I protagonisti che non ti aspetti

01/05/2009 alle 11:37.

GUERIN SPORTIVO - E’ sempre più frequente ormai sulla scena calcistica che il ruolo da protagonista vada ad essere ricoperto da giocatori sui quali nessuno avrebbe scommesso a inizio campionato che, rubando la scena ai grandi attori, fanno la fortuna dei loro allenatori abili (o fortunati) a ritrovarsi in casa la soluzione ai problemi tecnici causati dagli infortuni o dallo scarso rendimento dei titolari. Per fare qualche nome, si è voluto individuare quello che è stato il

Atalanta: Thomas Manfredini. Dopo essersi messo in evidenza nell’Udinese di Zaccheroni, come esterno sinistro della difesa a tre, e dopo aver vagato in prestito tra Catania, Rimini e , è rientrato all’Atalanta cui era stato ceduto dai friulani e qui, con Del Neri, ha dimostrato di essere un ottimo centrale nella difesa a quattro.

: Marco Di Vaio. Ha sofferto per anni il fatto di essere schierato come esterno d’attacco ed ha dimostrato al suo ex allenatore Gasperini che come prima punta può garantire alla squadra un numero impressionante di realizzazioni. Il l’ha ovviamente riscattato per un costo totale di 1 milione e 800 mila euro.

Cagliari: Federico Marchetti. Già ai tempi dell’Albinoleffe aveva mostrato le sue indubbie capacità. Scelto da Cellino inizialmente come secondo di Sorrentino ha disputato un campionato così impressionante da meritare la consacrazione del suo idolo Buffon

Catania: Albano Bizzarri. Nonostante i trascorsi al Real Madrid, dove ha pagato la concomitante presenza di un certo Casillas, nel caso del del Catania l’avvio non è stato dei migliori. Ma con l’arrivo dell’ex Zenga alla guida degli etnei Bizzarri si è riscattato alla grande, meritando la corte di Lotito che lo porterà con molte probabilità a difendere la porta della Lazio.

Chievo: Luca Rigoni. Pur scoperto e voluto al Chievo da Iachini, è con il mister Di Carlo che Rigoni ha abbandonato la panchina e scalzato Italiano dalla regia della squadra clivense.

: Felipe Melo. La solita intuizione di Corvino, che l’ha prelevato dall’Almeria per 8 milioni. Non fosse per il temperamento a volte sopra le righe, sarebbe tra i migliori in assoluto nel ruolo.

: Thiago Motta. Quando sembrava calato il sipario sulla carriera del centrocampista, causa infortunio ad entrambe le ginocchia, scommette su di lui ottenendo in cambio classe e rendimento a costo zero.

Inter: Davide Santon. Grazie ai dissapori tra Mourinho e Maxwell, il terzino ormai ex vivaio dell’Inter esordisce in prima squadra in Coppa Italia contro la Roma e da allora diventa una pedina fondamentale del suo allenatore che lo paragona a Paolo Maldini.

: Claudio Marchisio. E’ riuscito a farsi spazio nel centrocampo bianconero, anche grazie ai flop di Tiago e Poulsen, fino a conquistare il decimo posto nella classifica stilata dal Times dei 50 migliori Under 23 del pianeta.

Lazio: Stephan Lichtsteiner. Acquistato per 1,5 milioni per sostituire Behrami ha sfruttato al meglio l’assenza di De Silvestri, in Cina per le Olimpiadi. Esterno di difesa o di centrocampo, Delio Rossi non fa mai a meno dello svizzero soprannominato dai tifosi Forrest Gump per la sua grande generosità di corsa.

Lecce: Andrea Esposito. Difensore capace di ricoprire sia il ruolo di centrale che di esterno, ha scavalcato tre compagni di squadra (Antunes, Giuliatto e Stendardo) conquistando la maglia da titolare e il corteggiamento della Roma e di Marcello Lippi.

Milan: Pippo Inzaghi. Tra tanti giovani e volti nuovi, la sorpresa rossonera di quest’anno è invece un trentaseienne più che famoso che, complici l’infortunio di Borriello e le delusioni di Ronaldinho e Shevchenko, ha riportato in alto il Milan a suon di triplette.

: Fabiano Santacroce. Tra le note liete del , ha dimostrato grandi capacità sia sotto la guida di Reja che di Donadoni, ottenendo la prima convocazione in maglia azzurra nel doppio turno di qualificazione ai Mondiali.

Palermo: Simon Kjaer. Il danese lasciato in eredità da Rino Foschi ha sfoggiato qualità difensive davvero impressionanti, al punto di essere già nelle mire di e Milan.

Reggina: Antonino Barillà. Nella sfortunata stagione degli amaranto il centrocampista nato e cresciuto a Reggio è divenuto punto fisso della linea mediana, sia nel 4-4-2 come esterno sinistro che nel 3-5-2 come interno di mediana.

Roma: Matteo Brighi. Con davanti nomi come , Pizarro e Aquilani, per il boy scout giallorosso è stato davvero difficile mettersi in mostra ma ottenuta la sua chance, con l’utilizzo del nuovo modulo a rombo, Brighi è diventato titolare inamovibile anche con il vecchio interpretando generosamente anche il ruolo da mezzapunta.

Sampdoria: Giampaolo Pazzini. Dopo le sofferenze di Firenze e grazie al re degli assist Antonio Cassano, Pazzini ha ritrovato a Genova un meritato ruolo da protagonista che ha condotto lui in Nazionale e la Sampdoria in finale di Coppa Italia.

Torino: Blerim Dzemaili. Giunto in prestito dal Bolton dopo un brutto infortunio diviene il motore inesauribile della mediana granata con tutti gli allenatori transitati sulla panchina del Toro, tanto da convincere Cairo al riscatto anticipato.

Udinese: Kwadwo Asamoah. L’ultima scoperta dei friulani, lanciato da Marino nel centrocampo a tre dove sgambettano giocatori come Inler, D’Agostino e Isla. Anche lui ha sfruttato al meglio le sue occasioni dimostrando personalità e talento.