Nel primo episodio del podcast dell'agenzia World Soccer Agency, 'WSA Confidential', Alessandro Florenzi e il procuratore Alessandro Lucci raccontano alcuni retroscena della carriera dell'ex giallorosso. "Un momento di frizione tra di noi? Quando lui non era più in auge alla Roma - dice Lucci -. Roma ha dei tifosi esigenti, con i romani ancora di più perché si identificano in loro, lo capisco. In una prima fase c'è amore smisurato e poi si diventa esigenti, è una forma estrema di amore. Non so perché si fosse creata un'onda che lo portava ad essere raccontato per colui che non era. Ero dispiaciuto per lui. So che amava incondizionatamente la maglia, posso dire che è e sarà stratifoso della Roma". "Mentre negli anni precedenti lo accompagnavo e lo capivo - continua Lucci -, quando era esploso nella Roma era arrivata la Juventus per prenderlo al posto di Vidal. C'era anche un'altra squadra ma era un idolo e non voleva nient'altro. Si sviluppò una trattativa con l'Inter di Spalletti, che lo voleva fortemente, e la Roma era aperta alla cessione. L'Inter fece un'offerta di 5 anni con il doppio di quello che poi accettò alla Roma, ma Alessandro mi disse di no. Non se la sentiva e io stavo parlando anche con l'Atletico Madrid. Mi disse che poteva pensarci solo per il Barcellona, sapendo che non sarebbe mai arrivato. Volersi bene significa anche capirsi, lui rinnovò con la Roma: non ci fu negoziazione, firmò in bianco. Da fuori è tutto più facile, ti fai aiutare per la gestione perché non ci deve essere quel coinvolgimento emotivo".
"L'unica cosa che ad oggi ancora mi fa pensare a quei momenti è il sentimento. Quella è stata l'unica volta e forse l'ultima con cui Alessandro con me ha fatto il padre. Un anno e mezzo dopo mi ha detto che non c'era altre soluzioni e dovevo andare al Valencia", aggiunge Florenzi.




