AS Roma, preparazione e infortuni: un'analisi di Mauro Pascolini, allenatore nazionale di atletica

31/05/2021 alle 14:06.
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Riceviamo e pubblichiamo un'analisi sulla stagione della Roma dal punto di vista della gestione atletica, di Mauro Pascolini, allenatore nazionale di atletica, già assistente di atletica all'ISEF di Roma, dal 2010 al 2012 indicato dalla FIDAL come migliore allenatore di atletica del Lazio.

Quest’anno l’Associazione sportiva che occupa un posto importante nel mio cuore, l’AS Roma, non è andata al massimo. Ha avuto molti problemi, soprattutto dal punto di vista degli infortuni ma anche di incomprensioni tecniche, fra giocatore – allenatore, cali di tensione, rilassamenti, depressioni, un po’ di sfortuna che guasta sempre. La nostra impressione è che non si sia fatto abbastanza nella preparazione atletica e che sia stata approssimativa e non esaustiva della funzionalità muscolare degli atleti. Troppi infortunati e troppi e infortuni reiterati. 

Non so se gli allenamenti sono stati bigiornalieri come dovrebbe essere sempre per un professionista. Se i tiratori di arco, le atlete della ritmica, quelle dell’artistica, i tuffatori, i nuotatori ecc…si allenano 8 ore al giorno, non vedo perché un professionista di calcio ultrapagato, non debba fare altrettanto o quanto meno dividere l’allenamento in due sedute di 2 ore alla mattina per la preparazione atletica e 3 nel pomeriggio per la tecnica, partitelle e vari esercizi con il pallone compresa un’abbondante dose di tiri da fermo: rigori, punizioni, calci d’angolo. Se questo è possibile allora sarà  realizzata anche una ottima preparazione atletica, che accompagni anche la tattica e la tecnica di cui il sottoscritto non  può e non si vuole occupare. In genere di usa il bigiornaliero per staccare l’allenamento e avere la compenetrazione di uno con l’altro e addirittura una compensazione e fusione di di entrambi. Cioè il doppio allenamento giornaliero non costituisce un appesantimento  ma una diluizione dell’allenamento necessario e funzionale: forza e trasformazione della stessa.

Sono felice che arrivi un allenatore molto esperto e “tosto” come Mourinho, ma ho letto, forse interpretando male, che vuole allenare subito con la palla. Spero che non sia solo con la palla. La partita di calcio si svolge prevalentemente senza il pallone da parte di 19 atleti di movimento, tolti i portieri, e uno che nel frattempo ha la palla. Pertanto questi atleti che abbiamo visto ad esempio nella partita della finale di Coppa Europa, Manchester United – Villareal, nella quale 10 difendevano e dopo un minuto attaccavano in 8, per 90’ anzi per 120’. Alla fine hanno segnato tutti con lucidità il loro rigore. Significa che questi calciatori hanno usufruito di una preparazione atletica adeguata: capacità aerobica, resistenza lattacida, resistenza alla velocità, rapidità di esecuzione dei gesti con particolare attenzione a quelli di breve gittata.

Che fare? Nella mattinata si dovranno svolgere tutti gli esercizi di potenziamento e di trasformazione della forza: sono tantissimi e variegati. Il dovrà scegliere prima quelli generali poi quelli specifici poi indirizzarli a quelli più funzionali. Noi possiamo consigliare una filiera che va dai gradoni, scende a due gradini, scende ancora ad un gradino in rapida spinta, aumentando di volta in volta la velocità di esecuzione, si ottiene una trasformazione quasi immediata. Il tutto svolto con l’elasticità attiva del piede.  Un altro esercizio da fare “a secco” è costituito dalla necessaria pliometria con salti di ostacoli abbastanza alti a piedi pari o ad un piede e ricadute attive, salti in basso e superamento rapido degli ostacoli. La potenza aerobica, anch’essa deve essere allenata senza palla: visto che il prato è come un cross, è bene che l’allenamento venga fatto non in pista ma in campestre, eventualmente con delle salite a far da cornice non inutile; qui ne viene un ottimo potenziamento delle caviglie che per il calciatore è fondamentale. Tutto ciò non si può fare con il pallone al piede perché perderebbe di valenza come la potenza aerobica. Ho assistito ad allenamenti di potenza aerobica fatti da calciatori di serie A a 4 minuti al km. Un calciatore di buon livello dovrebbe poter correre un 5000 almeno in 16’.

Veniamo alla velocità: non si può ottenere una velocità ottimale con la palla se non viene svolta prima senza, come è ovvio. Stessa cosa possiamo dire per la rapidità, c’è bisogno di esecuzioni a secco, anche molto frequenti perché costano poche energie. Ad esempio, i movimenti rapidi con la palla possono essere al massimo 3/4 al secondo, i movimenti rapidi con uno skip basso possono portare il sistema nervoso a sopportare 10 toccate al secondo, che possono essere ripetute anche a scaletta in salita e discesa. Almeno tre volte la settimana una scaletta di 5”, 10”, 15”, 10”, 10”, recupero 1/2 minuti. I caiciatori devono poter saltare molto alto quando devono prendere la palla di testa per difendere o per attaccare. Per segnare o per liberare la propria area, hanno bisogno di un lavoro a secco di salti, balzi ed esercizi sul cosiddettoterzo tempo. (Avete fatto caso che non salta più? Ma anche che Mancini ed altri sia siano via via ammosciati nel saltare?) Che alcune squadre ben allenate atleticamente, anche se inferiori dal punto di vista tecnico, hanno sovrastato i nostri calciatori di gran lunga in questa caratteristica e in rapidità?).

Due allenamenti al giorno sono necessari per tutti gli atleti di alto livello e dobbiamo spiegare al nostro pubblico, e anche calciatori, che non costituiscono un’aggravante di fatica ma al contrario rappresentano un alleggerimento del lavoro necessario e funzionale perché separati nel tempo e nella forma.

Affrontiamo il problema degli infortuni. La maggior parte degli infortunati ha avuto problemi al flessore della coscia, vale a dire il bicipite femorale. Il potenziamento di questo muscolo non avviene in modo naturale pertanto occorre molta attenzione   .

Il più importante esercizio per i corridori è diretto allo sviluppo dei muscoli posteriori della coscia: da seduti passare all’appoggio sugli arti superiori dietro, sollevando il bacino. Quando gli arti inferiori sono estesi, l’accento viene posto sullo sviluppo dei muscoli della parte posteriore della coscia; quando gli arti inferiori sono piegati, cioè i talloni si avvicinano al bacino, l’accento viene posto invece sullo sviluppo dei muscoli glutei. Questa è la parte che ci interessa di più, vale a dire l’inserimento  del bicipite nell’ansa del gluteo. Per rendere più difficile questo esercizio si può eseguirlo in appoggio su un solo arto o utilizzare un sovraccarico poggiato sull’addome.

Un altro esercizio è, da proni su una panchetta, sollevare con la parte posteriore dei piedi un peso, sempre flettendo leggermente la gamba verso la coscia. L’esercizio si può fare anche con un elastico. È importante che sia impregnata la parte superiore del bicipite femorale, quella che si inserisce nel gluteo. Questa parte dev’essere potenziata al massimo. Anche perché sarà impegnata nei gesti eccentrici del calcio ma anche dell’atletica leggera: nei salti in estensione (lungo e triplo) si raggiunge l’apice.

Quando il bicipite in qualche maniera soffre una lesione, bisogna fermarsi immediatamente e uscire dal campo.  La guarigione potrà essere veloce o molto lunga a seconda del livello di lesione: da elongazione a stiramento a strappo. In ogni caso bisogna evitare, ma questo nella partita non è possibile, i gesti eccentrici. Basti pensare a Veretout quando è uscito da una partita, assente  da  molto tempo, dopo 2 minuti. Da quando il medico dà ok per l’allenamento dopo l’infortunio deve passare altro tempo, privo di gesti eccentrici o questi ultimi devono essere appena accennati. Sta alla sensibilità del calciatore ad evitarli e dell’allenatore di non convocarlo per la partita: in gara non si ragiona, si va d’istinto. In ogni caso un giocatore che ha avuto un problema grave ad un bicipite deve farlo guarire completamente perché altrimenti si verifica un’ infinita andata e ritorno di infortuni.

  • Balzi: un esercizio fondamentale per i calciatori sono i balzi. Possono essere a piedi pari (balzo a rana, balzo a rana con stacco) con un solo piede (balzi alternati o successivi). Si consiglia di fare per primi quelli successivi cosi si insegna che il piede a terra deve arrivare di tutta pianta. In seguito quelli alternati diventeranno pane quotidiano. Praticare sempre su un terreno erboso e reattivo. Il balzo potenzia il piede, la caviglia e conseguentemente tutto l’apparato locomotore.
  • “Core”: fra tutti gli esercizi che si debbono fare in palestra o all’aperto (addominali alti/bassi, retto, obliqui, lombari, dorsali) quello fondamentale per qualsiasi gesto della parte superiore, inferiore del corpo sono gli addominali obliqui che devono diventare potentissimi ed elastici al massimo visto che questa muscolatura riguarda il collegamento fra quella inferiore e quella superiore.
  • Altra ginnastica che si può fare anche al di fuori dell’allenamento sono gli esercizi di respirazione, che si possono attuare in qualsiasi orario della giornata. Rendono più elastico il diaframma e bisogna cercare di introdurre più aria, possibilmente pulita, nei polmoni.
  • Un muscolo che viene sottovalutato, ha la sua importanza perché viene sempre in aiuto di altri (gemelli), ed è il soleo, il muscolo centrale del complesso gastrocnemio (polpaccio).
  • Un’altra cosa che, per una squadra che vuole vincere qualche trofeo, è necessario che ci sia una panchina molto ampia e competitivamente adeguata. Bene o male siamo in una competizione internazionale. Sfruttare meglio i giovani perché ormai ce ne sono tanti in Primavera che possono essere adeguati gradualmente ad un livello alto di competizione. Comprare bene vendere meglio .
  • Consiglio: tenere Veretout ma anche Mikitarian. Per quest’ultimo allo stesso prezzo di quel livello non se ne trovano.

Sempre forza Roma!

Mauro Pascolini

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