TMW RADIO - Umberto Gandini, presidente della Legabasket italiana ed ex amministratore delegato della Roma con la quale ha collaborato fino al 2018, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del portale sportivo in cui, tra le altre cose, ha commentato il fatto di esser stato accostato nuovamente al club giallorosso con l'arrivo di Dan Friedkin. Queste le sue parole.
“La cosa più importante è essere ripartiti con un nuovo campionato, una nuova lega e un nuovo sponsor. Tutti elementi di vitalità di fronte ad evenienze avvenute nostro malgrado. Dopo un lungo periodo d’assenza, un po’ mitigata dalla Supercoppa che ha avuto un buonissimo riscontro di pubblico ed è culminata nelle final four di Bologna. Evidentemente siamo lontani dall’aver centrato obiettivi e da una normalità che ci possa permettere di godere del nostro spettacolo”.
In Italia siamo fermi a mille tifosi negli stadi. Fattibile un cambiamento nel prossimo futuro?
Faccio due-tre distinguo. Il primo è che l’impatto di un’apertura parziale ma minima ci sarebbe, pur senza tante altre entrate. Mi rendo conto della prudenza, ma se parliamo di un 25% di 10.000 posti, sono 2500 persone che defluiscono in 15 minuti, senza problematiche di vario genere. Per questo dovremo pensarci, perché quasi tutto lo sport italiano vive da impianti di meno di 10mila posti. Almeno per i nostri sport sarà da trovare una soluzione, a differenza del grande calcio che avrà a disposizione anche la pausa Nazionali per ottenere una decisione dal Governo. Mi sembra ingeneroso non comparare scuola e sport, e dire che quest’ultimo non sia comunque una priorità.
A livello di Serie A siamo messi abbastanza bene, in un panorama d’impiantistica comunque non ideale. La Virtus Segafredo ha costruito un impianto bellissimo a Bologna, ma ci sono squadre che hanno impianti un po’ poco contemporanei e pensati alla fruizione di una pallacanestro diventata sempre più spettacolare nel corso degli anni, e che ha bisogno di spazi adeguati. La cosa su cui dobbiamo lavorare di più è il prodotto, le partite, i grandi gesti atletici. Dobbiamo essere bravi a farli vedere di più ed uscire dal recinto dei soli appassionati, che non sono sufficienti per farci fare il salto. Dobbiamo lavorare sui personaggi, e ne abbiamo di interessantissimi da mostrare nelle nostre squadre.
Fa piacere essere accostato nuovamente alla Roma dopo il cambio di proprietà?
Mi fa molto piacere. Io a Roma sono stato molto bene, è stata purtroppo un’esperienza breve rispetto a quello che avrebbe dovuto e potuto essere. Ma sono presidente della Legabasket e sto facendo in modo che questo sport continui a crescere e abbia la visibilità che merita. La mia professionalità di 26 anni di calcio rimane e fa piacere essere considerati.
Che effetto ha fatto vedere Pirlo allenatore della Juventus?
Mi ha sorpreso, non pensavo che il suo percorso avesse questa accelerata. Pensavo e sapevo fosse destinato ad allenare, e già l’U23 mi sembrava un ottimo punto di partenza: è stato precoce anche in questo, come da calciatore. La scelta probabilmente era nelle loro corde ma mi ha sorpreso.
Come va il dialogo con il Governo?
L’interlocuzione è costante. Siamo ripartiti, sì, ma l’abbiamo fatto con importanti difficoltà, e grazie ad alcune deroghe regionali. Per problemi politici abbiamo avuto i buchi Pesaro e Roma. Ci aspettiamo una decisione nazionale sulle riaperture, per quanto riguarda noi il discorso sul credito d’imposta non è ancora finito: la norma esiste ma è in riconversione, ci sono emendamenti e tentativi di ampliare la platea dei destinatari senza andare a toccare la soglia dei 90 milioni. Abbiamo necessità di vigilare affinché non si perda l’aspetto per cui è stata disegnata la norma. Se si vuole allargare a più soggetti, i 90 milioni non bastano.