
II giorno dopo il tossicchiante 2-0 dell’Italia sulla Moldova, sullo schermo della convention aziendale in un famoso locale di Milano, scorrono le immagini del trionfo di Berlino 2006. Si vedono in primo piano la barba di Rino Gattuso e il volto allora rasato di Daniele De Rossi. A 19 anni di distanza sono loro i nuovi rivali nel ballottaggio per la panchina dell’Italia, persa da Spalletti sabato scorso, con l’esonero dopo la disfatta di Oslo. Il duello tra campioni del mondo si deciderà nelle prossime ore: è il prodotto del dietrofront di Ranieri e del “no” di Pioli, inchiodati agli impegni già assunti con Roma e Fiorentina. (...) La Figc ha deciso che si deve ripartire da lì, dall’attaccamento affievolito alla maglia azzurra. Serve un esempio vivente. Un campione del mondo del 2006 libero contrattualmente. Gattuso o De Rossi. O Cannavaro come terza opzione. Caldeggia la scelta un altro campione del mondo: Gigi Buffon, capodelegazione del Club. (...) Gattuso ha girato l’Europa in situazioni societarie difficili (Creta, Pisa, Valencia, Marsiglia), cercando con risultati alterni bel gioco e pragmatismo. In Croazia, all’Hajduk Spalato, ha mancato il titolo in dirittura d’arrivo. De Rossi, 42 anni a luglio, ha iniziato nello staff di Mancini all’Europeo vinto. La Spal in B, nel 2022, è stata la sua prima esperienza da capo. L’occasione della Roma, dal gennaio 2024 per rimpiazzare Mourinho, l’ha sfruttata a metà: qualche vittoria eccellente, sesto posto in campionato e semifinale di Europa League, ma esonero a settembre, 4 partite senza vittorie e dissidi con l’ad Lina Souloukou. Si ispira a Spalletti, Luis Enrique e Conte. (...)
(La Repubblica)