THE OVERLAP - In una lunga e toccante intervista al podcast di Gary Neville, il centrocampista inglese Dele Alli ha raccontato la sua storia e i problemi affrontati nel corso della sua vita ed ha parlato anche di José Mourinho, suo allenatore ai tempi del Tottenham. "Qual è stato il punto in cui ho iniziato a sentire che le cose non andavano? È difficile indicare il momento preciso. Ma probabilmente il periodo più triste è stato quando Mourinho era l'allenatore del Tottenham, avevo 24 anni. Quando una mattina mi sono svegliato, dovevo andare all'allenamento, era il periodo in cui Mourinho aveva smesso di farmi giocare. Ricordo di essermi guardato allo specchio e mi stavo chiedendo se potevo ritirarmi a 24 anni. Sai, fare le cose che amo. Per me è stato straziante", le sue parole. "Mi chiamavano party boy, la percezione della gente era diversa dalla realtà che stavo vivendo. [...] Non incolpo Mourinho né nessuno. Non incolpo nessuno per il modo in cui mi sentivo - ha aggiunto -. Sono sempre stato io contro me stesso, ero il mio eroe e il mio nemico. Molti dei miei problemi provenivano anche dal fatto che non mi aprivo con gli altri, ma così mi sentivo al sicuro. Se conoscessi la mia vita, lo capiresti un po' di più".
Poi, l'attuale giocatore dell'Everton è tornato anche a commentare il video con protagonisti lui e Mourinho nel corso del documentario di Amazon "All or Nothing: Tottenham Hotspur": "Il commento 'pigro' di cui le persone amano parlare... Mourinho mi definì così dopo un giorno di recupero e una settimana dopo si scusò con me per avermi definito così, perché vide che mi allenavo e giocavo davvero. Ma questa parte non è presente nel documentario e nessuno ne parla. Quello che vedi qualche volta non è davvero la realtà, soprattutto ora con i social media e queste cose. Sì, penso che quel commento sicuramente ha cambiato la percezione di me in generale".