![](/IMG/AS ROMA/LUIS ENRIQUE/BIG-luis enrique conf pre catania 4-5-12 LR24.jpg)
Alla vigilia della sfida con il Catania di Montella, torna in conferenza stampa Luis Enrique. Questo l'intervento del tecnico giallorosso:
GUARDA IL VIDEO (2^ PARTE)
Alla vigilia della sfida con il Catania di Montella, torna in conferenza stampa Luis Enrique. Questo l'intervento del tecnico giallorosso:
GUARDA LE FOTO DELLA CONFERENZA STAMPA
Conquistare l'Europa farebbe cambiare la sua decisione?
"Cerchiamo da tanto tempo di ottenere questo piazzamento e questa è l'unica cosa importante. Non sarà facile perchè ogni volta che cerchiamo di avvicinarci in classifica, non siamo stati precisi. E ora quando ancora mancano due partite, abbiamo di nuovo questa possibilità. Mi interessa solo questo"
Lei ha detto di essere asturiano e di non mollare. Invece le parole di Sabatini fanno intendere che vuole mollare...
"Continuo ad essere asturiano, non significa niente..."
Però molla?
"Dipende da cosa..."
Lascia incompiuto il progetto...
"Non è questa la conferenza adatta, oggi tocca parlare del Catania, non del futuro di Luis Enrique. Non interessa neanche a me il futuro di Luis Enrique, mi interessa solo quello della Roma, di quello che ancora può fare questa squadra. Siamo ancora lì per lottare per l'Uefa. Il resto al suo momento"
Dopo la scena di Delio Rossi e Ljajic, ti trovi bene umanamente in questo calcio italiano?
"Calcisticamente sì, perchè le due squadre che sono in testa sono le migliori squadre che giocano un bel calcio. Certo che il calcio italiano è un pò diverso, però ci sono sempre due porte, un pallone e due squadre che fanno il loro meglio. Umanamente non vedo che siete furbi o cattivi, è lo stesso che accade in Spagna, Germania. Mi dispiace tantissimo vedere quello che è successo tra Ljajic e Delio Rossi, è una cosa brutta da vedere ma comprendo la sofferenza di entrambi. E' brutto ma tutti e due sono sicuramente bravissime persone e dei professionisti"
La maggioranza dei tifosi di calcio si sono schierati con chi ha alzato le mani...
"Se faccio una riflessione: la prima cosa che mi hanno detto quando sono arrivato qua è stata 'falli correre' e 'fuori le palle', che pensavo fosse 'fuera los balones', certo che bisogna tirarli fuori, si gioca col pallone. Dopo l'ho capita, ma ogni volta che manca Totti o De Rossi si monta un casino della Madonna ma chi sa come si allenano i ragazzi? Chi vede tutti gli allenamenti? Chi decide la formazione? Io. Quello che all'inizio sembra ciò che volete, poi quando uno lo fa...Sembra che ho distrutto chissà quale pensiero quando ho lasciato De Rossi fuori da una lista perchè noi abbiamo raggiunto un accordo, tra me e i calciatori, e quando uno di loro non segue quest'accordo, se faccio la stessa cosa con Curci non succede niente, se lo faccio con Totti o De Rossi succede un casino della Madonna. Ma di che stiamo parlando? De che stamo a parla? Questo è il mio pensiero, è sbagliato ma è il mio. Questo qualche volta mi ha dato da pensare, pensano che si fa una squadra in qualche altro modo? E quella che è una cosa diversa è la forza del tifo passionale della Roma, abbiamo fatto diverse figuracce però loro la volta dopo erano lì, sono 'incombustibili': questa è la virtù di questo grande tifo, sono fedeli al massimo. Sono l'unico che sa quello che succede al 100%, ma non voglio neanche immaginare che succedesse qui vincendo 4 su 5 partite. Purtroppo quest'anno non è successo e non l'ho potuto vivere ma credo di capire quello che pensano i tifosi"
Domani arriva il Catania di Montella che qui è un idolo. Questo confronto l'ha vissuto?
"No, non solo è l'idolo dei tifosi ma anche il mio dopo che ho visto quei 4 gol nel derby. E' un allenatore giovane, con personalità, mi sembra un allenatore di livello altissimo. Gli auguro un grandissimo futuro"
Se l'aspettava così difficile la sua prima stagione?
"No, di più non me l'aspettavo. Quando ho deciso di venire qua è stato un pò ad occhi chiusi, ho conosciuto Baldini e Sabatini ma in 2-3 chiacchiere, poi ho scoperto che sono brave e serie persone. Tutta la società mi ha sorpreso. So che il progetto all'inizio era una cosa interessante, per vedere un calcio all'attacco, con giocatori giovani. Non mi aspettavo che sarebbe stato più difficile. Se noi avessimo fatto dei risultati migliori, sarebbe stato bellissimo"
L'eventuale qualificazione in Europa LEague sarà un aspetto fondamentale nel suo bilancio?
"Sarà importante, come no. Non è lo stesso arrivare o no in Europa. Ancora mancano due partite e non è finita"
Secondo lei è più importante il risultato o il processo di miglioramento?
"Tutti e due, ma sempre si giudica una squadra o un allenatore dai risultati. Questo non significa che giocare come abbiamo fatto all'inizio sia il modo migliore per arrivare ai risultati"
Sarà importante l'incontro a fine stagione?
"Fondamentale no, importante sì"
Potrà decidere il suo futuro in base a quell'incontro?
"Sì, dipende da quello che ci diremo. Da quello che io sento, alla fine parlerò"
E' lei che farà richieste?
"Le mie idee le conoscono già da tempo. Mi conoscono dall'inizio, io che devo chiedere? Quando una società dà tutto non c'è da chiedere. Io ho dato il 100%"
Lei ha già deciso o dovrà decidere?
"Sarà importante, non fondamentale"
Le parole di Sabatini...
"Per andare avanti, il tifo e la squadra devo andare nella stessa direzione. Il mio rapporto tra la società è al primo posto, poi con la squadra e poi con i tifosi"
Le ha dato fastidio sentir parlare di Villas Boas o Montella?
"No, al contrario. Quelli che hai detto sono grandissimi allenatori. E neanche alla squadra, perchè il loro allenatore ora è Luis Enrique e devono fare il meglio fino alla fine. Non sarà il primo allenatore che hanno, né il secondo...è normale"
Non pensa di aver fatto delle scelte a discapito del risultato?
"Ho messo prima formare una squadra e poi i risultati. Ho messo prima gli interessi della squadra ai miei interessi. Ho intrapreso il cammino per me più giusto. De Rossi è un calciatore bravissimo e una persona bravissima, ma lo rifarei perchè sono convinto che alla fine si arriverà a vincere così perchè nessuno va davanti alla squadra, neanche Messi. Una squadra ti può far vincere i titoli, un calciatore no. E' un pò strano ma è il mio pensiero"
Se lei ha fatto questo percorso perchè sta pensando di andare via?
"Ancora non lo so se andrò via. Non significa se sarà un cammino facile, non significa che non riguardi la mia famiglia, il mio ruolo d'allenatore"
Si aspetta fischi o applausi domani?
"Mi aspetto un comportamento quasi perfetto del tifo, come al solito. In casa credo che abbiamo fatto un inizio un pò così, Giorgio Rossi farà l'ultima partita con la Roma, per me è incredibile vederlo fare ancora il suo lavoro. Sarà una bella giornata"
La squadra è stata un pò troppo coperta?
"A me piace proteggere sempre la squadra, perchè vedo il comportamento dei ragazzi. Sicuro in un clima di tranquillità i calciatori possono lavorare sempre meglio. Ho visto giocare in tanti modi diversi, tante volte vicino a quello che cercavamo, tante in un modo lontanissimo. Ma non perchè non vogliono farlo, perchè il calcio è stranissimo: pensavamo andassero due squadre in finale di Champions e invece il contrario"
Come ha considerato il campionato italiano? Visto che la Juventus pareggia con il Lecce si possono rivalutare le sconfitte?
"Questo è un campionato bellissimo, interessante. Mi piace un campionato così incerto. Il pareggio? No, ogni volta che abbiamo fatto una sconfitta non vado a vedere cosa fanno dopo ma solo se abbiamo fatto di tutto per vincere"
Domani potrebbe essere l'ultima panchina all'Olimpico. Si aspetterà un verdetto dalla Curva Sud?
"Domani chiederò a mia moglie di portare uno striscione di 150 metri con scritto 'Luis sei un grande' e dall'altra parte una signora che non gli piaccio con scritto 'Luis sei una merda'. Valutare se m'insultano in 10-15 è difficile. Normalmente si sente chi urla, fischia. Se facciamo bene il nostro lavoro la gente è contenta, altrimenti no. Anch'io faccio così quando sono tifoso"