
SKY SPORT - Robin Gosens, esterno della Fiorentina, ha rilasciato un'intervista all'emittente televisiva e tra i vari temi trattati ha ricordato la sua avventura all'Atalanta sotto la guida di Gian Piero Gasperini. Ecco le sue dichiarazioni.
Da ex giocatore di Gasperini, che sensazione ti provoca vedere quei ragazzi della Roma distrutti sulla panchina dopo una sua seduta di allenamento?
«Mi viene in mente immediatamente la fatica incredibile che ho vissuto nei miei ritiri con lui. Anche se sono passati ormai cinque anni, sento ancora nelle gambe quella stanchezza. Ricordo perfettamente la prima volta che ho affrontato il ritiro con Gasperini: ero talmente stremato che la sera riuscivo a malapena a mangiare e andavo subito a dormire sperando di riprendermi in tempo per il giorno dopo. Non so se nel frattempo abbia cambiato metodi, ma conoscendolo non credo affatto (sorride, ndr). È semplicemente il suo modo di preparare i giocatori».
Quanto è stato determinante Gasperini nella tua crescita professionale?
«Enormemente, gli devo tantissimo. Mi ha reso il calciatore che sono oggi. È un tecnico eccezionale, tra i pochi capaci di imprimere alla propria squadra un'identità riconoscibile ovunque. La sua firma è inconfondibile e preziosa. Personalmente sarò per sempre riconoscente a lui per tutto ciò che mi ha insegnato. Mi auguro con tutto il cuore che riesca a ottenere grandi successi anche con una piazza prestigiosa come Roma, anche se ovviamente ci saremo noi e altre squadre a mettergli i bastoni tra le ruote».