L'UNIONE SARDA - Si è appena chiusa un'estate infuocata per il Cagliari, mai come quest'anno ricca di sorprese e colpi di scena inaspettati. Domani comincerà ufficialmente il nuovo campionato rossoblù. Per l'occasione, il presidente Massimo Cellino si è concesso a L'Unione Sarda affrontando a 360° i temi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi di calciomercato. Dai mancati acquisti Candreva e Parolo all'affaire Suazo, fino all'esonero di Donadoni e alle speranze per la nuova era Ficcadenti.
Per l'occasione, il presidente Massimo Cellino si è concesso a L'Unione Sarda affrontando a 360° i temi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi di calciomercato. Dai mancati acquisti Candreva e Parolo all'affaire Suazo, fino all'esonero di Donadoni e alle speranze per la nuova era Ficcadenti.
Presidente, domani a Roma inizia il campionato del Cagliari. Qual è il suo stato d'animo?
"Sono talmente stanco che al momento non provo particolare emozione. Non sento neanche l'entusiasmo tipico dell'esordio in campionato. Probabilmente, poco prima della partita l'adrenalina riprenderà a scorrere".
Come mai tanto stress?
"È stata un'estate difficile, lunghissima, tormentata, tra scioperi e polemiche. Il calciomercato non è stato affatto semplice".
Ripercorriamo le tappe principali. In principio era Candreva.
"Mai voluto. Era una delle tanti voci e, se mi permettete, un piccolo depistaggio. Il calciomercato è fatto anche di queste cose".
Parolo è un rimpianto?
"Buon giocatore, ma nove milioni di euro!".
Il Cagliari è cambiato poco in difesa.
"È stata una scelta. Il portiere è di grande affidabilità, Pisano e Perico sono giovani e validi, Agostini un veterano di grande costanza di rendimento, Astori è nazionale e Canini una garanzia. Ariaudo diventerà un grande difensore, abbiamo completato il reparto con Gozzi".
A centrocampo è arrivato il vento del nord.
"Sono soddisfattissimo. Ekdal è un buon giocatore, Eriksson ci tornerà utile nel finale di questo campionato e, soprattutto, nel prossimo".
Preoccupato di perdere Biondini a parametro zero?
"Affatto. Sono certo che darà tutto, è un professionista esemplare e un buon giocatore, sono contento che sia rimasto".
L'attacco è una colonia straniera, non pensa che sia rischioso?
"Posso ammettere che è un'incognita. Ma Nenè è in gran forma, Larrivey sembra deciso a spaccare tutto, gli altri sono bravi, date retta a me".
Però, non ci sono più le certezze Matri e Acquafresca.
"È vero, ma quando arrivarono neanche loro erano certezze. Ribeiro, Ibarbo, El Kabir lo diventeranno"
Che cosa rappresenta la vicenda Suazo?
"Una grande delusione, un tradimento".
Da parte di chi?
«Branchini, l'agente di Suazo che consideravo un amico. Ha cercato di mettermi in difficoltà».
(...)
E con la Roma come finirà?
"Può accadere di tutto. Luis Enrique ama il gioco d'attacco, ma anche noi. Ci sarà da divertirsi".