L'EQUIPE - «Domenica avevo provato a chiamare Agnelli ma non mi ha risposto. Ne ho parlato con Ceferin. La delusione è immensa con quest'uomo. Almeno avrei voluto che dicesse, sabato o domenica, che stava per succedere qualcosa. Sicuramente aveva delle buone ragioni. Ma non le conoscevamo. Ora ha creato un vero problema. Ho la sensazione che mi abbiano ingannato». È quanto afferma il presidente dell'Olympique Lione, Jean-Michel Aulas, in una intervista al giornale francese, tornando sulla vicenda della Superlega.
«Avevo detto chiaramente che non ne avremmo fatto parte perché credo che questo tipo di organizzazione non sia compatibile con ciò che vogliono i tifosi. Nel calcio, ogni squadra dovrebbe avere la sua chance. È uno dei pochi sport in cui tutti possono battere tutti. Non credo in nessuna lega privata - prosegue Aulas -. Venerdì mattina abbiamo avuto un board Eca che aveva ratificato l'ultima trattativa sulla Champions League, con l'Uefa che aveva accettato la richiesta principale della Eca di avere una governance condivisa per gestire le Coppe europee. È stato ancora più incredibile veder uscire questo progetto della Super League». «Sono rimasto sorpreso da un progetto così debole e improvvisato proveniente da Florentino Pérez, che conosco molto bene ed è molto pragmatico, con valori - conclude il n.1 del Lione -. Amici come prima? Fare come se niente fosse, no. Ho letto attentamente quello che dice Rummenigge. Spiega che dobbiamo provare a costruire ponti nonostante i muri. Ma non sarà mai più lo stesso. Dobbiamo assicurarci che ci sia un impegno a lungo termine per non vederli nuovamente lanciati in questo tipo di iniziative».