Il campionato non riposa mai e a tre giorni dalla vittoria sul Parma i bianconeri si apprestano a preparare la prestigiosa trasferta in casa della Roma, una squadra ferita dalla terribile e inaspettata debacle di Lecce. Nella consueta conferenza stampa pre partita, il tecnico Francesco Guidolin ha analizzato le possibili insidie del match e parlato degli obiettivi della squadra.
Mister la vittoria di domenica vi ha dato una grande spinta, teme possano tornare le nubi?
Noi dobbiamo essere coscienti che una vittoria è una vittoria e basta. Invece, dobbiamo essere più consapevoli che andiamo ad affrontare una squadra, due giorni dopo il turno di campionato, come la Roma che secondo me è una delle squadre più attrezzate della Serie A, una delle primissime, che sarà molto agguerrita, arrabbiata e determinata e vorrà farsi perdonare il passo falso dell'ultimo turno. In questo momento, giocando turni infrasettimanali, conta moltissimo l'aspetto nervoso. Noi dobbiamo essere pronti e cercare di fare in modo di presentarci come se avessimo perso l'ultima partita e giocare un match ad alta intensità. Domani sarà una partita molto complicata.
Secondo lei il caso Scommessopoli potrebbe stravolgere la classifica ai vertici?
Non posso rispondere, non saprei da che parte cominciare.
Rispetto al match di andata trova una Roma diversa?
Non è cambiata molto dal punto di vista della filosofia di gioco che Luis Enrique vuole proporre, magari quando un terzino attacca l'altro si ferma. Al di là di questo, credo che la Roma sia una squadra capace di fare cose molto belle con giocatori di grande qualità. Non è stata molto costante, ma l'affrontiamo dopo un passo falso e questo è il pericolo più grande, oltre alla forza della squadra.
È una sfida per il terzo posto?
È un sfida per tutte le posizioni utili per l'Europa. La qualificazione alle prossime competizioni internazionali è un obiettivo molto importante. Siamo lì e cercheremo di rimanerci il più a lungo possibile come abbiamo fatto dall'inizio della stagione.
Di Natale riuscirà a giocare tre partite in sette giorni o sta pensando al turnover?
Ho parlato con Totò. E chiaro che tre partite sono pesanti per tutti, anche per ragazzo non più giovanissimo, ma lui mi ha tranquillizzato: sta bene e le gioca tutte e tre.
La situazione di Barreto?
Barreto ha bisogno di più attenzione, ha giocato un'ora dopo un anno e devo valutarlo con più attenzione. Sono contento della sua gara e di come si è mosso. È un giocatore di qualità e mi aspetto da lui, oltre al lavoro per la squadra che ormai devono fare tutti gli attaccanti moderni, anche qualità tecniche, vivacità e pericolosità, ma non si può chiedere tutto questo dopo un anno di inattività. Sono soddisfatto della sua prestazione.
Domani in campo ci saranno diversi diffidati e arbitrerà Rizzoli, protagonista dei famosi "vaffa" non sanzionati a Francesco Totti. Preparerà la squadra a tutto questo?
Non posso fare questi calcoli altrimenti devo giocare anche io. Quando parlo di aspetto nervoso, dico che in questo momento la carica agonistica può essere determinante soprattutto quando una squadra viene da un buon risultato e l'altra da uno brutto. Non parlo di nervosismo, ma di carica, di voglia di confermarsi, questo è fondamentale. Quando arrivano gare ravvicinate bisogna essere preparati a tutto ciò.
All'andata propose Abdi accanto a Di Natale, può essere una soluzione?
È una formula che abbiamo adottato anche in altre circostanze, sto valutando e verificando.
Con la coppia Barreto-Di Natale si può fare a meno del trequartista?
Noi abbiamo utilizzato il trequartista anche con il Parma, almeno parzialmente, perché siamo partiti con Pinzi vertice alto del rombo di centrocampo. Poi siamo passati al 3-5-2 perché non posso chiedere a Barreto di fare il trequartista, lui è un attaccante. Vivremo e vedremo come staranno i ragazzi, come si evolvono queste ultime gare, se avrò la possibilità di avere più giocatori a disposizione. Barreto dal primo minuto è stata una scelta psicologica per dare una scossa al ragzzo, un atto di fiducia per un giocatore che ne ha passate tante, ma anche una scelta tattica sapendo che per gli esterni non è facile essere sempre brillanti. Ho voluto affiancare un attaccante a Totò.
Tra gli attaccanti della Roma c'è quel Bojan che anche voi in estate avete cercato. Avrebbe fatto meglio a venire all'Udinese?
Chi lo sa, l'unico commento che mi sento di fare è che in Italia è dura per tutti. Bojan è un ragazzo giovane dalle grandi qualità che sfonderà, ma in Italia è più difficile che altrove. Deve ambientarsi in una squadra nuova che ha cambiato molto, è normale, ma le qualità del ragazzo non si discutono.
Ferronetti ha recuperato?
È disponibile.
Avere a centrocampo quattro diffidati su cinque pensa possa condizionare il gioco della squadra?
Non mi preoccupa, non lo sapevo neanche. Sono a caccia di notizie positive e dall'infermeria non ne arriva mai una. Che avevamo qualche diffidato lo sapevo, ma non dobbiamo pensarci.