
Dopo il successo della Roma contro l'Inter firmato Soulè, sulle colonne dei quotidiani si celebra Claudio Ranieri. "Il tocco pratico di Claudio Ranieri che sta reinventando il calcio: fa cose in apparenza senza senso, l’accezione è ovviamente positiva, rispetta alla lettera il lavoro della settimana, ciò che non vediamo. La sua Roma raccoglie punti in qualsiasi modo e con qualsiasi disegno tattico, con la pioggia e con il vento, anche con i due centravanti", scrive Ivan Zazzaroni sul Corriere dello SPort. Così, invece, Andrea Sorrentino de Il Messaggero: "Un Ranieri quasi 74enne vince a San Siro con la sua Roma ed è per distacco l'allenatore dell'anno, dopo una rimonta da 18 partite senza sconfitte, con 44 punti e 7 vittorie per 1-0"
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
I. ZAZZARONI - CORRIERE DELLO SPORT
Il tocco magico di un professore al diciottesimo risultato utile consecutivo, uno che come la mette giù, gira, funziona. Il tocco pratico di Claudio Ranieri che sta reinventando il calcio: fa cose in apparenza senza senso, l’accezione è ovviamente positiva, rispetta alla lettera il lavoro della settimana, ciò che non vediamo. La sua Roma raccoglie punti in qualsiasi modo e con qualsiasi disegno tattico, con la pioggia e con il vento, anche con i due centravanti. (...) Gli è bastato un solo gol anche a San Siro, come in altre sei occasioni, in questo caso però accompagnato da quattro errori marchiani sotto porta e da una sofferenza che non ha interessato Svilar. Per fortuna non tocca a me stilare le pagelle - mica sono Piantanida -, perché se avessi dovuto esibirmi avrei promosso con voti molto alti i difensori, insieme a Cristante, Soulé e Koné e negato la sufficienza ai due davanti, a Baldanzi, Pisilli e Gourna-Douath, impalpabili nel momento del bisogno. Avrei certamente salvato Pellegrini: due o tre palle giuste le ha servite. (...)
G. D'UBALDO - CORRIERE DELLO SPORT
La vittoria di mister Coraggio. Ranieri, elegante come sa essere anche in panchina, ha vinto a San Siro, alimentando le speranze della Roma di centrare clamorosamente il piazzamento Champions e infrange il tabù dei giallorossi dì non saper vincere contro le grandi. In questo campionato era accaduto solo contro la Lazio all'andata. Come spesso è accaduto in passato l'allenatore di San Saba ha scelto di giocare a specchio contro un'avversaria di prima fascia. Lo ha fatto anche contro l'Inter che rischia dì restare alla fine della stagione con tanti sogni infranti. La scelta della formazione è la dimostrazione che Ranieri è andato a Milano per provare a vincere. Nei cinque dì centrocampo Koné ha fatto il vertice basso, con Cristante e Pellegrini mezzali. (...) Soulé esterno a destra, pron-to a sfruttare di saltare l'uomo, ma senza dimenticare di aiutare in fase difensiva. L'argentino lo ha fatto con grande dedizione, aiutato da CeLik che gli ha coperto le spalle. Mossa che ha fatto saltare subito in piani di un Inter con la lingua di fuori. (...) Ranieri si prepara al gran finale della sua fantastica carriera di allenatore. Ha preso un impegno con i Friedkin per il futuro e tra tanti dubbi l'unica certezza per i tifosi è proprio Sir Claudio.
U. TRANI - CORRIERE DELLO SPORT
A San Siro - contro l'Inter campione d'Italia - vince la Roma che si conosce. Quella della serie di risultati utili, adesso sono 18 partite e 44 punti, 13 successi e 5 pareggi, 31 reti segnate e 9 subite dopo la caduta di Como del 15 dicembre. Quella di Ranieri che hai suoi pregi e i suoi difetti: perché il gruppo giallorosso, a prescindere dagli interpreti schierati in campo e dal sistema di gioco, sa difendere - equilibrata e solida - e al tempo stesso colpire - spietata e pratica - per andare a dama; perché non riesce a piazzare (quasi) mai il colpo del ko per chiudere la partita - sprecando diverse chance -, lasciandola aperta e creando ansia ingiustificata al suo allenatore che vorrebbe evitare di vivere giornate così stressanti (lo ha detto chiaramente il diretto interessato). Ma questa è la Roma che non rinnega le sue caratteristiche proprio nel pomeriggio in cui vince il suo secondo scontro diretto della stagione, l'altro il 5 gennaio contro la Lazio.(...) Il successo di Milano riavvicina la Roma alla zona Champions (meno 2 dalla Juventus quarta, sesto posto e stessi punti, 60, del Bologna quinto che oggi gioca a Udine). Sempre limitandosi a segnare un gol, come accade da sette partite con 17 punti conquistati. (...)
T. CARMELLINI - IL TEMPO
I conti, come sempre, si faranno alla fine. Ma è chiaro che se la Roma che dovrà affrontare le ultime quattro giornate di campionato è quella vista ieri a San Siro (al netto del crollo psicofisico dell'Inter), davvero tutto può diventare possibile: anche quello che oggi, oggettivamente, ap-pare un miraggio. Certo il calendario giallorosso fa paura anche dopo il successo contro l'Inter di Simone Inzaghi visto che nelle ultime quattro partite La Roma dovrà affrontare la Fiorentina (in casa), poi l'Atalanta a Bergamo, quindi il Milan di nuovo all'Olimpico per chiudere la stagione 24/25 a Torino contro la squadra allenata da Vanoli che vorrà salutare i suoi tifosi evitando di fare una figuraccia. Può sembrare un luogo comune, ma davvero mai come in questo caso, Ranieri & Co. si trovano di fronte a quattro finali. Ovvio che il diciottesimo risultato utile consecutivo fanno ben sperare in vista delle ultime sfide di campionato, ma ovviamente non dipenderà solo dalla Roma che, classifica alla mano, parte da dietro rispetto alle sue dirette concorrenti per i posti buoni dell'Europa. Si allunga cosi l'effetto Ranieri (Roma unica imbattuta nel 2025 assieme al Barcellona), con il tecnico che mette un'altra tacca sul suo incredibile ruolino di marcia dimostrando ancora una volta che il problema non era la squadra ma la gestione: a tutti i livelli. Il «normalizzatore» ha colpito ancora e ora la sua carriera da allenatore si può chiudere con questa ciliegina sulla torta: a prescindere da come andrà a finire la qualificazione dei giallorossi alle prossime coppe europee. Il tecnico testaccino ha preso la Roma che stava a tre punti dalla zona retrocessione e l'ha portata fin dove poteva... a un passo dal sogno. I tifosi giallorossi sperano sarà altrettanto bravo il prossimo anno a costruire la «nuova» Roma per la quale bisognerà ripartire dai soliti noti: Soulé e Koné su tutti.
ANDREA SORRENTINO - IL MESSAGGERO
Nella XXX1V giornata che celebra il sorpasso del Napoli sull'Inter grazie all'impresa della Roma a San Siro, vien da pensare a com'è strana la vita, anzi a quant'è divertente e bizzarra la commedia umana. Tredici anni fa, fine marzo 2012, l'Inter esonerava Claudio Ranieri, ritenendolo datato; al suo posto arrivò il giovane Andrea Stramaccioni, il nuovo che avanzava. Che illusi, gli uomini, quando pensano di decidere i destini di altri uomini. È finita che migliaia di partite e 13 anni dopo, un Ranieri quasi 74enne vince a San Siro con la sua Roma ed è per distacco l'allenatore dell'anno, dopo una rimonta da 18 partite senza sconfitte, con 44 punti e 7 vittorie per 1-0; e il bello è che nel dopogara di Dazn, a fargli tanti complimenti ora nelle desti'` di bravissimo commentatore (anzi il migliore di tutti), c'è proprio Andrea Stramaccioni. (...) La Roma ha saputo infierire sulle fragilità di un'Inter in crisi (e pare molto affitata per gli sviluppi dell'inchiesta sui rapporti con gli ultras) perché Ranieri l'ha sorpresa con quattro attaccanti, e la novità di Koné davanti alla difesa. Il fatto poi che l'infortunio di Dybala abbia fatto sbocciare Soulé (decisivo in tutte le ultime partite) ha una spiegazione logica: se ai giovani bravi viene data vera fiducia, senza lasciarli all'ombra di campioni da Sunset Boulevard, i risultati arrivano. (...)
T. DAMASCELLI - IL GIORNALE
Di colpo, il Napoli allunga, va in testa da solo, ringrazia un altro ex juventino, Soulé dopo Orsolini, killer dell'Inter più brutta di mai e gelata dalla doccia scozzese di McTominay al Maradona. (...) Visto il Barcellona grandioso nella finale di coppa del Re contro il Real Madrid, vista l'Inter, sfiancata e nervosa contro la Roma, fino a mercoledì sera soltanto pensieri grigi e molesti, segnali cattivi, crisi di energie fisiche e mentali, batosta contro la squadra giallorossa di un grande Ranieri che continua ad essere trattato come il nonno simpatico, da compatire e poi mettere da parte invece la sua saggezza andrebbe spiegata ogni giorno ai forsennati del cosiddetto calcio spettacolo. (...) Dietro la coppia separata, c'è molta agitazione, la Roma scopre le voglie di champions, la Fiorentina è pronta ad infilarsi, la Juventus ha superato il Monza ma perde per le prossime due trasferte il suo uomo migliore, l'irresponsabile Yildiz (...)