Pepe: "La Roma non ha creduto in me, perchè non ero pronto"

05/03/2009 alle 14:18.

UDINESEBLOG.IT - L'argomento clou di questi giorni continuano ad essere le polemiche partite già domenica sera al fischio finale di Inter-Roma. Da giorni non si parla d'altro. Naturale, quindi, chiedere anche a Simone Pepe, "romano de Roma", cosa pensa al riguardo:"Sarà una partita come tutte le altre. Le polemiche ci sono ogni settimana. Ogni domenica c'è qualcuno che ha da reclamare qualcosa".

Per un romano come te, sarà comunque una gara particolare? "Mi ripeto: sarà una partita come le altre. Tutte valgono tre punti. Certo, vorrei fare bella figura, ma con tutta la squadra".

Possibile che loro abbiano già la testa all'? "Loro avranno l' poi, noi avremo lo Zenit. Ma pensiamo prima alla Roma. Così faranno loro. In fondo in campionato sono in corsa per il quarto posto. Hanno tanta esperienza che non commetteranno l'errore di pensare già alla . Noi tenteremo il colpaccio tramite la prestazione, come nostra caratteristica".

L'assenza di è un vantaggio? "E' un giocatore importante, ma hanno altri calciatori forti che lo possono sostituire".

Oltre a Spalletti e Pizarro, ci sarà un fresco ex, Marco Motta. Alla Roma sembra rinato: "Sta facendo bene, è un ragazzo intelligente ed è andato lì con grande umiltà. Sono contento per lui. Poi non mi sembra che qui facesse così male. A Roma è partito subito bene con il , ha preso coraggio e ora sta facendo bene".

La vittoria in Coppa Italia della Samp., vi ha fatto venire qualche rammarico? "Ieri sera eravamo tutti a pensare che avremmo potuto esserci noi contro l'Inter. Ma i rigori sono una lotteria e a noi è andata così".

Preoccupazione per il settimo posto, visto che al momento Lazio e Sampdoria sono le maggiori indiziate ad assicurarsi la Coppa Italia? "Noi pensiamo al presente, per cui siamo concentrati per sabato. Comunque c'è ancora da giocare il ritorno e secondo me l'Inter può ribaltare il risultato tranquillamente. Noi continuiamo a pensare ai 40 punti. Il Direttore e Marino ce lo hanno sempre detto, in spogliatoio, di non perdere di vista quell'obiettivo".

Vale la pena tornare sul discorso di quella esultanza dopo il gol con il Lech? "E' un discorso chiuso. Con i tifosi ho risolto tutto. Mi hanno dimostrato che mi vogliono bene e io a loro. Ho già chiesto scusa, non vale la pena tornarci su".

Che partita sarà Roma-Udinese? "Una gara bella da vedere, tra due squadre che giocano un bel calcio e che possono far risaltare le doti tecniche della squadra. Della Roma c'è da temere il collettivo, anche perchè un singolo non fa mai la differenza".

Tu eri nel vivaio della Roma del quale hanno fatto parte Amelia, , Aquilani. Come mai la Roma ti ha lasciato andare? "Loro sono bravi nel settore giovanile. Non hanno creduto in me perchè a 17 anni non ero pronto per la A e hanno deciso di mandarmi  a fare esperienza altrove".

Come giudichi questa tua stagione? "Le prime partite sono state molto positive, poi ho avuto una flessione anche a livello mentale. Adesso sto nuovamente bene e cerco di tornare ai livelli di quattro mesi fa".

Su quella tua flessione può aver influito l'impegno in Nazionale? "Più che della Nazionale, ho sentito il peso delle partite importanti, come quella con il Brasile, con il Borussia Dortmund. Alla lunga ne ho risentito sia a livello fisico che mentale".

L'Udinese è comunque in crescita? "E' da un pò, escluso l'episodio di Torino, che stiamo facendo bene. Giochiamo un buon calcio, siamo moralmente su e speriamo di aver messo il periodo nero alle spalle".

Pozzo ha espresso delusione per come è andata questa stagione: "Lui è il capo e fa le sue valutazioni. Può pensare quello che vuole, può esternare e so che lo fa anche per punzecchiarci. L'importante è che noi, come squadra, rimaniamo uniti. E che le sue puntualizzazioni ci siano da stimolo".