CENTRO SUONO SPORT - Nel corso della trasmissione "Bar Forza Lupi" è intervenuto l'ex portiere della Roma Julio Sergio. Le dichiarazioni del brasiliano:
La partita di Fuzato nel derby?
“Sono contento per lui, come me ha aspettato tanto per giocare. Ha avuto una grossa opportunità e l’ha sfruttata”.
I tuoi derby?
“Giocare per la Roma è un onore, soprattutto quando diventi protagonista in un derby, sono cose di cui ne parli con i tuoi figli. Mi fa piacere venire ricordato così”.
Che futuro potrà avere Fuzato?
“Per un portiere è importante giocare e avere la testa giusta per mettersi in discussione. Deve avere continuità adesso, con la Lazio ha dimostrato di essere un grande portiere ma deve essere continuo. Dobbiamo osservare quello che ha fatto di buono, deve continuare così. Vedo un futuro importante per la Roma”.
Mourinho?
“Se prendi un tecnico del genere, prendi un modo di essere. È un tecnico vincente sempre in grandissime squadre, oggi non possiamo paragonare la Roma al Real Madrid o al Barcellona, ma la Roma può avere un futuro importante. È un allenatore che dimostra di essere molto forte, è uno che sa proteggere i propri calciatori, blinda i suoi. Per me sarà un primo anno difficile con tante cose diverse, ma sarà l’inizio di un progetto che sarà molto vincente tra qualche anno”.
Pensi di venire ad allenare in Europa in futuro?
“Sì, devo fare ancora tanta strada per imparare e avere l’esperienza giusta per arrivare in posti importanti. Ho 43 anni, quindi voglio fare grandi cose in Brasile e massimo tra 7 anni arrivare in Europa già esperto in un calcio che è il più forte al mondo. Ho avuto grandissimi allenatori come Ranieri, Di Francesco e Spalletti, mi aspetto fare la strada giusta per arrivare in una squadra di Serie A”.
Di cosa ha bisogno un portiere per fare bene nella Roma?
“Deve essere un portiere intelligente e avere una testa importante, per fare il portiere a Roma devi avere la testa che sa gestire tutta la situazione. Devi trasmettere sicurezza e sbagliare poco. I gol sono presi da tutti, ma bisogna parare e il come interessa relativamente. Non si possono prendere gol facili, in quei frangenti capisci di essere importante per la squadra, poi i miracoli vengono fuori. Si deve sbagliare il meno possibile e avere la testa giusta. Il portiere è un ruolo molto difficile”.
I tifosi ti ricordano ancora oggi.
“Quello che mi ha dato Roma come società e come città è molto di più di quanto io ho dato a voi. Questa maglia, questa città merita il 100% da tutti, ringrazio tutti, sono stato quasi 8 anni e rifarei tutto quello che ho fatto. Sono stato molto felice, ho avuto soddisfazioni professionali difficili da descrivere”.