CALCIOMERCATO.COM - Renzo Ulivieri, ex allenatore di Bologna, Parma e Torino, ha espresso le sue opinioni sull'andamento incerto ed equilibrato del campionato. L'allenatore toscano ha voluto fare anche i complimenti a Luciano Spalletti neo vincitore del campionato di Russia con il suo Zenit.
Ora è il Milan da scudetto?
"No, al di là del momento di difficoltà dell'Inter, con tutti i suoi infortuni, c'è grande equilibrio. Lo scudetto riguarda l'Inter, il Milan, la Juve, la Roma, la Lazio e riguarda anche il Napoli. Per quanto riguarda il Milan, con questo modulo ha maggiore equilibrio, c'è poco da fare. Con tante punte e mezzepunte, se nessuno rientra diventa un problema. E allora un allenatore giustamente ci prova, come ci ha provato Allegri, e cambia. Poi non è detto che questa sia una formula fissa. Oggi il calcio va verso cambiamenti continui e poi, conoscendo Allegri, che è uno abbastanza elastico, non credo che la cosa sia definitiva".
A proposito di allenatori, facciamo i complimenti a Luciano Spalletti, che ha vinto il titolo di campione di Russia con lo Zenit San Pietroburgo. Come mai, dopo la Roma, nessuna big italiana ha puntato su di lui?
"Qualcuno ci aveva puntato, c'erano stati dei contatti. Poi, per una serie di circostanze c'è stato un momento in cui si è inserito lo Zenit e Spalletti è andato là. Per lui è una bella esperienza. Il campionato italiano ci ha perso, perché ha perso quello che probabilmente è il miglior allenatore che c'è in circolazione. Ma il fatto che lui sia andato là e abbia vinto credo che sia una cosa importante anche per tutto il nostro movimento".
Oltre a questi quattro nuovoi innesti, c'è anche il ritorno in azzurro di Alberto Aquilani.
"L'Aquilani della Juventus è un giocatore ritrovato. Mi sembra anche maturato e a ogni giocata strappa applausi".
Per concludere, parliamo dello sciopero dei calciatori. Come mai secondo lei non si è ancora arrivati a una conclusione positiva della trattativa?
"Sembra che non ci sia voglia di arrivare a mettersi d'accordo. Lo si vede anche da come vengono presentati i punti, ogni volta ne arriva uno nuovo. Perché altrimenti uno porta i suoi punti e restano sempre quelli. Se poi ti vai a sedere al tavolo e ne porti altri otto e poi altri otto, vuol dire che non hai voglia di arrivare a nulla. L'atteggiamento, a provare a leggere fra le righe, sembra un po' questo".
Uno dei punti di discussione per il rinnovo del contratto collettivo dei calciatori è quello che riguarda i fuori rosa. Ai nostri microfoni, Walter Zenga l'ha invitata a prendere posizione, come presidente dell'Assoallenatori, su questo punto. Zenga sostiene che sia impossibile, per un allenatore che ha in rosa 30 giocatori, allenarli tutti.
"Io la posizione la prendo volentieri, ma il primo punto deve essere quello del rispetto, da parte dei club, nei confronti dei calciatori, nei confronti di chi lavora. Questo è il primo punto. Poi ci si mette a un tavolo e si discute, però partendo dal punto che prima bisogna rispettare chi è stato acquistato e messo contratto. Detto questo, che noi allenatori si sia in difficoltà con 30 giocatori è vero, ma bisogna trovare formule che vadano a incontro alle esigenze degli allenatori ma che nello stesso tempo non vadano a toccare il rispetto e il decoro di chi gioca".




