THE GUARDIAN - Aleksander Ceferin, presidente della UEFA, ha parlato delle modifiche che verranno fatte in futuro al Fair Play Finanziario. Queste le sue parole:
“Le regole in vigore vanno rispettate, chi non le segue, verrà sanzionato, ma ovviamente pensiamo sempre a come migliorare i nostri regolamenti e, se necessario, adattarci ai nuovi tempi. Questo non accadrà molto presto ma stiamo pensando di apportare alcune modifiche per migliorare il Financial Fair Play, modernizzandolo e facendo qualcosa in più per accrescere l’equilibrio competitivo. Stiamo anche prendendo in considerazione una sorta di “luxury tax”. Quindi, ci sono molte idee ma credetemi, durante questi tempi difficili abbiamo smesso di pensare più o meno ai cambiamenti che accadranno in futuro. Ora dobbiamo guidare la nostra nave sulla rotta giusta e siamo vicini a farlo. Quindi, quando le cose si calmeranno, torneremo ai vecchi compiti“.
RECORD - Dopo le dichiarazioni rilasciate al tabloid inglese, il presidente della Uefa Aleksander Čeferin ha concesso un'intervista anche al quotidiano portoghese dove ha rivelato quando ha preso la decisione di posticipare Euro2020, soffermandosi anche sul Fair Play Finanziario, oltre che sulla situazione del calcio attuale. Queste le sue parole:
Quando ha deciso di posticipare Euro2020?
Nella prima settimana di marzo. Non sapevamo ancora se potevamo giocare, ma poiché i campionati dovevano fermarsi, sapevamo che le leghe e le società avrebbero avuto problemi se avessimo spinto per l’Europeo. Dopo aver riflettuto molto, ho pensato che, prima di tutto, dovevamo promuovere unità mostrando che siamo un organo che governa e che ci preoccupiamo di tutti. Allo stesso tempo non potevamo permettere ai governi di cancellare l’Europeo. Doveva essere una nostra decisione! Quella notte sono rimasto sveglio fino alle 4 del mattino ed è stato in quel momento che ho preso la decisione. Ho dormito solo due ore.
Il calcio sarà come prima?
È una situazione grave, ma ora è in via di miglioramento. Adesso sappiamo di più del virus e sono più ottimista. Non mi piacciono le affermazioni apocalittiche secondo cui dobbiamo aspettare la seconda, la terza o la quinta ondata. Siamo pronti e seguiremo i consigli, ma sono sicuro che il buon vecchio calcio, con i tifosi, tornerà molto, molto presto. Niente cambierà. Quando ci libereremo di questo dannato virus le cose torneranno alla normalità. Il calcio non è cambiato dopo la prima o la seconda guerra mondiale e non cambierà adesso a causa del virus.
Quale sarà il futuro del Fair Play Finanziario?
Chi non segue le regole, verrà sempre sanzionato. Ma ovviamente stiamo esaminando le relazioni degli esperti per migliorare le nostre normative e le leggi di qualsiasi paese devono essere continuamente monitorate e, se necessario, adattate ai nuovi tempi. Ma questo non accadrà ora. Stiamo prendendo in considerazione una sorta di ‘luxary tax’. Ci sono molte idee, ma durante questo periodo difficile abbiamo smesso di pensare ai cambiamenti che potrebbero avvenire in futuro. Ora dobbiamo portare la nave sulla giusta rotta e siamo vicini a farlo.
Sull'avidità dei giocatori?
Il mercato decide i prezzi e se tu e io riceviamo un’offerta di 20 milioni a stagione, nessuno di noi due dirà ‘Non voglio essere avido, dammene 200.000’. Vedremo se la risposta del mercato alla crisi farà scendere i prezzi. Non è giusto dire che i giocatori siano avidi. Portano tante entrate e il calcio è una grande industria che paga un’enorme quantità di tasse. I giocatori pagano molte tasse, quindi avidi non è la parola più giusta perché è il mercato a decidere i prezzi.