Derby, la tripletta di Tagliavento. Petrucci: "Bravi"

19/04/2010 alle 20:37.

Le doppiette di Ranieri e Vucinic fanno parlare Roma, ma anche la tripletta di Paolo Tagliavento lascia il segno: con quello della capitale sono tre i derby messi in carniere dall'arbitro di Terni, dopo quelli di Genova e di Catania-Palermo. E sempre con il migliore dei risultati possibili, dal punto di vista di un direttore di gara: non commettere errori che influiscano sul risultato finale, essere protagonista solo in positivo. Glielo ha riconosciuto anche il presidente del Coni Gianni Petrucci:

Senza dare davvero l'impressione di essere alla prima stracittadina della Capitale in carriera. Alla fine, seppur a malincuore, i tifosi laziali si sono dovuti rassegnare a prendersela con Floccari per essersi fatto parare il rigore che poteva chiudere i giochi, piuttosto che con i precedenti di Tagliavento con i giallorossi, che tanti mugugni biancocelesti avevano suscitato al momento della designazione: Roma imbattuta in 14 incontri, con 11 successi e tre pareggi. Invece la scelta di Collina si è dimostrata giusta. E ponderata, suggerita dalle classifiche di rendimento stagionale degli arbitri che già vedevano Tagliavento al primo posto con una bella media-voto vicina al sette in 19 partite stagionali.

Tanto che Petrucci ha esteso i complimenti allo stesso designatore ed al presidente dell'Aia Marcello Nicchi: «Abbiamo una classe arbitrale rinnovata, non più di personaggi. I grandi vincitori di questa stagione sono proprio loro. Questi giovani stanno lavorando bene». Ma che tutto il movimento sia reduce da una settimana positiva, dopo le solite critiche di mezzo inverno, è la convinzione anche degli ambienti arbitrali. Le immagini, ad esempio, hanno dimostrato che le proteste di Zaccheroni in Inter-, altra sfida caldissima, erano fuori luogo ed i due cartellini gialli mostrati da Damato a Sissoko entrambi meritati. L'esordio in A di Tagliavento risale al 18 Maggio 2004, in Chievo-, ultima giornata di campionato. Nel 2006 il suo nome emerge nell'inchiesta su Calciopoli, uscendone però prosciolto da ogni accusa già in primo grado. L'incontro incriminato era -Lazio (1-2) del 17 aprile 2005. Secondo l'accusa la designazione di Tagliavento era stata predeterminata da alcuni degli imputati, ma nell'intercettazione telefonica oggetto dell'accusa il nome dell'arbitro ternano non compariva nemmeno.