Gravina: "C'era chi voleva bloccare la ripresa del calcio"

24/12/2020 alle 13:57.
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"Il 2020 è stato difficile, ci sono anche state delle incrinature interne ma abbiamo saputo ricucirle e siamo riusciti a comunicare nella giusta maniera a tutti i nostri tifosi. Io non ho salvato nulla, ho solo svolto il mio ruolo con grande coscienza con grande senso di responsabilità chiedendo aiuto a tutti coloro che avevano voglia di dare un grande contributo all'interesse, alla tutela dell'interesse del calcio italiano". Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, in un'intervista a Sky, traccia un bilancio dell'anno complicato che sta per chiudersi. "Momento difficile sì, qualche momento di sconforto, - racconta il numero 1 del calcio italiano -, di pensare soprattutto proiettando le conseguenze negative che sarebbero derivate dal blocco, dall'annullamento del campionato, soprattutto di serie A".

Gravina parla dell'altalenarsi "di idee positive e negative, speranza con momenti di depressione: sapevamo tutti che il momento era particolarmente difficile, momento dove dovevamo contemperare l'esigenza della tutela della salute, e contemporaneamente dovevamo proporre l'idea di giocare al calcio. Bisognava comunque lanciare dei messaggi diversi rispetto al semplice giocare al calcio. Abbiamo agito con grande determinazione. Ci sono stati dei momenti in cui avevo intuito che si organizzavano pensieri che miravano a bloccare la ripresa del nostro mondo solo perché altre attività erano state bloccate non capendo fino in fondo la vera forza del mondo del calcio. Il calcio rappresenta un panorama, uno scenario molto più complesso, molto più articolato". E la Nazionale di Mancini "ha dato un grande valore aggiunto, rappresenta un fiore all'occhiello di questa nostra gestione".