È andato in scena nella sede della Regione Lazio l'evento 'No bulli', volto a prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo. Hanno partecipato anche le delegazioni della Roma e della Lazio: in rappresentanza dei giallorossi c'erano Bryan Cristante e Maurizio Lombardo, Chief Football Operating Officer, per i biancocelesti Nicolò Rovella e Claudio Lotito. Presente all'evento anche una delegazione della Virtus Gvm Roma 1960 formata da Andrea Valentini, Matteo Visintin e un gruppo di ragazzi delle giovanili.
"La famiglia Friedkin e tutta la Roma da sempre condannano gli episodi di bullismo. Il calcio ha una visibilità pazzesca, a volte nemmeno ce ne rendiamo conto. Il bullismo va combattuto con l’educazione, la formazione, quindi la conoscenza, e infine l’esempio - ha detto Lombardo -. I nostri calciatori e noi dirigenti sappiamo di dover essere d’esempio. Il concetto dell’accettazione sembra semplice ma è spesso complicato da digerire, soprattutto quello di un risultato. Dalle sconfitte però nascono le vittorie più importanti. Sappiamo che i calciatori sono dei modelli di riferimento dentro e fuori dal campo per le nuove generazioni. Ci sono 3 attori: il bullo, chi subisce la violenza e lo spettatore. Quest’ultimo è a un bivio, deve decidere se intervenire o meno. Cerchiamo di lavorare per far sì che intervenga perché il gruppo insieme può diventare invincibile".
"È importante per tutti sensibilizzarci su questo aspetto e dare l’esempio - ha aggiunto Cristante -. Noi sportivi possiamo essere un modello in campo e fuori, dobbiamo fare il massimo perché sappiamo che tanti ragazzi ci guardano e si ispirano a noi. Bisogna continuare a dare l’esempio il più possibile, sperando che le cose migliorino in qualsiasi campo".