"Siamo soddisfatti per come i giovani che stiamo impiegando stanno rispondendo, ci tengo a ringraziare gli esperti di livello internazionale che mi stanno dando una grossa mano, talvolta facendo un passo indietro. C'è comunque tanto da lavorare, quando c'è inesperienza ci sono anche tante cose da migliorare", sono le parole di Gianluca Rocchi, designatore arbitrale per i campionati di Serie A e B, a margine dell'incontro in programma oggi al centro VAR di Lissone.
La soggettività non è facile da spiegare...
"Non è facile spiegarla se non si accetta che dietro il monitor ci sia una persona che decide o un arbitro in campo che decide a prescindere da quello che si può pensare. Stiamo cercando di dare agli arbitri un'immagine diversa, perché a volte vengono messi in discussione per aspetti che ci fanno arrabbiare. Cercheremo di far ascoltare i nostri dialoghi anche pubblicamente in futuro, perché non abbiamo niente da nascondere. Cerchiamo di preparare i ragazzi affinché abbiano una comunicazione spendibile, scusate il termine. Lavorare sulla comunicazione ci aiuta, ci fa andare meglio".
Spesso si sente: "L'arbitro ha visto e il VAR non poteva intervenire". È un ragionamento sbagliato?
"Non c'è mai stato un protocollo che lo prevedesse quindi assolutamente non è così. Se l'arbitro vede male, il VAR interviene e corregge l'errore".
Ci ha fatto vedere dati sui rigori che invertono la tendenza. La 'rigorite' è passata o non era colpa vostra se ne davano troppi?
"Lo ribadisco, non sarà colpa nostra se ne daremo tanti domani, dipenderà da quanti falli in area verranno commessi e noi dovremo essere bravi a sanzionarli. L'unica cosa che possiamo fare è toglierne qualcuno, ma non troppi. Dobbiamo essere bravi a concedere quelli che ci sono".