Fosse una macchina di F1 il Chievo dei 'miracolì vanterebbe una caratteristica sopra le altre: l'affidabilità. Tra le provinciali di serie A, il club di patron Campedelli è ormai specializzato in salvezze con buon anticipo, impreziosite da pezzi di campionato a gran ritmo. Ieri contro il Bologna la squadra gialloblù ha dimostrato una volta di più di non soffrire di affanni: con il 2-0 ai felsinei è balzata a 39 punti, sette lunghezze in classifica sulla Sampdoria, ora terz'ultima. Ma sono conti che non sfiorano minimamente i gialloblù ancora tutti sul «pezzo»
Il primo a non lasciarsi andare è il tecnico Stefano Pioli. Inutile provocarlo, non ci casca. «Salvi, no, non lo siamo - dice -. Siamo quasi salvi, ma non siamo ancora salvi e quel quasi fa la differenza; dobbiamo restare concentrati e tenere la testa sul nostro obiettivo». Quello visto all'opera contro il Bologna è un Chievo che, tuttavia, sembra poter cancellare anche quel quasi, sembra godere di ottima salute proprio in vista dell'ultimo sforzo. «La mia è una squadra - riprende Pioli - che quando ha di fronte una tappa delicata e importante non ha mai fallito. Contro il Bologna siamo rimasti anche con un uomo in meno e questo, indubbiamente, ci ha complicato la situazione. Però - sottolinea - con grande spirito di collaborazione siamo riusciti a portare a casa una vittoria importante».
Impreziosita da una rete che ha ricordato quelle realizzate in questa stagione da un altro centrocampista tutto muscoli e piedi buoni, l'interista Stankovic. Michele Marcolini ci ride sopra e incassa i complimenti di Pioli. «Ha fatto qualcosa di straordinario - dice l'allenatore -. Lui con me è partito come titolare, poi si è visto scavalcato da Constant ma non ha mai fatto mancare partecipazione, disponibilità e professionalità. E questi sono atteggiamenti che per il Chievo fanno la differenza. Il suo gol è favoloso non solo per il gesto tecnico, ma anche per la dinamica di gioco - rileva Pioli -. Ha saputo nello stesso tempo guardare la palla e alzare la testa per capire dove calciarla».
Da parte sua Marcolini incassa i complimenti ma tiene i piedi per terra. «Probabilmente continuerò a guardarlo all'infinito questo benedetto gol - dice -. Subito non ho capito di avere calciato da una posizione così distante rispetto alla linea di porta, ero concentrato su Viviano e sulla palla che mi stava arrivando giusto sui piedi. Ci ho provato e mi è andata bene». E sul fronte salvezza anche Marcolini è più che prudente. «No, salvi ancora non lo siamo - avverte Marcolini -. Certo la vittoria con il Bologna è stata molto importante, ma serve ancora uno sforzo, guai dimenticarcelo».