AS - L'ex giocatore della Roma e oggi vicepresidente dell'Uefa, Zbigniew Boniek, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano spagnolo, soffermandosi sul Mondiale in corso e sulle prospettive per la sua Polonia. Zibì ha però anche ricordato alcuni momenti del suo passato in giallorosso, dal rapporto con Sven-Goran Eriksson allo Scudetto perso nel 1986 a causa della sconfitta contro il Lecce.
Queste le sue parole:
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Non so se si tratta di mito o realtà. Avevi la fama di giocatore ribelle, difficile per gli allenatori...
"Adoro vincere. Ho dato il massimo in qualsiasi partita e non credo sia stato così. Sì, forse ho avuto qualche discrepanza, come con Eriksson, ma era molto giovane e all'inizio soffriva il carisma dei giocatori della Roma. Abbiamo avuto attriti, ma niente di particolare: alla fine non credo sia mai stato un problema. Quello che vogliono tutti gli allenatori è avere giocatori che ti aiutino a vincere le partite".
Rimpiangi qualcosa nella tua carriera?
"Rimpiango di non aver potuto giocare la semifinale dei Mondiali di Spagna 82 contro l'Italia per squalifica. Nella partita contro la Russia ho preso un'ammonizione e sono stato squalificato, ma ora non sarebbe accaduto perché i cartellini si azzerano nella seconda fase. Cambierei anche l'ultima partita del campionato 85-86 contro il Lecce, giocavo nella Roma. Si può perdere una partita in cui sembrava impossibile da essere sconfitti? Potevamo vincere lo scudetto, sarebbe stato storico. Purtroppo non è successo. Non ci sono mai gare perfette, ci sono sempre prestazioni in cui sai di poter fare meglio".
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