La Roma ha pubblicato sul proprio sito ufficiale un'iniziativa che ha coinvolto i tifosi giallorossi, che hanno risposto alla domanda: "Cos'è la Roma per i suoi tifosi", con riferimento alla frase che ha lanciato la campagna abbonamenti "La Roma nun se pò spiegà". La nota del club:
"La Roma nun se pò spiegà". Sarà per questo che tanti romanisti non hanno perso tempo. Si sono abbonati immediatamente. È stato un atto d’amore. Dopo l'abbonamento Serie A, alcuni di loro sono stati rapidissimi nel confermare il loro posto anche per l'abbonamento che comprende 4 partite della fase campionato di Europa League più gli ottavi di Coppa Italia: lo hanno acquistato tutti alle ore 16:04 del 29 luglio.
Ci sono ancora degli abbonati Serie A che non hanno esercitato la prelazione per le Coppe: hanno tempo fino alle ore 13 di martedì 13 agosto. Poi partirà la vendita libera.
E anche se "la Roma nun se pò spiegà", abbiamo posto ai quattro abbonati Coppe più veloci la stessa domanda: se dovessi spiegare cos'è la Roma a chi non è della Roma, o non segue il calcio, quali parole useresti?
Ambra, Curva Sud Laterale
"La Roma è un amore che non ha bisogno di tante spiegazioni. Dietro la Roma c'è tutto un mondo: è una famiglia che condivide la stessa passione. Se dovessi sintetizzare il concetto, direi che la Roma è vita: io organizzo le mie ferie in previsione delle finali europee".
Andrea, Curva Sud Centrale
"La Roma è tradizione. La Roma è una tribù. La seguo dai tempi di Mazzone. Perché mi sono abbonato subito alle Coppe? Perché sono i soldi spesi meglio".
Fabrizio, Curva Sud Centrale
"La Roma è quella cosa che, dal lontano 1999 a prescindere dal mercato, dai risultati, dai giocatori, mi fa rinnovare il mio abbonamento in Curva Sud. Per me, vuol dire rinnovare Il mio patto d'amore incondizionato: tu esisti e io ti amo. La Roma è quella cosa in base alla quale ti organizzi tutto: il lavoro, le ferie, i viaggi. La Roma scandisce la tua vita, i tuoi ricordi. La Roma è la mia ragazza che non capisce ma accetta, sono gli amici che mi abbracciano ogni volta che mi vengono gli occhi lucidi allo Stadio, è mia madre che non mi passava le telefonate delle ragazze perché Aò, ma sei matta, sta a giocà, la Roma, chiama dopo. La Roma sono i panini che mamma mi faceva per andare allo Stadio, sono le bugie che dicevo per andare in trasferta, è io che domando Cosa ha fatto la Roma? dopo un'operazione di sei ore a cuore aperto, è mio padre che mi portava da bambino a vedere le partite dalla collina di Monte Mario prima della ristrutturazione dell'Olimpico del '90. La Roma è romanticismo, è amore, è quella fase che non supereremo mai, è una malattia, è una città, è un popolo, è una famiglia. La Roma è quella cosa che gli altri non possono capì, perché... nun se pò spiegà".
Federico, Tevere Parterre Nord
"Come faccio a rispondere? È impossibile, è come se mi chiedeste se vuoi più bene a mamma o a papà... La Roma è qualcosa di astratto, la Roma è al di sopra di tutto. La Roma è la Roma, la Roma prescinde da quello che accadrà. A me, per esempio, del mercato non importa nulla: c'è la Roma. Punto. La seguo da quando sono nato, i miei genitori e i miei zii avevano un vitalizio e la prima volta che ho visto la Roma allo Stadio è stata al triangolare Città di Roma, nel 1997. Da allora, sono mancato poche volte...".
(asroma.com)