Rizzitelli: "A Ranieri va steso un tappeto rosso. La Roma deve avere la mentalità giusta per battere il Torino"

24/05/2025 alle 10:43.
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ASROMA.COM - Ruggiero Rizzitelli, ex calciatore di Roma e Torino, ha rilasciato un'intervista ai canali ufficiali del club giallorosso nel corso del podcast "Serie A Preview" alla vigilia del match Torino-Roma, valido per la trentottesima giornata di Serie A e in programma domani alle ore 20:45 allo Stadio Olimpico Grande Torino. Ecco le sue parole.

Prima differenza tra le tue esperienza alla Roma e al Torino?
"Quando ho lasciato la Roma la mia preoccupazione era di trovare una tifoseria fredda, dato che ero abituato a quella giallorossa. Io avevo bisogno di quell'adrenalina del tifoso viscerale e del Torino non me ne parlavano bene, ma alla fine la tifoseria granata si avvicina un po' a quella della Roma. A Torino ci sono i tifosi del Toro e non della Juventus e questo mi ha aiutato. Come i tifosi della Roma però non esistono".

Sei uno molto istintivo ed emotivo...
"Questa cosa mi preoccupa, perché quando parlo di Roma mi emoziono come un bambino. La Roma mi emoziona, è una cosa bellissima e sono orgoglioso e fiero di ciò. Vuol dire che ho lasciato qualcosa alla Roma e viceversa".

La rabbia e le emozioni che trasmettevi in campo sono il motivo per cui vieni così apprezzato dai tifosi della Roma?
"Io trasmettevo il tifoso in campo, il curvaiolo che andava in campo. Potevi fare bene o male, l'importante era trasmettere questa voglia di combattere per la maglia. Quando ho lasciato Roma avevo paura di non riuscire a trasmettere tutto ciò. Quando arrivai a Roma ero già tifoso, ho vissuto con romani sfegatati e mi avevano già trasmetto questo. Una volta arrivato lì sono diventato un ultrà".

A Torino c'è comunque tanta passione: il vecchio cuore granata è una storia vera...
"Assolutamente, i tifosi vivevano di Torino. C'è questa passione viscerale come succede a Roma".

Il rapporto con la Juventus diventa difficile, dato che vince tutto...
"Noi abbiamo vinto due derby nello stesso anno e l'ultimo vinto in casa della Juve ha la mia firma. Segnai due gol all'andata e due al ritorno. Il Torino non vince in casa della Juventus da quando c'ero io, dal 1995".

Contro la Roma vedremo un Torino demotivato?
"Se qualcuno dice che aiuterà la Juventus io dico no, lo sottoscrivo. Il Torino non ha più niente da dire al campionato, mentre la Roma si gioca tantissimo. Il Torino si impegnerà al massimo, i giocatori vogliono mettersi in mostra. Bisogna andare lì e vincere con la mentalità giusta. Se poi qualcuno non si impegna meglio per la Roma, ma la mentalità deve essere quella".

Ranieri esprime il tifoso in campo: c'è una similitudine con la tua storia?
"Assolutamente. La Roma era in zona retrocessione senza di lui, quando sei lì inizi ad avere un po' di paura. Ranieri aveva smesso e ha deciso di tornare solo per la Roma, già questo è tanta roba. In più va valutato ciò che ha fatto, dobbiamo mettergli un tappetto rosso e ringraziarlo. Se avessimo detto che la Roma si sarebbe giocata la Champions all'ultima giornata ci avrebbero arrestato... Grazie Ranieri, è un tifoso che allena la Roma e questo è il massimo".

Chi ti è piaciuto in questa stagione?
"Soulé è giovane e c'erano aspettative alte. Con l'infortunio di Dybala ha avuto maggiori responsabilità e ha fatto molto bene. Ranieri ha sempre detto che Soulé è il futuro. Deve migliorare ancora tanto, ma ha fatto benissimo nonostante non sia continuo al 100%. Angelino è cresciuto tantissimo, ora senza Ndicka si fa fatica, Mancini è il tifoso in campo ed è meglio un'espulsione in più di uno che toglie la gamba. Da giocatore-tifoso la penso in questo modo".

(asroma.com)

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