Dopo l’apertura dell’indagine dei giorni scorsi, come riporta l’agenzia di stampa, il procuratore federale della Figc, Giuseppe Chiné, in mattinata ha ascoltato i due ex dipendenti della Roma, che in presenza hanno risposto alle domande della procura raccontando la propria versione dei fatti sul caso di un video intimo rubato e diffuso. Chinè non si sta occupando del licenziamento dei due dipendenti, ma sta provando a verificare quali potrebbero essere le responsabilità dei tesserati della Roma nella diffusione del filmato. Per questo se fosse accertata la responsabilità del giocatore della Primavera nella catena di vitalità del video, allora gli sarebbe contestato l’art.4 del codice di giustizia sportiva, mentre alla Roma il 6 per responsabilità oggettiva. Nelle prossime ore proseguiranno gli interrogatori, che coinvolgeranno anche i vertici della società giallorossa.
In una nota, la Roma definiva il licenziamento come la conseguenza “di una circostanza che, oltre ad essere contraria al Codice Etico della Società, e ad aver riguardato indistintamente entrambe le persone che hanno registrato il video, ha oggettivamente determinato l’impossibilità di proseguire il rapporto lavorativo con il Club, anche alla luce delle mansioni svolte da entrambi che richiedevano un coordinamento diretto con i minorenni”.
(ansa)