Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, tramite un'informativa presentata in mattinata al Senato - che verrà portata nel pomeriggio alla Camera - è tornato a parlare della situazione riguardo la ripresa dell'attività sportiva ed in particolare del campionato di Serie A. Queste le sue dichiarazioni:
"Le competizioni sportive sono ferme in tutto il mondo per l’emergenza Covid. Io ho rapporti costanti con tutti gli organismi sportivi. Cerchiamo di condividere una linea comune. La necessità di fermarsi è stata evidente. La linea del Governo è stata sempre di prudenza e di tutela della salute. Abbiamo proceduto con prudenza alla riapertura del mondo sportivo per rimettere in circolazione dal 4 maggio il minor numero di persone. Sul calcio chiarisco alcuni aspetti: sono consapevole dell’importanza sociale del calcio e sarebbe paradossale non riconoscerla. E’ un’industria importante per il nostro paese, che dà al Fisco oltre un miliardo di euro. Il cts ha presentato le valutazioni per il protocollo sportivo. Le richieste principali sono la quarantena dell’intera squadra in caso di un positivo, poi la responsabilità notevole dei medici sportivi e che sia fatta attenzione che l’enorme numero di tamponi per i calciatori non vada ad intaccare le richieste dei cittadini. La Figc penso riadatterà il protocollo per consentire la ripresa degli allenamenti dal 18 maggio, ovviamente bisogna vedere se si torna a giocare".
“Sulla riapertura del campionato: se riprenderà come auspicato da tutti, lo farà in sicurezza per tutti coloro che sono coinvolti. Non è possibile decidere per fretta o spinte strumentali. L’incertezza ha caratterizzato tutti i paesi, gli unici che hanno deciso subito sono stati quelli che hanno scelto di fermarsi, gli altri hanno dovuto rinviare la decisione. Il Governo ha tenuto una linea prudente e coerente, a differenza di presidenti, opinionisti o giornalisti. Non ci siamo fatti condizionare da pressioni di alcun genere”.
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Il Ministro dello Sport è poi intervenuto anche alla Camera, ribadendo il concetto. Queste le sue parole:
“L’emergenza ci ha obbligato a rimodulare la nostra azione. Dal punto di vista dei giovani, per loro si tratterà di rivalutare il modo di affrontare la socialità e lo studio. Dal 1 giugno, avvieremo una maratona web di una settimana per varare progetti a loro dedicati. Sullo sport, per domani ho chiesto una Giunta straordinaria del Coni per affrontare i dovuti provvedimenti. Dal primo giorno, abbiamo dedicato la nostra azione alla necessità di una ripresa graduale e sicura. Capisco che sebbene la mia delega riguardi tutto il mondo dello sport ci sia un’attenzione particolare per il calcio. Sono consapevole dell’importanza sociale del calcio, ma anche del fatto che sia una delle industrie più importanti ed è un valore aggiunto per il nostro paese. Il dibattito politico si è inasprito in maniera incomprensibile, la priorità degli italiani è quella della salute e del lavoro. Per la ripresa degli allenamenti, sono arrivati i rilievi del Cts sul protocollo: quarantena delle squadre in caso di nuovi positivi, responsabilità dei medici sportivi, necessità che i tamponi non vadano a discapito dei cittadini. Ho ricevuto poco fa la lettera del presidente Figc Gravina: sono state accolte tutte le modifiche, varando il nuovo protocollo. Il 18 maggio dunque si ripartirà con gli allenamenti”.