Due lettere di fuoco di sette società contro il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino hanno acceso la guerra tra i club. Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Napoli ed Hellas Verona da una parte a chiedere le dimissioni del manager milanese, le restanti 13 dall'altra: una Serie A sempre più spaccata, dopo gli scontri degli ultimi mesi tra diritti tv e operazione coi fondi. Il tutto mentre lo stesso Dal Pino è al lavoro per riaprire al più presto gli stadi, altro tema scottante sul tavolo.
I 7 contestano a Dal Pino la «violazione degli obblighi di diligente, sana e prudente gestione», in quanto il manager avrebbe non solo rischiato «di far scadere l'offerta di Dazn» ma anche «compromesso l'assegnazione del pacchetto 2, che con una diversa gestione sarebbe avvenuta a condizioni economiche più favorevole» e con ora il «concreto rischio di non ricavare l'utilità economica» inizialmente ipotizzata. L'accusa è contenuta in una seconda lettera, che fa seguito a quella di sfiducia inviata al presidente di Lega nei giorni scorsi. Secondo le sette società che lo contestano, Dal Pino avrebbe imposto all'assemblea «tempistiche e modalità dettate dal malcelato intendimento di consentire fino all'ultimo la trattativa» con i fondi di private equity, continuando «a condizionare» lo svolgimento delle assemblee e portando ad un ritardo nella assegnazione dei diritti tv. Per questo, i club «si riservano di agire nelle adeguate sedi» per ottenere anche un risarcimento dei danni
Una malagestione quindi legata alla vicenda diritti tv, seppur il presidente di Lega, da statuto, non possiede le deleghe in materia. L'appoggio nei confronti di Dal Pino, tuttavia, resta ampio e oggi non sono mancate altre voci a suo supporto. «Giù le mani dal presidente Paolo Dal Pino», ha detto il patron della Sampdoria, Massimo Ferrero, dicendosi basito anche da De Siervo. «Lo conosco da una vita, voglio dargli un consiglio: è l'ad di tutta la Lega e non può stare solo da una parte... ». Sulla stessa linea a favore di Dal Pino anche il presidente dello Spezia Stefano Chisoli («ha sempre operato nell'interesse della Lega»), il numero uno del Crotone Gianni Vrenna («ha cercato di tutelare tutti») e anche del patron del Cagliari Tommaso Giulini.
Intanto proseguono i lavori per arrivare alla riapertura degli stadi anche in Serie A. Oggi lo stesso Dal Pino ha incontrato, insieme al presidente della Figc Gabriele Gravina, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa per confrontarsi sul tema. Nello schema di decreto che il dipartimento sport sottoporrà nei prossimi giorni al Cdm si indicherà la possibilità da sabato 1 maggio di riaprire l'accesso del pubblico agli impianti all'aperto fino a un massimo di 1.000 spettatori ed al chiuso fino ad un massimo di 500 per tutti gli eventi sportivi agonistici e riconosciuti di preminente interesse nazionale da CONI e CIP. E la Serie A guarda con interesse alla possibilità di riaprire, seppur a 1000 spettatori, nelle ultime giornate. Molto comunque dipenderà anche dall'evoluzione della pandemia nelle prossime settimane.