Atalanta, Colantuono: "Il nostro gioco? Tutto dipende da cosa farà la Roma"

04/10/2012 alle 17:29.

RETE SPORT - Il tecnico dell'Atalanta Stefano Colantuono è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica per parlare dell'imminente sfida con la Roma. Queste le sue parole



La disfatta con il Torino?

E' stata una partita strana. Secondo me l'Atalanta per un'ora ha fatto una grande partita poi ci hanno fatto un gol rocambolesco e da lì ogni volta che il Torino attaccava ci faceva gol. C'è il rammarico di non aver chiuso la partita nel primo tempo, ho visto comunque una squadra in salute. 





Quali possono essere i rischi contro questa Roma?

La Roma concede perchè è una squadra votata al calcio propositivo ed è normale che concede rischi. Noi non ci baseremo sulla partita di Torino, li è incappata in una serata negativa contro la squadra più forte del campionato. La Roma rimane una squadra forte nell’ossatura

Lo scorso anno la Roma di Luis Enrique ha giocato una delle migliori partite contro di voi.  Partirete più in guardia?

Tutto dipende da cosa farà la Roma. Se ci costringerà a difenderci lo faremo, c’è poco da fare. Se ci darà la possibilità di contrattaccare lo faremo. Lo scoros anno, anche per filosofia, non potevamo fare tanti conti, avevamo la penalizzazione da annullare e dovevamo strappare punti ovunque. A Roma ci avevamo provato, non ci siamo riusciti anche se non avevamo fatto brutta figura. E’ chiaro che la Roma ha giocatori che ti puniscono al primo errore. Su uno dei due gol siamo noi ad aver perso palla e Bojan ne approfittò, tutto dipende sempre da noi. Vedremo come sarà



Zeman?

E un allenatore molto bravo, con una sua filosofia chiara. Giocando in questa maniera è chiaro che si possa subire qualcosa, ma secondo me è un grande intenditore di calcio. Poi essere discussi è il destino degli allenatori, non so se è un malcostume. In Italia se vinci sei un fenomeno, se perdi non sei nessuno .E’ sempre l’allenatore il primo a finire sul banco degli imputati, c’è poca pazienza. Il discorso della Roma quest’anno è un ex-novo, il calcio di Zeman somiglia molto a quello di Luis Enrique, ma ci sono meccanismi diversi che vanno integrati e serve pazienza. A parte lo zoccolo duro il resto della squadra è composto da giocatori giovani, gli va dato un minimo di tempo



Come ha visto il gioco di Zeman? L’Atalanta?

Magari lo devono assimilare meglio, ma lo ha detto lo stesso tecnico dopo la sconfitta di Torino. Per correttezza non mi permetto di giudicare il suo lavoro. Anche quest’anno siamo penalizzati, ma non è che non abbiamo le stesse motivazioni o la stessa cattiveria. Dall’inizio del campionato abbiamo fuori 5 titolari e siamo partiti bene. Ci sono mancati Schelotto, Peluso, Carmona, Biondini… giocatori importanti che ci sono mancati tutti inisieme. Denis? Si sta ritrovando. Dobbiamo fare qualcosa di più, è innegabile, ma per noi il calendario è stato più complicato. Abbiamo sbagliato questa settimana, non abbiamo fatto benissimo con Palermo e Catania. Anche con la Lazio non avevamo fatto male, ma queste sono squadre superiori



Un pensiero al grande salto, lo ha mai fatto?

Non lo so, l’importante è portare a casa quello che mi è stato chiesto. A Bergamo sto benissimo, è l’ideale per lavorare. Una società piccola ma che vuole crescere, essere partecipi di un progetto del genere fa molto piacere. Non è che non ho ambizioni, ma far crescere l’Atalanta è molto gratificante. Esserci salvati alla maniera dello scorso anno equivale a uno scudetto. Essere riusciti a portare in Nazionale quattro giocatori è stato un piccolo traguardo che ha dato soddisfazioni, anche avere tante richieste per i nostri giocatori è stato gratificante



Quando tornerà Schelotto?

Adesso sta bene, ha avuto piccoli problemi, a Cagliari ha accusato una piccola distorsione. Ha recuperato ed è pronto