Conti: "Con Maradona c'era un'affinità spontanea. Mi fa piacere vedere i Friedkin costantemente a Trigoria"

26/11/2020 alle 17:37.
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RETESPORT - Dopo aver ricordato Diego Armando Maradona in un'intervista al Messaggero, Bruno Conti, ex calciatore giallorosso ed ora dirigente, ha parlato anche all'emittente radiofonica del Pibe de Oro, scomparso ieri: "E' un anno complicatissimo, abbiamo perso grandi personaggi e ieri anche Diego Armando Maradona. La mia amicizia con lui è iniziata sul campo, da semplici avversari. Una volta mi sussurrò nell'orecchio: 'Bruno vieni a giocare a '. Eravamo entrambi mancini, vivevamo il calcio nello stesso modo: una passione per il pallone infinita. Ricordo con affetto i suoi abbracci ad inizio e al termine della gara, c'era un'affinità spontanea. Per me era un onore sapere che uno come Maradona mi ammirasse calcisticamente. Ci siamo scontrati sul campo anche con la maglia della Nazionale, c'era un grandissimo affetto tra noi".

"Nel 2005 quando divenni allenatore della Roma, venne a trovarmi a Trigoria, fu un'emozione straordinaria, per me e per i ragazzi. Una persona meravigliosa, dal cuore d'oro, ieri è stato un pomeriggio veramente difficile -  ha continuato -. La diversità di Maradona era che non sapevi mai cosa avrebbe potuto fare col pallone tra i piedi: da avversario vivevi col timore costante che potesse inventarsi qualsiasi cosa, fisicamente era imprendibile, il pallone lo faceva cantare". "Diego era una persona straordinaria, ha sempre ammirato , un rapporto nato dalla semplicità, Diego era innamorato di Checco, della sua storia, delle sue qualità: stiamo parlando di fenomeni", così Conti sul rapporto tra Maradona e .

"Mi fa piacere vederli costantemente a Trigoria, una presenza reale, tangibile, in tutte le questioni della società. Sono aspetti importanti che fanno bene al club. Ryan sta imparando l'italiano e qua e là anche qualche battuta in romanesco...", ha invece concluso sui Friedkin, proprietari della Roma.