CRONACHE DI SPOGLIATOIO - L'ex difensore della Roma Filippo Tripi, ora agli sloveni del Mura, si è raccontato attraverso una lunga intervista, ripercorrendo la sua carriera e parlando della sua fede giallorossa. Le sue parole:
Sull'esordio in prima squadra...
"Faceva freddissima Quella è la prima cosa che mi ricorda E infatti non andavamo a scaldarci tutti insieme. Ricordo che il mister aveva già fatto 4 cambi quando chiamò Pedro per il riscaldamento. Pensai: 'Va bene, sarà per la prossima: Passano giusto 2-3 minuti e lo fa risiedere, così si gira verso dí me e mí fa: 'Vatti a scaldare: Là ho capito: 'Oddio, ora mi fa entrare: Ha iniziato a battermi fortissimo il cuore. C'era un freddo assurda della partita mi ricordo a malapena che respirava Un po' per il freddo, un po' per l'emozione. Quando sono entrato ín campo, ero commossa Era un sogno che si avverava... e poi in campo, con me, c'era anche Calafiori: con lui ho fatto il percorso dal io giorno. Trovarmi lì, con un amico, è stato indescrivibile". Nella stagione 2020-21 resta stabilmente in prima squadra, con gli amici Calafiori e Zalewski: "Con Riccardo e Nicola abbiamo un'amicizia fraterna. Ogni giornata con loro era speciale. Facciamo un po' di difficoltà a vederci ora, anche perché siamo tutti lontani ma era come stare in famiglia, davvero".
Sul rapporto con Mourinho...
"Fonseca lo ringrazierò a vita per avermi fatto esordire. Ero ancora piccolo, stavo molto in Primavera. Mentre con Mourínho ho vissuto davvero la prima squadra. Mou con me è sempre stato sincero, nel bene e nel male. Mi ha aiutato molto. Una volta, in una trasferta europea, nonostante avesse raggiunto il limite massimo di panchinari, mí disse: 'Voglio che vieni e che stai con la squadra: Era un modo per farmi crescere vivendo lo spogliatoio, l'hotel. Sono tutte cose importanti per un giovane, affatto scontate. Tutti e due mi hanno dato tanto: uno è un top in Italia ora, l'altro è uno dei migliori al mondo... c'è poco da criticare".
Su Dybala...
"Ero tra i 10mila tifosi alla sua presentazione. Giocavo con lui ma nello spogliatoio gli dissi: 'Guarda che vengo anche io'. Se ne parlva da giorni, lui neanche ci credeva, anzi rideva proprio. Io ero serio, il padre della mia ragazza è super tifoso e abita lì dietro. Così quella sera ho detto: 'Andiamo veramente'. Ero con gli amici e altre 10mila persone, credo che quelli siano i momenti che rendono unici i tifosi della Roma. Viverlo da dentro è stato stupendo"
Il ricordo più bello da tifoso?
"Probabilmente Roma-Barcellona, da pelle d'oca, mi veniva da piangere. Poi i ritiri di Totti e De Rossi, lì di lacrime ne ho versate pure troppe. Ero uno dei ragazzini che teneva la maglia di Totti al centro del campo. Nell'addio di De Rossi ero un po' più grande, ero allo stadio con gli amici. È stata un'altra bella batosta, ma noi tifosi della Roma ci siamo abituati"
La prima volta allo stadio...
"Sono andato con mio fratello e lui è scoppiato a piangere perchè avevamo perso contro la Juventus. Lì ho pensato: 'Bello, ecco qui un altro tifoso della Roma, siamo proprio fatti così'.
Sul ritorno allo stadio...
"Da quando me ne sono andato non sono più tornato all'Olimpico, non ce l'ho fatta. Quando tornerò per Natale spero di riuscire ad andare sia ad una partita della Primavera che della Roma. Magari vado in Curva Sud, così tifo pure"