"Il terzino e il Duce": il romanzo di Alessandro Fulloni su Monzeglio. Nella Roma fu giocatore e poi ds del primo scudetto

25/09/2024 alle 10:44.
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Fu terzino della Nazionale e due volte campione del mondo nel 1934 e nel 1938. Piemontese di Vignale Monferrato, Eraldo Monzeglio giocò nel Casale, nel Bologna e nella Roma dove da direttore sportivo vincerà anche uno scudetto. Frequentando la spiaggia di Riccione, divenne amico dei figli del Duce e a un certo punto fu maestro di tennis di Benito.

Popolarissimo campione, per propagandare l’impegno  dell’Esercito nel conflitto indossò la divisa grigioverde, partendo per il fronte russo nel 1942. Dopo l’8 settembre seguì Mussolini a Salò ed entrò a far parte della sua segreteria. Nel 1946 allenò il Como, poi seguirono Pro Sesto, Napoli, Sampdoria e Juventus. La sua storia intreccia più volte quella dei  protagonisti della sua epoca, attraversandone i trionfi come i momenti più bui. A lungo schierato col  fascismo, contribuì però, grazie ai suoi contatti con la Resistenza, a salvare un partigiano, Giuseppe Peruchetti, ex portiere dell’Inter e della Juve colto dai fascisti a trasportare armi e condannato a morte.

Ebbe come allenatore il grande Árpád Weisz, l’ebreo ungherese che terminò i suoi giorni ad Auschwitz; assistette alla storica lite tra donna Rachele e Claretta Petacci; sfidando i nazisti, accompagnò Edda  Ciano dal marito Galeazzo, in prigione a Verona dopo il 25 luglio 1943, e conobbe agli allenamenti della Nazionale Michele Moretti, poi partigiano nella brigata che arrestò il Duce, giustiziato a Giulino di  Mezzegra. Fu a Como nelle ore drammatiche, e fitte di interrogativi irrisolti, in cui la Rsi si dissolse. Ma di  quel periodo non parlò quasi con nessuno, nonostante le insistenze di giornalisti come Antonio GhirelliGino Palumbo, Giovanni Arpino. Che cosa sapeva Monzeglio dei tentativi di Mussolini di agganciare gli  Alleati, dei carteggi con Churchill, dell’oro di Dongo? Su verità e misteri della sua vita ha scavato a fondo Alessandro Fulloni, per ricostruire la prima affascinante e controversa biografia di un campione sportivo e di un protagonista dimenticato della storia italiana.