Avaldi (nutrizionista): "Smalling? Un atleta vegano può svolgere attività agonistica, ma deve fare attenzione alla combinazione degli alimenti"

06/10/2021 alle 16:07.
as-roma-training-session-480

RETESPORT - Il dottor Francesco Avaldi, nutrizionista ed ex collaboratore di Psg, , Milan e Atalanta, ha parlato ai microfoni di Retesport del rapporto tra alimentazione ed attività fisica. A Roma, dopo l'ennesimo infortunio di Smalling, si è pensato che uno dei motivi potesse essere la sua dieta vegana. Il dottore ha così espresso il suo parere sulla questione:

Ha avuto esperienze importanti al Psg, al Milan, ma anche all'Atalanta, qual è l'equilibrio tra l'alimentazione e l'attività calcistica?
"Non ci sono grosse differenze tra gli sportivi e coloro che non fanno attività sportiva a livello agonistico. Sono stato tra i primi a lavorare sulla nutrizione nel calcio ai tempi di al Milan. Verificammo che c'era una monotonia nella dieta del calciatore, non ci spostava da alcuni alimenti fissi, quando invece ci sono altri prodotti come le verdure di stagione e alcuni cereali arricchiti che spesso vengono dimenticati. L'atleta oberato da impegni atletici e tecnico-tattici, oltre agli impegni extra calcistici, deve essere indirizzato affinché migliori la sua alimentazione. Considerando gli sforzi, i viaggi e i tanti impegni anche infrasettimanali, un aspetto importantissimo è l'idratazione. Bere poco aumenta il rischio di infortuni".

Smalling è un calciatore vegano e da un anno ha avuto una serie di infortuni muscolari, questa tipologia di dieta può incidere sulle prestazioni dei calciatori?
"La letteratura scientifica dice che il carburante principale per uno sport come il calcio è il carboidrato. Un atleta vegano se ben condotto può sicuramente far fronte ad un impegno agonistico senza andare in deficit. Ho letto che Smalling ha avuto diversi problemi: sicuramente il vegano ha bisogno di un'integrazione come la creatina, che non è assolutamente doping e che sviluppa l'ipertrofia del muscolo, piuttosto che le vitamine B e B12, quest'ultima assimilabile solo con proteine animali. Nella Roma conosco Mancini e Spinazzola che sono due atletici che ho seguito all'Atalanta. Penso che un vegano possa affrontare tranquillamente l'attività agonistica, certamente serve una particolare attenzione sulla combinazione degli alimenti per i vegani e i vegetariani".

Ronaldo?
"E' un professionista a tutto tondo, si cura in maniera maniacale, cura ogni aspetto del suo fisico. A era il primo che arrivava e l'ultimo che lasciava la struttura sportiva. Lo si vede anche a occhio nudo. L'aspetto importante è capire l'attenzione che Ronaldo ha durante la partita, è sempre sul pezzo, il livello di concentrazione - a parte l'aspetto genetico - è migliorato attraverso l'alimentazione e la cura delle ore del sonno. Con lui c'era poco da fare, avevamo a che fare con una macchina di Formula1 i cui margini di modifica erano veramente pochi. Ricordo che tutte le volte che c'era l'integrazione mirata al singolo giocatore, lui faceva sempre l'integrazione, si affidava con professionalità perché voleva raggiungere determinati obiettivi".

A chi è rimasto legato nel mondo del calcio?
"A Rino Gattuso, grande personaggio, grande uomo e grande atleta".