E la Sud sentenziò: “Con Spalletti, altri 100 anni!”

12/01/2009 alle 10:31.

IL ROMANISTA - E' strapieno, l’Olimpico. come non accadeva da tempo e forse non s’era visto, quest’anno, neanche in Champions. Sono probabilmente anche più dei cinquantamila attesi alla vigilia. Soltanto nel settore ospiti se ne contreranno non meno di sei-settemila. Il tabellino ufficiale dei paganti recita: 24.359 biglietti venduti. Se ci aggiungiamo gli abbonati, che sono almeno altrettanti, ma anche i tanti inviti (la serata era di quelle che si prestano ad essere utilizzate dagli sponsor per premiare i propri clienti e partner, ndr), la somma è certamente vicina se non superiore a quella preventivata. Un record, almeno in questa stagione. Di sicuro, in campionato. E capisci allora quanto devono aver pesato sulla tifoseria i venti giorni di astinenza.

biglietti venduti. Se ci aggiungiamo gli abbonati, che sono almeno altrettanti, ma anche

i tanti inviti (la serata era di quelle che si prestano ad essere utilizzate dagli sponsor

per premiare i propri clienti e partner, ndr), la somma è certamente vicina se non

superiore a quella preventivata. Un record, almeno in questa stagione. Di sicuro, in

campionato. E capisci allora quanto devono aver pesato sulla tifoseria i venti giorni di astinenza. E’ come se l’assenza dallo stadio avesse compresso l’entusiasmo fino a non poterne più. Te ne rendi conto al momento

dell’ingresso in campo delle squadre. Quando anche lo speaker sembra interpretare al meglio quella voglia di “esplodere”, la voce carica e trascinante. A dire la verità, qualche “botto”, nel senso letterale del termine

(leggi rimanenze del Capodanno), si fa sentire. Per il resto, è solo il coro ininterrotto di un popolo, quello giallorosso, che vuole cominciare l’anno lasciandosi alle spalle i momenti bui di inizio stagione. Con la voglia, più forte che mai, di essere vicino alla propria squadra. E al proprio allenatore, come testimonia lo striscione che compare in Sud nella ripresa, dove si esprime stima e affetto per , ma… “con Spalletti,


altri 100 anni!”. Un popolo che vuole ripartire alla grande, confidando nella stessa voglia da parte della squadra. Perché cancelli, innanzitutto, il ricordo dell’ultima, infelice prestazione al Massimino.

E che sia una serata speciale, da grandi occasioni, è chiaro già dalle presenze in tribuna autorità. Ci sono Lippi e i massimi esponenti delle istituzioni calcistiche nazionali.

Stasera colpisce soprattutto Rosella

Sensi, non certo perché sia una novità vederla

all’Olimpico, dove manca solo in occasione

del derby, ma per le sue rotondità,

sempre più evidenti, ad addolcirne ancora

di più i tratti. Del resto, che sarebbe stata

una serata anche all’insegna del potere mediatico

che alcuni personaggi riescono ad

esercitare, si era capito già un’oretta prima

dell’inizio della gara. Con i fotografi, in

prossimità delle scalette che portano al

campo, in trepida attesa di Beckham, sempre

più star hollywoodiana da celebrare su

un “carpet” - per l’occasione “green”, alla

maniera di una passerella - che un giocatore

di calcio.

A riportare tutti sulla terra, usando il sarcasmo

che le è proprio, ci pensava però la

tifoseria: “Ronaldo, Ronaldinho e Kakasenno”,

c’era scritto infatti sullo striscione

esposto in , a parafrasare il “Bertoldo,


Bertoldino e,,,” (celebre novella ambientata

nel medioevo, da cui fu tratto anche

un film con la regia di Mario Monicelli,

ndr). E visto il carattere “mondano” della serata,

non poteva esserci occasione migliore

per inaugurare la nuova tribunetta vip.

Completamente rifatta durante le vacanze

di Natale, la nuova serie di poltroncine blu,

con tanto di televisore (stranamente non

di quelli lcd, piatti e e ultramoderni, ma

del vecchio genere con il tubo catodico,

ndr), fa bella mostra di sé al di sopra della già

restaurata tribuna autorità e subito sotto

quella riservata alla stampa, ora sempre più

separata da trasparenti e impercettibili lastre

divisorie in vetro, e gentili hostess che

incanalano, in maniera più efficiente di prima,

i diversi flussi. E’ un’umanità varia e assortita,

quella che popola la tribunetta vip,

spesso composta da personaggi, almeno apparentemente,

non vip. O non manifestamente

tali. Stasera, come prassi, ci sono i

giocatori del Milan, convocati per la partita

ma esclusi dalla panchina: Kalac, Senderos,

Darmian e Cardacio. Non c’è , che


evidentemente ha preferito seguire la gara

in televisione. E non c’è neanche Gattuso,

che pure era tra i più attesi. Anche per lui,

probabilmente, una serata davanti a quella

tv dove già spopola di suo.

Di sicuro c’è che la partita non poteva

non essere specchio dell’altalena di emozioni

che ogni tifoso, probabilmente, paventava

alla vigilia. La squadra, sulla spinta

del proprio pubblico, parte convinta. E il

primo gol di Vicinic sembra quasi la logica

conclusione di una pressione costante. E’ lì

che tocchi con mano, sugli spalti, la forza di

quella voglia accumulata giorno dopo giorno.

Una forza che non si attenua neanche

dopo l’uno-due con il quale ad inizio ripresa

il Milan sembra poter ribaltare l’inerzia

della gara. E riesplode, liberatoria, quando

mancano venti minuti al termine. Con il 2-

2 di Mirko che arriva di nuovo a premiare

quella spinta, quella voglia inesauribile.

Non avevano mai perso, Spalletti e ,


alla ripresa a gennaio. Il pari di stasera,

ammesso che ve ne fosse bisogno, li accomuna

una volta di più. Ma, come direbbero

i tifosi, che sia chiaro: ognuno sulla propria

panchina.