Esordio con confronto in diretta coi tifosi per Attilio Perotti, nuovo allenatore del Livorno al posto dell'esonerato Nicola. Un botta e risposta a conclusione del quale Perotti si è detto costretto a riflettere. Lui ha accettato, ma la notte gli porterà consiglio. «Non è semplice, perchè uno come me ha accettato, ma qui non si smobilita anzi si dà continuità al lavoro che si è fatto fino ad ora. Il Livorno calcio non finisce a giugno: è per questo che ho accettato».
Aveva cominciato con queste parole la conferenza stampa Perotti che dalla scrivania di direttore dell'area tecnica da domani tornerà a indossare la tuta per allenare il Livorno. «Io ho lavorato due anni qui, mi dispiace molto che sia avvenuto questo avvicendamento che io non ho voluto. Quando il presidente ha deciso di cambiare allenatore e mi ha esternato il suo pensiero, io non mi sono trovato d'accordo - aveva aggiunto Perotti - Se mi devo prendere questo incarico solo per 5 mesi me ne vado a casa, ma se c'è il modo di dare respiro alla società allora mi prendo questo impegno. Il presidente Spinelli ha garantito questa continuità».
Poi un mezzo colpo di scena: durante la conferenza stampa sono intervenuti alcuni tifosi della curva che hanno contestato la scelta di Perotti, e la decisione di Spinelli: «Se Spinelli non ha più voglia passi la mano, ma non lasci la società in bancarotta. A noi interessa solo la maglia», hanno detto. E alla fine dell'intervento dei tifosi Perotti ha avuto un ripensamento: «Anche se ho già parlato con la squadra, che nonostante non abbia gradito l'esonero di Nicola si è messa a disposizione per dare il migliore contributo e ad oggi sono l'allenatore del Livorno - ha concluso - questa situazione che si è creata mi costringe a riflettere ancora stasera sulla decisione che ho preso».