SKY SPORT - L'ex attaccante di Lecce, Roma, e Juventus, Mirko Vucinic, è intervenuto nel corso della trasmissione "Casa Sky Sport", parlando anche dell'esperienza giallorossa: "A Roma non ho avuto molte difficoltà ad ambientarmi, conoscevo già la lingua e il calcio italiano."
Cosa hai pensato quando Ranieri tolse Totti e De Rossi nel derby vinto con una tua doppietta?
"Non mi aspettavo di vincere quella partita, poi il mister fece questa scelta pazza, come togliere un muro portante da una casa. Poi per fortuna abbiamo vinto. Dopo la partita abbiamo festeggiato, ero un po' brillo quando tornai a casa (ride, ndr). La Lazio mi portava bene, poi i miei amici più cari sono laziali, non mi parlarono per giorni"
Il miglior Vucinic lo abbiamo visto alla Roma o alla Juve? Il gol contro l'Inter allo scadere è stato il più emozionante della tua carriera?
"Il primo anno con Ranieri ero in forma, mi girava tutto bene. Quello il mio anno migliore insieme al primo alla Juventus. I gol più importanti quelli al derby"
Ti piaceva giocare esterno alla Roma?
"O giocavo lì o non giocavo, non avevo scelta (ride, ndr)".
Quale allenatore ti ha dato di più? A chi ti ispiri?
"Di sicuro a Zeman, con lui si lavora tanto. Tutti gli allenatori mi hanno dato qualcosa di importante. Sperò di eguagliare almeno il 30% di quello che hanno fatto loro"
Sullo Scudetto mancato con la Roma...
"Una cicatrice che rimarrà per sempre. Ho rischiato di vincere 2 scudetti con la Roma, persi entrambi all'ultima giornata. Non so cosa sia successo contro la Samp, loro fecero solo due tiri in porta. Fu il destino, girava anche voce che avessi discusso con Perrotta all'intervallo, ma fu una cosa normale, ci chiarimmo subito"
Perchè discutesti con Perrotta?
"Perchè non gli passai un pallone, lui mi disse qualcosa e io gli risposi. A pensarci adesso dovevo stare zitto, lui aveva più esperienza, era un campione del Mondo e un leader della Roma"
Sulla doppietta al Chelsea in Champions League...
"Venne dopo una sconfitta contro la Juve, non mi aspettavo neanche di giocare e alla fine feci due gol che ci permisero di passare il turno. Poi feci quello'esultanza, tutti mi vennero sopra, anche Spalletti"
Le differenze tra Totti e Del Piero?
"Non lo so, entrambi giocavano a calcio con poesia, erano professori. Differenti da tutti gli altri, erano fenomeni veri. Ho avuto la fortuna di giocare con tutti e due e un giorno posso raccontarlo ai miei figli. Sono due leader dentro e fuori dal campo, non è un caso che sono stati capitani delle loro squadre per tutti quegli anni"
Cosa successe nel 7-1 di Manchester?
"Inspiegabile, come tiravano facevano gol. C'era Smith che era imprendibile"