
GASPORT - Gli occhi giusti, quelli della tigre, come Rocky contro Clubber Lang. Glieli ha visti Spalletti, che riferisce: «Ci ho parlato, ha gli occhi giusti. In campo le prove sono state positive, anche se non ha calciato la palla. Totti vuole esserci». Gli occhi, ma il cuore soprattutto, grande così. In campo, nella vita, nei piccoli gesti, quelli che ci aiutano a vivere meglio, carezze in queste giornate così piene di dolore. Succede che Francesco entra in campo e comincia i giri di corsa con Vito Scala. Dalle sue parti, si allenano pure i bambini dei Giovanissimi, hanno undici e dodici anni. Lo chiamano, lo salutano, qualcuno meno timido gli chiede «possiamo venire da te?». Basta un cenno dassenso, «forza ragazzi», e in un secondo sono tutti attorno a Totti e corrono con lui, corrono ma non guardano davanti, gli occhi sono tutti per il capitano. Al terzo giro, si unisce il resto della Roma, ma il grosso dei bambini rimane addosso a Totti. Sono felici, questo giorno lo ricorderanno a lungo, eppure è nato tutto da un piccolo gesto.
Tristezza Ecco, se Rocky deve essere, il Totti di ieri mattina è più quello che corre per le strade di Philadelphia con tutti i bambini della città. Gli occhi della tigre, daccordo, magari quelli che aveva prima del rigore allAustralia, quando il Paese intero, anche i suoi detrattori, tifava per Totti. Gli occhi, però, diventano tristi, basta pensarci un attimo in questi giorni, Francesco è stato uno dei primi ad attivarsi per le vittime del terremoto: gli appelli, le sue maglie allasta, il malessere che si prova a giocare al calcio un giorno dopo i funerali e il lutto nazionale.
Irripetibile Nel caso segnasse un gol e sono quasi quattro anni che non segna alla Lazio , non vi aspettate esultanze strane, magliette celebrative, niente di tutto questo. Sarà tutto allinsegna della sobrietà. Totti è acciaccato, ieri almeno il ginocchio faceva meno male, ci sarà, «voglio esserci», ha ribadito. Giocherà il suo 30° derby (26° in campionato), uno dei tanti primati stabiliti da questo ragazzo. Nel bene (per i romanisti) e nel male (per gli avversari), Totti sarà un fenomeno irripetibile. Lo sanno pure quei bambini che ieri se lo mangiavano con gli occhi.