Stadio Roma, nulla di fatto sulla revoca del pubblico interesse: tutto rimandato a domani

20/07/2021 alle 17:40.
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Torna al centro dell'attenzione e il relativo progetto dello . Oggi in Assemblea Capitolina è in calendario la delibera di revoca del pubblico interesse al progetto. Gli aggiornamenti in tempo reale:

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18.20 - Dagli ultimi aggiornamenti del giornalista de 'Il Tempo' Fernando Magliaro la discussione è terminata per mancanza del numero legale. La seconda chiama si è conclusa con un nulla di fatto (10 presenti), così come la terza (6 presenti). Discussione rinviata a domani alle 14.

17.40 - La discussione è prevista domani alle 14.00 in seconda convocazione.


17.37 - Non c'è il numero legale, tra 20 minuti è in programma un nuovo appello. Ma, dice Magliaro, è probabile la chiusura della seduta.


17.25 - Terminata l'illustrazione del provvedimento da parte dell'assessore all'Urbanistica Luca Montuori. Ora inizia la discussione generale. Parleranno Grancio, De Priamo, Pelonzi, Fassina.


17.15 - Inizia la discussione sulla revoca del pubblico interesse al progetto . Lo fa sapere su il giornalista del "Tempo" Fernando Magliaro, uno dei maggiori esperti sul tema stadio.


17.00 - Ha aperto ma è stata subito sospesa la seduta dell'Assemblea capitolina che dovrebbe licenziare la delibera che revoca l'interesse pubblico sull'area di , dove avrebbe dovuto esser realizzato lo Stadio dell'As Roma. Stamattina la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha riferito che oggi l'atto dovrebbe essere approvato e ha precisato che «finora i consiglieri sono stati poco convinti ma oggi la delibera dovrebbe arrivare in Aula ed essere approvata», e per questo ha ringraziato «i consiglieri tutti, di maggioranza e di opposizione» perchè la revoca «significa aprire una nuova strada, portare nuovi progetti e investimenti a Roma».

In Aula Giulio Cesare, dopo le ultime defezioni, il M5s conta 19 consiglieri più la sindaca, contro i 29 d'opposizione. Per licenziare l'atto la maggioranza ha quindi due strade percorribili: la prima è trovare un accordo con le opposizioni, tramite un emendamento, e quindi ottenere un voto favorevole di uno o più gruppi di minoranza; l'altra è quella di andare in seconda convocazione, quindi con un numero legale più basso per il via libera agli atti.

(Nova)

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