Chi farebbe parte della squadra dei sogni di De Rossi?

29/05/2024 alle 06:00.
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Dream team! È sempre divertente stare a vedere chi farebbe parte di una rosa se a decidere fosse soltanto una persona. In questo articolo vediamo il team ideale secondo Daniele De Rossi, il nuovo CT della Roma.

Dalla sua carriera da giocatore per il team giallorosso, e appassionato della stessa maglia sin da quando era piccino, De Rossi sta dando alla Roma un assetto interessante che potrebbe ridare lustro a questi colori. Non sono solo i risultati in campo a dirlo, ma anche altri indiciatori dell’industria dei bookmakers online. Di fatti, con uno sguardo alla serie A quote e palinsesti di questo girone sono ricchi di pronostici che vedono la Roma riguadagnare un po’ di terreno rispetto alle performance degli scorsi anni più sottotono. Insomma, le quote riflettono questo nuovo slancio della Roma. Ma chi ci sarebbe nella squadra perfetta secondo il nuovo CT, nonostante questo miglioramento?

Nel dream team pensato da De Rossi… ci sarebbero ancora gli stessi giocatori. Sì, questo è molto probabile, al di là di qualche possibile, ragionevole ritocco. Ma l’ex Roma sembra più che mai deciso a valorizzare i propri ragazzi, piuttosto che a pensare a chi aggiungere, chi togliere e chi rimpiazzare. Questo gli dà onore e aiuta certamente anche a tenere alto il morale della propria rosa.

De Rossi ha dichiarato che nella sua squadra ci sono giocatori fantastici che ogni allenatore sognerebbe di avere. E questo già la dice tutta su chi ci sarebbe nel suo dream team. De Rossi dimostra di voler lavorare con quello che già ha. Vuole ribaltare gli schemi di un periodo lungo, macchinoso e privo di spinte nuove che ha caratterizzato le scelte della società (da parte della dirigenza) dal 2018 fino a oggi.

A De Rossi va l’indiscusso merito di essere un allenatore coscienzioso, che non gonfia eccessivamente le proprie parole ma sa quando bisogna celebrare i successi e i possibili risultati futuri. Infatti, il suo sguardo va proprio lì, a quella dimensione del tempo che ancora deve accadere e che si giocherà in campo. La sua rosa ha dovuto adattarsi a un cambiamento in corsa, nel giro di pochi mesi e dopo anni di tattiche riciclate, sessioni di mercato poco innovative e, al contrario, caratterizzate da ingaggi troppo salati per giocatori che non hanno saputo dare quello di cui la Roma aveva bisogno.

De Rossi celebra in particolar modo Lukaku e Dybala, in particolare riferimento alla loro capacità di correre senza possesso palla. Qui si vede quanto l’allenatore abbia fatto in modo di pensare ad allenamenti calzanti nei confronti dei giocatori, del loro stile e anche delle loro pecche. In questo modo, si stanno già vedendo dei risultati interessanti, da osservare anche nei prossimi mesi.

Tutti questi esiti hanno già valso a De Rossi il titolo di smascheratore. Questo perché è colui che ha saputo togliere il velo di oscurità che nascondeva le pecche di questo sistema lento, vecchio e stagnante. La colpa? Non è affatto della rosa, secondo De Rossi: è dovuto tutto alle scarse scelte della società, per via di una dirigenza incapace di dare nuova linfa tramite scelte giuste e calzanti ai mercati sempre più competitivi e in crescita. La rosa non ha colpe perché è semplicemente un dream team e ogni allenatore sognerebbe di avere dei giocatori come loro.

Il risultato del 2-1 contro l’Atalanta? De Rossi lo ha giudicato come il giusto esito, che è andato alla squadra che ha giocato meglio. Da lì, l’elogio all’Atalanta. Ancora una volta, De Rossi è un uomo che sceglie le parole giuste, che non si vergogna a riconoscere i meriti dei propri avversari, ma che al tempo stesso sa come stuzzicare l’orgoglio dei giocatori giallorossi in modo che diano il meglio e che vogliano continuare a crescere.

 

A oggi, De Rossi passa il test del suo esordio a pieni voti e ha già conquistato i cuori dei tifosi della Lupa. E il travolgente 4-0 ottenuto contro il Brighton, una squadra insidiosa capace di dare parecchio fastidio, è la riprova che qualcosa sta cambiando nella mentalità e nella voglia di aggredire di coloro che scendono in campo. Questo è un altro punto cruciale, un nodo al pettine difficile da sciogliere, ma che De Rossi ha saputo sbrogliare già in questi pochi mesi.

C’è persino chi vede nel lavoro di Tiago Pinto qualcosa che non è da buttare del tutto. C’è già chi lo vede come un martire e non come carnefice. Qui si potrebbero spendere davvero tante parole, ma quello che ci limiteremo a fare è osservare come De Rossi sia l’uomo che la Roma cercava da tempo, capace di infondere la propria passione anche agli uomini che scendono in campo e che si preparano a offrire prestazioni sempre più all’altezza del nome della squadra.