di Totti mi è piaciuto tantissimo, perché è un gesto umano. Sabato però c'è Palermo-Roma, e io spero che il selfie se lo faccia Dybala. Gli dirò che se segna di farsi una fotografia». Così Maurizio Zamparini, Presidente del Palermo, intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica. «Un pronostico per la partita? È dura, perché noi stiamo andando bene ma la Roma è molto forte, da scudetto, che per vincere il campionato però deve imparare ad avere la mentalità per vincere sempre senza avere paura», ha aggiunto il presidente rosanero.
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RETE SPORT - «Sono un grande fan di Garcia, è il miglior tecnico che c'è in Italia, la Roma deve fare attenzione a non farselo fregare dal Paris Saint Germain», a dirlo è Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, intervenuto oggi pomeriggio ai microfoni dell'emittente radiofonica. «Il tecnico della Roma mi piace perché è diretto, dice quello che pensa un po' come me, e per questo finisce spesso nell'occhio del ciclone».
Su Walter Sabatini: «Gli americani hanno il grande merito di aver capito che Sabatini è uno che capisce di giocatori e lo fanno lavorare. La Roma ha fatto qualcosa di eccezionale, è arrivata a dei livelli impensabili pochi anni fa. Mi augurerei che vincesse lo scudetto anche se forse non lo vincerà perché per essere veramente grandi non bisogna aver paura di vincere. La partita di sabato? Avrei preferito incontrare la Juve in questo momento, avremmo avuto più possibilità di far risultato. Tra Roma e Juve la differenza è l'arbitraggio di Rocchi? No, credo che la Juve è più abituata a vincere, è una questione di mentalità che si acquisisce col tempo. La Roma deve essere più continua. Cedere pezzi importanti per mantenere lo stesso livello? E' difficile, bisogna avere anche un allenatore bravo. Vediamo quello che sta facendo anche l'Udinese. Da noi non è arrivato ancora l'americano o il russo o l'arabo, siamo costretti a lasciar andare i pezzi da novanta: i tre miei giocatori del PSG, Cavani, Sirigu e Pastore, non erano sostenibili da noi».
Su Roma-Lazio: «Le polemiche sul selfie del derby? Tutte inventate da uomini che sono computer, Totti ha fatto il gesto col suo cuore, complimenti a lui!».
Su Dybala: «Per il prezzo che ha non resterà in Italia, come i miei tre giocatori già citati, che hanno stipendi che in Italia nessuno si può permettere».
Sulla possibile entrata di investitori arabi nella società sicula: «Io sono sempre in contatto per lavoro, non per il calcio, con molti imprenditori stranieri, in società con me c'è un russo molto importante. Ma hanno paura a investire da noi per il "sistema-Italia" e io non posso dargli torto perché noi non siamo una società di diritto. Siamo diventati terzo mondo, spero però che tutti si sveglino. Pallotta e Thohir sono dei precursori, però quando vengono qua e vedono tra le proposte che l'ordine fuori dagli stadi lo devono pagare loro o altre bischerate del genere, quando vedono che il calcio dà un miliardo all'anno allo Stato senza pretendere nulla, capiscono che sono capitati nel Paese dei matti. Noi presidenti meriteremmo una medaglia d'oro per quello che diamo allo Stato. Investire all'estero nel calcio? No, assolutamente, sarei un pazzo, faccio calcio per passione, non è un investimento imprenditoriale, mi costa tantissimo e serve solo a dare visibilità, c'è un ritorno indiretto per gli imprenditori».
Sulla tecnologia in campo: «Combatto da anni per questo, prendendo esempio da altri sport, ma c'è solo la volontà dei poteri forti di mantenere le cose come stanno, altrimenti perderebbero la loro influenza. Abbiamo i giudici di linea solo perché sono quattro elettori in più per il presidente dell'Aia che deve dargli gli stipendi, ma non servono a nulla perché condizionano l'arbitro. Bisogna modificare la mentalità, probabilmente la cambieremo quando la cambieremo a livello europeo»