Leggende della Roma e le loro dolci metà

20/12/2020 alle 21:14.
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Età tipica dei giocatori di calcio per iniziare relazioni sentimentali
Per i giocatori di calcio il rapporto con il gentil sesso è spesso contraddittorio, se da un lato hanno successo troppo facile e troppo presto venendo considerati subito sexy ed appetibili praticamente da chiunque, quando questo successo arriva tutto insieme in una fase della vita eccessivamente prematura, può risultare di difficile gestione per il giovane calciatore. Ci si perde in amori che sono solo gusci vuoti, rapporti fine a sé stessi che difficilmente potremmo considerare vere e proprie relazioni sentimentali. Al giorno d'oggi molte persone di qualsiasi età hanno il vantaggio di utilizzare i migliori siti per incontri quando si sentono sole o non riescono a trovare un partner tra persone che conoscono, e non è un segreto
che spesso i giocatori di calcio ne abbiano fatto uso per riuscire a creare un rapporto vero, che non soffrisse l’interferenza che l’etichetta di sex symbol può creare al momento di stabilire un rapporto sentimentale. Per un calciatore la vita sentimentale è basilare, le notti brave ma anche i dispiaceri continui dovuti a rapporti troppo conflittivi, sono motivo di calo delle prestazioni in campo. Mentre che un rapporto sereno e felice può dare quella marcia in più che serve ai campioni.
Vita familiare delle leggende della Roma
Vincenzo Montella e Rachele Di Fiore
Con 192 presenze in squadra e 20 in nazionale questo attaccante che dal 2013 fa parte della Hall of fame della Roma non ha trovato la sua dolce Rachele al primo tentativo! È dovuto prima passare per l’esperienza di un matrimonio andato in pezzi con Rita Iannaccone della quale si innamorò giovanissimo, ma il cui matrimonio nonostante abbia dato un figlio non ha potuto essere salvato. Fortunatamente le scelte fatte dopo sono state molto più oculate ed il rapporto con Rachele va a gonfie
vele.
e Ilary Blasi
Chi non conosce questi due o ha un problema a ricordare i nomi oppure non vive in Italia. Lui è un campione del mondo che con la Roma ha totalizzato la bellezza di 786 partite, ne è stato l’attaccante e capitano per eccellenza, praticamente finché ci ha giocato dire Roma o era praticamente la stessa cosa. Lei non ha brillato certo di luce riflessa, ed anzi è riuscita spesso persino a farli ombra con la sua simpatia, l’accento romanissimo e la risata strabordante, oltre ad una carriera nel mondo televisivo ai massimi livelli. Memorabile resta la storia del loro gatto senza peli, arrivato in casa senza il consentimento di lui, che però in brevissimo tempo è riuscito a conquistarlo con un’affettuosità così tipica in questa razza felina. Il gatto fa ormai parte della famiglia e di mille siparietti che regolarmente
possiamo seguire dal profilo
di lei.
e Sarah Felberbaum
Centrocampista di razza, Daniele. Anche lui campione del mondo, con le sue 459 presenze in quadra è nella storia della Roma secondo in presenze solo a . Nel 2009 è stato nominato miglior giocatore dell’anno, ed in nazionale è il quarto giocatore per numero di presenze.
Dal 2006 al 2009 è stato sposato con Tamara Pisnoli, dalla quale ha avuto la bellissima figlia Gaia, ma nel 2011 si era già fidanzato con l’attuale moglie Sarah. La sua è una famiglia più che solida che sembra aver fatto tesoro delle esperienze fatte nel precedente matrimonio, perché questo non ha mai neppure scricchiolato.

Con tanti giocatori della Roma ancora in attività, abbiamo scelto di guardare a 3 leggende del passato perché oltre ad aver lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifoso, sono la dimostrazione vivente di come alla fine dei conti, quando ormai la polvere si è posata, le luci dei riflettori spente e gli scarpini sono appesi al chiodo, quello che conta davvero nella vita di un uomo non sono solo i successi ottenuti in capo, o la fama goduta, ma la famiglia che ci si è riusciti a costruire attorno, la donna che si è scelto come compagna di vita, i figli che si è tirato su, e l’ambiente domestico che si è riusciti a costruire. I campioni, quelli veri lo sono dentro e fuori dal campo, non si lasciano corrompere dalla fama né fuorviare
dalle lusinghe, rimangono umili nello spirito e costruiscono famiglie bellissime. Dovremmo seguire tutti il loro esempio, e non serve essere dei campioni del calcio per farlo.

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