Ma Becks sarà pronto o no per la sfida di domenica sera 11 gennaio allo stadio Olimpico? Il dilemma sembra di difficile soluzione leggendo in giro su testate di riferimento, che anzi addensano i dubbi in proposito.
Ecco Sportmediset come titola e tratta l'argomento:
BECKS, L'ESORDIO E' ANCORA LONTANO
Strepitose. Aggettivo inusuale quando si tratta di dichiarazioni di giocatori e allenatori. Ma la conferenza stampa a Dubai nel cuore del centro commerciale dell'Intercontinental, presso l'Adidas store, premia il Milan anche sul piano della comunicazione, con contenuti importanti, raggiungendo qua e là qualche picco di ironia che ammalia la stampa, compresa quella araba. Cose fuori dai canoni standard cui siamo abituati, nenie del tipo "vogliamo vincere", "tutto procede bene", "faccio quello che dice l?allenatore", eccetera eccetera. Una specie di involontaria battaglia a distanza, un derby della favella con il re dei comunicatori che vive da agosto sull'altra sponda del Naviglio, José Mourinho.
Il grande mattatore, suo malgrado, è il pacatissimo circostanziato David Beckham letteralmente bombardato dalle domande, pur se al suo tavolo siedono anche Adriano Galliani, Carlo Ancelotti, Clarence Seedorf e Kakà, i quali a loro volta farciscono un pomeriggio da bere per la stampa. L'inglese incomincia dalla storia recente della sua famiglia: "Non mi seguiranno a Milano, verranno a trovarmi di tanto in tanto Victoria e i miei figli. Sono devoto a loro, ma così come i miei bambini hanno la necessità di proseguire il loro compito di studenti a Los Angeles, io devo occuparmi del mio mestiere che amo e cui tengo come a loro". I primi giorni di lavoro rossoneri: "Sono fortunato e privilegiato nell'essere immerso in questa realtà che è la migliore del mondo, il Milan, e che rappresenta il calcio italiano, un calcio per me sconosciuto e affascinante. E? un'opportunità che voglio sfruttare al massimo, sono molto concentrato per sfruttarla al meglio", lasciando intendere forse una proroga dopo la scadenza delle idi di marzo quando il suo contratto milanista cesserà. "Questi campioni hanno un modo di fare diverso da tutte le altre squadre in cui sono stato, i metodi di lavoro sono tanto duri quanto interessanti. Sono molto felice di aver fatto questa scelta". Visto l'entusiasmo che manifesta il Milan per il suo ingaggio e le aspettative sul suo conto, non è pentito di aver lasciato l'Europa prematuramente? "Sono abituato a ponderare le mie scelte a fondo, quindi quando 2 anni fa ho lasciato Madrid per Los Angeles ci ho pensato a fondo. Non amo pentirmi di questo". Qual è il segreto del successo della sua griffe? "Non mi piace parlare di me in questi termini, i miei successi sono legati a quello che ho saputo e credo di sapere ancora fare in campo, non fuori. Quindi non parliamo di griffe".
Teatrino indiretto con Ancelotti ("E? pronto per la Roma", domenica alla ripresa del campionato, ndr.): "Non si tratta di giocare una partita, ma di giocare bene quando sarò chiamato a farlo. Se Ancelotti vuole, io sono sempre disponibile quando si tratta di giocare, credo sinceramente, però, di dover lavorare ancora molto".
Altra testa, altra visione della situazione. ecco Datasport:
BECKHAM, SONO SEMPRE PRONTO
David Beckham scalda i muscoli in vista del possibile debutto ufficiale con la maglia del Milan. Soltanto ieri Carlo Ancelotti e` parso molto ottimista parlando dellipotetico esordio dellinglese gia` domenica prossima a Roma. E oggi il centrocampista britannico ha confermato le sensazioni di questi caldi giorni trascorsi a Dubai. Beckham puo` farcela gia` per il match dellOlimpico: Nella mia vita professionale non ho mai pensato di non poter giocare una partita. Spero di essere pronto per Roma-Milan, ma in realta` sono sempre pronto per giocare .
Lala in prestito dai Los Angeles Galaxy ha stupito tutti in questi primi giorni rossoneri: Questa e` una grande esperienza, sto lavorando molto duramente e accettero` quello che mi potra` succedere in questo periodo. Mi sto davvero godendo ogni singola seduta dallenamento, anche se si tratta di un lavoro molto faticoso. A me piace sudare. E sono consapevole che non tutti i giocatori possono vivere unesperienza come quella che sto vivendo io. Lavorare con uno staff come questo mi fa sentire un uomo fortunato .
Al Milan per riassaporare laria del grande calcio, una realta` lontana anni luce dalla Mls nella quale milita da due stagioni. Un modo per poter riconquistare la maglia piu` importante, quella dellInghilterra: Voglio tornare a giocare per la mia nazionale. Significa restare un calciatore importante. Devo approfittare di questi due mesi che passero` con il club piu` famoso al mondo .