Álvaro Gutiérrez, ex allenatore di Matias Vina ai tempi del Nacional, con cui si è affermato,vincendo un campionato nel 2019 e debuttando anche in Libertadores, ha parlato al sito dedicato al mercato del terzino giallorosso:
Da fuori Matias sembra un ragazzo serio, professionale, umile e lavoratore. È così? Può descriverlo come persona?
“È proprio così come lo hai descritto: sempre concentrato, lavoratore, non gli piace per niente perdere, e questo lo distingue da molti altri”.
Lo ha acquistato la Roma, una delle squadre più importanti d’Italia. Se io fossi un tifoso giallorosso, come mi descriverebbe Matias? Quali sono le sue migliori caratteristiche?
“Innanzitutto i tifosi e Mourinho possono stare tranquilli: la maglietta a fine partita sarà sempre sudata e difesa al massimo, è un giocatore che dà tutto. Oltre a questo potranno vedere un giocatore che non solo difende ma che apparirà anche in attacco, arrivando da dietro e dando un’opzione in più di passaggio ai compagni, è intelligente a sfruttare gli spazi. Tecnicamente è valido, ha un ottimo gioco aereo e colpisce bene di testa. E anche nei calci piazzati offensivi avranno un’arma in più: nonostante non sia molto alto, ha degli ottimi tempi e colpisce molto bene. Gli riesce bene fare avanti e indietro sulla fascia, io gli davo totale libertà per utilizzarlo come fattore sorpresa: non solo ha fatto molti gol ma anche diversi assist”.
In quali aspetti, invece, deve migliorare?
“Matias credo che stia migliorando sempre di più, forse deve stare più attento nel momento della marcatura: giocare in Italia gli farà molto bene per l’attenzione difensiva del vostro campionato. E a volte si distrae un pochino: in Uruguay giocava in una big, in Brasile lo stesso, quindi era sempre proiettato verso la fase offensiva”.
C’è stato un momento preciso, un allenamento o una partita, in cui ha pensato: “Sì, Matias è davvero forte e può andare a giocare ai massimi livelli in Europa”?
“Principalmente nelle partite difficili, quando Matias veniva sempre fuori con un livello ancora più alto rispetto a quelle facili. Se devo scegliere una partita precisa, una di campionato contro il Liverpool Montevideo: fece due gol e servì due assist, si vedeva che aveva molta fiducia in sé stesso e che poteva alzare ancora di più il livello. Prima è andato in Brasile, che gli è servito molto come passo intermedio e gli ha permesso di completare un percorso di crescita che lo ha portato in Europa, dove credo rimarrà per molti anni. Forse gli costerà un pochino all’inizio ad adattarsi, ma appena ci riuscirà garantirà un ottimo rendimento. Sono molto orgoglioso, lo conosco da quando era un ragazzino”.
Per concludere, un giochino: a che terzino del passato recente assomiglia di più? Alcuni, nonostante giocasse a destra, hanno trovato più di qualche caratteristica in comune con Javier Zanetti…
“È sempre molto difficile in questi casi trovare un paragone che regga senza esagerare, ogni giocatore è differente. Sì, con Zanetti può esserci qualcosa in comune: anche Matias è un ragazzo serio, intelligente, con una capacità fisica straordinaria per fare avanti e indietro. I livelli ovviamente sono molto diversi, ma non è un confronto senza logica ecco”
(calciomercato.com)