Paulo Sergio: "Con Mourinho in panchina la Roma può giocarsi lo Scudetto l'anno prossimo"

02/06/2023 alle 20:13.
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RADIO ROMANISTA - Paulo Sergio, ex calciatore della Roma, ha parlato ai microfoni dell'emittente radiofonica a tinte giallorosse e tra i vari temi trattati si è soffermato sulla finale di Europa League e sul futuro di José Mourinho. Ecco le sue dichiarazioni.

Hai visto la finale di Europa League?
"Sì, mi è dispiaciuto tantissimo. Ho fatto il tifo per la Roma, ho detto sempre che ho la Roma nel cuore. La gente mi vuole bene e io voglio bene ai tifosi, per questo mi è dispiaciuto tantissimo...".

Come hai vissuto la partita? La Roma meritava? L'arbitro ha deciso la gara?
"Penso che è stato un pareggio, anche perché tutte e due le squadre potevano segnare. Mi è dispiaciuto tantissimo, se la Roma avesse vinto ci sarebbe stata una grande festa nella città".

Dybala non era al 100% secondo Mourinho, ma ha fatto la differenza. Le lacrime del 21 dimostrano che la Roma entra nel cuore...
"Ho giocato con grandi calciatori e loro fanno la differenza quando serve. Paulo è stato uno che ha sempre fatto bene nella sua carriera, ha qualità nei piedi. Per me avrebbe potuto giocare di più, anche perché può fare qualcosa in qualsiasi momento. Quel pianto alla fine è stato giusto perché ha fatto tutto ciò che poteva fare".

Credi che Mourinho rimarrà alla Roma o che il suo ciclo sia terminato?
"Non lo so, ma credo che lui abbia iniziato un bel lavoro e se lui rimanesse, la Roma può diventare più forte, anche perché è sempre importante dare la continuità a un lavoro. Se ora prendesse un'altra squadra dovrebbe ricominciare da capo, mentre alla Roma ha tutto pronto. Gli acquisti possono far diventare la squadra più forte, penso che il prossimo anno, se rimanesse, la Roma potrebbe giocarsi lo Scudetto".

Se ne parlava anche a gennaio, sta tornano di moda qualche nome brasiliano: chi consiglieresti alla Roma?
"Io faccio il giornalista qui in Brasile e ho detto sempre che ci sono tanti ragazzini. Ho giocato alla Roma, conosco la pressione e non è facile arrivare lì e fare la differenza il primo anno. Penso che adesso non c'è nessuno che può arrivare a Roma e fare la differenza: bisogna aspettare un po' di più e penso che qualsiasi squadra non abbia tempo per attendere. Ma ci sono ragazzi che possono arrivare lì, tra uno o due anni possono fare la differenza. Ora è difficile. Il passaggio in Serie A non è facile, lo so bene: io sono arrivato dal Bayer Leverkusen e i primi mesi non sono stati facili. Il doversi adattare alla città, il calcio diverso, la cultura. Ho dovuto lavorare tantissimo. Il primo anno ho fatto 12 gol, il secondo anche, ma ho dovuto lavorare tantissimo. Uscire dal Brasile e arrivare lì è troppo difficile".

Torno sulle parole di Mourinho. Penso ci sia posto per nel club?
"Per fare l'allenatore!".

Magari da dirigente può tornare...
"Dopo che ho lasciato il calcio ho fatto il dirigente: per farlo bisogna imparare, è un altro ruolo. Lui ha il tempo per farlo, lo sa. La società lo conosce, ha un ruolo importante e conosce bene la Roma".

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