Campionato, Lazio-Inter diventa un caso politico

03/05/2010 alle 18:58.

Lazio-Inter travalica i confini calcistici e diventa un caso politico, con tanto di interrogazione parlamentare. La sfida di ieri sera all'Olimpico è stata vinta dai nerazzurri per 2-0. Ma più del risultato, che consente alla squadra di Mourinho di scavalcare di nuovo la Roma in testa al campionato a due giornate dalla fine, ad alimentare il dibattito è l'atteggiamento dei biancocelesti giudicato troppo «arrendevole» e il clima, definito da più parti «surreale», che si respirava ieri sera all'Olimpico.

«La Lazio nel primo tempo è stata eroica, se qualcuno vuole sospettare... sospettiamo e ridiamo con loro», prosegue il ministro. Non tutti, però, all'interno del partito al governo la pensano così. Anzi. «Quello che è accaduto ieri a Roma, all'Olimpico, è un vero e proprio 'spot' contro il calcio, contro lo sport, contro i principi della lealtà sportiva, che sono stati in tutto e per tutto calpestati», è il parere di Daniele Capezzone, portavoce del Pdl che definisce «una vera e propria farsa» la partita «che ha visto anche un intero stadio pienamente coinvolto e consenziente».

Secondo il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, all'Olimpico «è stata scritta una pagina di vergogna. L'Inter potrà vincere lo scudetto, ma per quello che si è visto ieri sarà uno scudetto simile a quello ottenuto con le telefonate di Facchetti agli arbitri». Di «spettacolo deprimente» e «campionato completamente falsato» parla invece il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto. Si formano anche insolite alleanze fra i gruppi dei politici-tifosi della Camera. «Quello che è successo ieri sera all'Olimpico è incommentabile», esclama Paolo Cento, presidente del Roma Club Montecitorio, che parla di «clima surreale» e critica la mancata contemporaneità di alcune gare 'sensibilì giocate ieri. «È evidente, ad esempio, che Atalanta- e Lazio-Inter si sarebbero dovute disputare alla stessa ora. Se si sacrifica la trasparenza e la regolarità del campionato per una questione di diritti tv questi sono i risultati».

Dalla parte della Roma si schiera anche l'ala juventina della Camera: «Non è giusto che una squadra come la Roma debba vincere sul campo e fuori dal campo per guadagnare tre punti: lo spettacolo della Lazio e dei suoi tifosi in Lazio-Inter ha offeso l'immagine dello sport vero, quello della fatica e dell'impegno, per lasciare il posto al più becero dei condizionamenti», le parole del deputato del Pdl Maurizio Paniz, componente della commissione Giustizia e presidente dello club Montecitorio. Il clima non è sereno nemmeno a Palazzo Madama, dove i senatori del Pd Roberto Della Seta e Raffaele Ranucci annunciano una interrogazione parlamentare.

La questione è incentrata sul calendario 'spezzato' della massima serie. I due senatori chiedono «al Presidente del Consiglio, se questa situazione non alteri la regolarità del Campionato italiano». «Nelle ultime giornate -spiegano Seta e Ranucci- questa situazione ha concesso vantaggi tangibili, la partita di ieri tra Lazio e Inter giocata col risultato già acquisito dall'Atalanta ne può essere dimostrazione, e indubbiamente il campionato italiano, seguito da milioni di appassionati e tifosi, risente di questa impostazione ad uso e consumo degli interessi televisivi».

La loro iniziativa è stata criticata da Giorgio Lainati (PdL), vicepresidente della commissione Vigilanza Rai e tifoso della Lazio. «Interrogazione parlamentare? Queste sono delle stupidaggini, caratterizzano la politica in modo assolutamente sbagliato». Il dopo partita Lazio-Inter, per qualche secondo ha tenuto banco anche al convegno sul Trattato di Lisbona alla Camera. «Questa mattina -dice sorridendo il vicepresidente del Cio Mario Pescante, - il ministro Andrea Ronchi insieme al sottosegretario Gianni Letta mi hanno 'aggreditò, prima del convegno, dandomi del laziale». Il presidente della commissione Politiche Ue della Camera aggiunge anche che dal coro di bonari improperi per la sconfitta della Lazio con l'Inter, da buon diplomatico «si è astenuto solo il ministro Frattini...». Durante il convegno non è mancata una 'puntura' di Letta a Pescante: «Lui è uno sportivo e ci ricorda che bisogna scendere in campo e lottare. Certo che ieri sera... ha dimenticato la competività del laziale...».