RAI GR PARLAMENTO - «Gli arbitri da un po' di tempo non si allenano in gruppo, ma ognuno segue il programma del preparatore atletico o l'organo tecnico, non si confrontano più di persona, ma solo in videoconferenza. Noi non siamo in una bolla continuativa, per questo non si fanno i raduni a Coverciano. Ci sono tante problematiche. Anch nel mondo arbitrale ci sono una decina tra arbitri e assistenti tra chi ha avuto il contagio e chi è stato in contatto con un contagiato, e l'organico è già ridotto. Stiamo molto attenti perché non vorrei che anche gli arbitri entrassero in 'zona rossa' restando senza l'organico per coprire tutte le partite, ma ci vogliono molte precauzioni». Lo ha detto il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi a 'La Politica nel Pallone'.
«I complimenti di Sinisa Mihalovic? Quando si fanno i complimenti ad un arbitro si fanno i complimenti a tutti coloro che ci sono dietro anche dirigenziale e tecnico, ci fa piacere ma gli arbitri non sono cacciatori di riconoscimenti ma persone che lavorano perché il servizio sia di grande qualità. A volte quando c'è critica costruttiva va bene, mentre non va bene quando si va a sbraitare senza avere conoscenza delle regole. Questo è il motivo per cui abbiamo creato questo ruolo di Rocchi andando nelle loro sedi, che va a sostituire la riunione tecnica che si faceva», ha aggiunto Nicchi.
«Elezioni Aia? Noi abbiamo grandi problemi, io con il comitato nazionale, è da gennaio che tento di far votare le sezioni, ma non ci riusciamo ancora. Ho già fatto presente il problema alla Figc. Noi dobbiamo fare 207 assemblee, con le stesse modalità, ci devono dire come dobbiamo fare. Io non vedo l'ora che vengano fatte. Se mi ricandiderò? Ne parleremo quando sarà il momento. Ci guarderemo e se ci sarà uno solo o più candidati, lo decideremo. Oggi non c'è campagna elettorale per il presidente dell'Aia», ha proseguito.
«La sala unica Var di Coverciano sarebbe di basilare importanza. Quando ci daranno la chiave tantissimi problemi non saranno più attuali, avere 10 Var in una sala unica sarebbe importantissimo», ha detto il presidente dell'Aia. «Ad oggi la federazione non è stata in grado di mettercela a disposizione. Se riusciremo entro fine anno ad aprire la Var room? La risposta è riservata al presidente federale che sa quali sono i tempi di lavorazione. La pandemia ha messo tutti con le spalle al muro. Io conto che il progetto sia completato al più presto. Poi per quanto riguarda la gestione sarà esclusiva del rappresentante degli arbitri presso le leghe e la federazioni, Rocchi e Rizzoli e la commissione di Serie A. Inoltre siamo disponibili poi ad invitare presidenti, allenatori, calciatori che vogliono vedere come si lavora, ci sarà uno spazio e diventerà anche il nostro centro di comunicazione», ha spiegato Nicchi. Poi sugli ultimi errori arbitrali: «Se ci sono degli errori riconosciuti è perché non ha funzionato bene l'applicazione delle normative del protocollo. Siamo di fronte a un paio di errori che ci possono stare - ha detto - ma gli arbitri stanno svolgendo un grande lavoro».
«Quando la Var arriverà in Serie B? Arriverà quando ci saranno le condizioni, oggi non ci sono le condizioni. Non è che noi non vogliamo, noi siamo felici di portare avanti questi progetti, anche per la Serie B, per la quale abbiamo già deciso che quando ci sarà la possibilità ci sarà anche lì. Ma non è stato, e oggi non è possibile, fare la formazione degli arbitri che vengono dalla Serie B e non hanno avuto la famosa patente di operatore Var. Le patenti non le diamo noi ma a livello Uefa e Fifa. Se ci fosse stata una sala Var potevamo anche accelerare un pò, ma oggi non c'è la sala Var e c'è la pandemia, non abbiamo i numeri, se vengono fuori altri contagi non abbiamo più i numeri neanche per arbitrare», ha detto ancora Nicchi. «C'è stato un malinteso con il presidente della Lega B, Mauro Balata, che dichiarava, sbagliando, metodi e tempi, cosa che può fare solo, una volta sentito il presidente Aic, il presidente federale che è quello che decide l'applicazione di nuove metodologie. Da quando ne abbiamo parlato ad oggi non è cambiato niente, ma ricordo che invece è cambiato tutto, non c'era la pandemia e ora c'è, ci doveva esser la sala Var e oggi non c'è. Noi siamo sempre pronti ad applicare le modifiche ma senza i mezzi idonei utilizzeremo quelli vecchi», ha concluso Nicchi.