GASPORT - Sono arrivati puntuali IERI in tarda mattinata i deferimenti per Mourinho, Balotelli e De Rossi. Il Procuratore federale Stefano Palazzi ha deferito l'attaccante dell'Inter per «violazione dell'articolo 1 comma 1 del Codice di giustizia sportiva, per avere rivolto «gesti offensivi nei confronti di un calciatore avversario» in occasione dell'incontro Inter-Roma dell'1 marzo scorso». Per De Rossi, invece, l'accusa è quella di aver violato «l'articolo 5 comma 1 dello stesso Codice, per avere espresso, in seguito all'incontro Inter- Roma, «giudizi lesivi della reputazione della classe arbitrale e delle Istituzioni federali nel loro complesso"». Stessa violazione è stata contestata a Mourinho «per le dichiarazioni rilasciate agli organi d'informazione» con «giudizi e rilievi lesivi della reputazione di altri tesserati, della classe arbitrale e delle istituzioni federali nel loro complesso». Deferite per responsabilità oggettiva anche le due società, Inter e Roma.
La parola passa ora alla Commissione disciplinare presieduta da Sergio Artico che dovrebbe riunirsi anche in tempi brevi. In base alle accuse mosse a Mourinho e De Rossi, la violazione dell'articolo 5, la sanzione va da un'ammenda alla squalifica, ma è improbabile che si arrivi allo stop, in altri casi si è sempre risolto tutto con un'ammenda (da un minimo di 250 a un massimo di 50 mila euro), la cui entità sarà stabilita in base alla «gravità». Un discorso a parte merita il deferimento di Balotelli. Non mancano episodi simili a quello che ha portato al deferimento il giovane attaccante nerazzurro: l'anno scorso Totti in un Inter- Roma e l'altra settimana Chiellini in Juve-Napoli non sono stati nemmeno deferiti, ma anche Alex Del Piero, spesso dopo un gol, corre per il campo con la lingua di fuori. Questa sarà la linea difensiva della società che potrebbe anche portare al proscioglimento del calciatore. Più complessa la posizione di Mourinho e De Rossi. Il tecnico nerazzurro ha parlato di «grande scandalo» in arrivo e «proposto» ai suoi colleghi di Udinese e Torino di schierare la squadra Primavera. Una vera e propria istigazione a violare il Codice di giustizia sportiva. Diverso lo sfogo di De Rossi che, nell'immediato dopo gara, aveva parlato degli errori di Rizzoli e parlato di «banda Collina», parole ritenute molto gravi e lesive delle istituzioni federali