Tra le cessioni durante il calciomercato estivo della Roma c'è anche quella di Edoardo Bove, in prestito con diritto di riscatto alla Fiorentina. La partenza del centrocampista classe 2002 è stato un tema della conferenza stampa di Daniele De Rossi alla vigilia di Juventus-Roma. "Mi dispiace sia andato via, ma non l'ho bloccato e non gli ho detto di rimanere a tutti i costi. Con lui sono stato chiaro, come a tutti i centrocampi, e ho detto che avevo intenzione di mettere dentro un altro paio di centrocampisti più dinamici e probabilmente ci sarebbe stato meno spazio. Con me ha giocato meno di quanto abbia fatto con Mourinho, ha parlato con me e detto che aveva bisogno di giocare e non potevo garantirgli questo spazio", le sue dichiarazioni.
"Dispiace perché è forte, è un ragazzo positivo, educato e legato all'ambiente e alle squadra, ma devo fare scelte. Non posso pensare solo se un giocatore mi sta simpatico o alla paura che possa diventare molto forte come lo sono diventati Frattesi e Calafiori. Devo prendermi le mie responsabilità, in questo caso spero quasi di aver sbagliato perché merita di diventare un Nazionale come Frattesi e Calafiori. È in prestito, nulla è definitivo. Rimango con l'abbraccio che ci siamo dati, sperando che resti l'affetto fra di noi. Vale per lui il discorso che è valso per Paulo (Dybala, ndr) pochi giorni fa. Se fossi voluto rimanere l'idolo intoccabile per tutta la vita qui a Roma non sarei tornato e non mi sarei messo in discussione o avrei fatto scelte più populiste, ma devo guardare il campo e anche quello che mi dicono i giocatori. Devo rispettare Edoardo e quanto meritasse di spiccare il volo", ha concluso.