Stadio Roma, Fianco (Comitato Monti Pietralata): "Quale verde, ci sarà solo cementificazione"

09/06/2025 alle 15:11.
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RADIO ROMA SOUND - Sul tema dello Stadio della Roma a Pietralata si è espresso Flavio Fianco, presidente del comitato Monti Pietralata, criticando apertamente il progetto del club giallorosso. Queste le sue parole:

Sul parco.
"Abbiamo letto un’intervista a Maurizio Veloccia dove l’assessore parla di uno spazio verde più grande, che sarebbe quello del famoso Parco Centrale dello Stadio, andando un po’ a cambiare quelle che sono poi le previsioni di quell’area. Infatti, a meno che lui non abbia ad oggi disponibile un progetto definitivo che va a variare la reale destinazione di quell’area, dal progetto preliminare della Roma quelle aree destinate a Parco Centrale in realtà sarebbero poi occupate da campi di padel, campi di calcetto piuttosto che campi di tennis ed un’area verde. Qualora anche ponessimo la possibilità che queste aree potessero diventare anziché campi di calcetto, campi di padel o tennis, ma un’area verde, quell’area non sarebbe mai in nessun modo assimilabile ad un eventuale parco perché si tratterebbe di un’area limitrofa ad uno stadio caratterizzata da spazi, che per la sicurezza delle fasi di afflusso e deflusso dall’impianto, non consentirebbero mai a quell’area di essere assimilata ad un parco". 

Su Veloccia.
"Veloccia parla di fake news, sarebbe poi opportuno capire quali sono queste fake news a cui si riferisce l’assessore. Noi sappiamo che fino a qualche giorno fa era stata millantata l’assenza di un bosco su quell’area, ora anche l’assessore ammette che il bosco c’è, quindi forse le fake news le ha messe in giro chi si ostinava a dire che non c’era. In merito a quello che riguarda gli standard a verde bisognerebbe andare a vedere il progetto della centralità di Pietralata approvato con l’ultima variante del 2012, approvata con D.G.C. n° 208, visto che quel progetto prevedeva e prevede tutt’ora, la creazione del famoso parco di Pietralata: 14 ettari come opera a scomputo delle grandi cementificazioni previste. Quindi dire che un’eventuale area di 4 ettari, che sarebbe poi il verde del Parco Centrale previsto dal nuovo progetto stadio, possa andare effettivamente a colmare il gap causato dalla cementificazione prevista andrebbe quantomeno valutata e verificata"

Sui problemi ambientali.
"Sembra che il problema sia la presenza di un bosco quando invece a far notizia dovrebbe essere eventualmente la sua distruzione per far spazio ad una colata di cemento. Stiamo un po’ confondendo quelle che poi sono le problematiche reali che viviamo tutti i giorni sia a livello climatico, sia a livello di impatto ambientale, sia a livello di cementificazione selvaggia che purtroppo Roma continua ad avere rispetto alle altre città. Infatti, andando a raffrontare i dati per capoluogo presenti nell’Atlante 2025 – Territori in trasformazione dell’Ispra, su questo aspetto aggiornato solo al 2023, si evince che Roma ha impermeabilizzato in un anno, da sola, una superficie paragonabile a quella consumata dall’intera Calabria. Si parla molto di rispetto all’ambiente e di altre tematiche green. Durante la conferenza di servizi preliminare e durante la discussione del pubblico interesse non è stata nemmeno minimamente menzionata la grandissima cementificazione prevista dal progetto RFI sull’area attigua a quella dove vorrebbero far sorgere lo stadio. Parliamo all’incirca di 500 mila metri cubi di ulteriore cemento. Se si va a vedere la destinazione dell’area, la conformazione, il quadrante in cui eventualmente si vorrebbero far atterrare tutte queste opere si capisce da sé che stiamo parlando di una cementificazione immane. Continuare a dire che queste opere porterebbero del verde è un po’ un controsenso: o cementifichi o fai il verde"

Le conseguenze.
"Noi intanto siamo in una fase di ‘mobilitazione’. Ci tengo a sottolineare che tutte le attività che facciamo sono lecite, legittime e soprattutto democratiche. Stiamo mostrando l’area ai cittadini che vengono per capire cosa effettivamente c’è, mostrando documenti ufficiali del comune che rivelano il reale impatto che avrebbe l’opera. Tante cose purtroppo non sono state analizzate o espresse a pieno; quindi, la cittadinanza su moltissimi aspetti ha una carenza di informazioni o comunque ha una propaganda che gli fa credere a una cosa piuttosto che un’altra. Noi siamo sempre in “stato di agitazione”. Continueremo anche le prossime settimane a fare attività sul posto per coinvolgere la cittadinanza e poi in base a quelle che saranno le azioni del comune e le eventuali autorizzazioni che verranno rilasciate sulle aree, soprattutto quelle boscate o sulle aree verdi in generale, noi come sempre valuteremo la possibilità di fare ricorsi, esposti o denunce. Insomma, valuteremo di fare tutto quello che legittimamente e democraticamente ci è concesso di fare"