LIVE - Coronavirus, guariti Rugani e Matuidi. La FIGC: "Ritiri chiusi in ambienti sanificati con screening per tutti i tesserati". Rezza: "Il calcio può ripartire fra un mese a porte chiuse". Parma: trovato un accordo per il taglio stipendi

15/04/2020 alle 22:00.
rugani-matuidi

Il mondo, Italia compresa, continua a rimanere in quarantena a causa della pandemia da Coronavirus. Il mondo del calcio prova a immaginare eventuali scenari e date per la ripresa dei vari campionati nazionali, oltre che delle coppe europee. Di seguito tutti gli aggiornamenti di giornata.

LIVE

22.25 - "Ripartire il 4 maggio? E' importante che il calcio riparta ma è anche importante tenere in considerazione la salute: non bisogna rovinare l'anno prossimo. Noi siamo nel mezzo di questa posizione, occorre procedere passo dopo passo. Quel che conta è non rovinare il futuro''. E' quanto ha dichiarato Rocco Commisso intervenendo questa sera dagli Stati Uniti a Top Calcio 24. Il presidente della ha poi parlato anche della questione della riduzione degli stipendi: ''Ne stiamo parlando ma ancora non abbiamo raggiunto un accordo. I giocatori sanno che devono fare la loro parte. Quanto andrebbero ridotti? Dipende da quanto percepiscono. Sarebbe giusto che chi guadagna di più rinunciasse a di più. Spero che ci metteremo d'accordo in modo sereno''.

(Top Calcio 24)

21.40Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), è intervenuto ai microfoni dell'emitente satellitare dove, sulla ripresa del calcio italiano ha dichiarato: «È chiaro che se mi chiedete “può ripartire oggi il Campionato?” come farei a direi di sì oggi? Stiamo in lockdown completo. Naturalmente se mi chiedete “fra un mese possiamo ripartire?” io le direi: certamente a porte chiuse. Dopodiché è chiaro che va molto minimizzato, molto reso veramente bassissimo il rischio, perché nel momento in cui si riapra qualsiasi attività, noi sappiamo che chiaramente un minimo di rischio in più lo prendiamo, quello che prima definivo “rischio accettabile”, e chiaramente andrebbero prese delle misure molto rigide e molto rigorose. Comunque sia non sta a me decidere, sarà la politica a decidere. Nel momento in cui decideranno di riaprire il Campionato naturalmente quello che si dovrà fare - credo che già ci stia pensando la FIGC con la commissione apposita - è di dare delle istruzioni su misure molto rigorose per far sì che si minimizzi il rischio tra i giocatori e la cerchia, le persone che li attorniano e soprattutto anche per il resto della comunità. Naturalmente ogni riapertura in qualche modo comporta un minimo di rischio, non solo per il Campionato, sto dicendo per qualsiasi altra attività. Però ci sono delle modalità per mettere, se non in sicurezza totale, in parziale sicurezza la popolazione e quello che interessa la sanità pubblica chiaramente».

(Sky Tg 24)

21.20 - Ripartire dalla Coppa Italia. La Lega Serie A, in un Consiglio tecnico, ha discusso della (eventuale) ripresa del campionato. Aprendo a un'ipotesi suggestiva: ripartire giocando le due semifinali di ritorno di Coppa Italia. E quindi giocare prima -Milan e -, inizialmente in programma a inizio marzo, per decidere subito le finaliste della manifestazione. Questa soluzione permetterebbe, anche alla ripresa, di guadagnare dei giorni sul cammino dell'infezione da coronavirus, dando precedenza a due partite che altrimenti rischierebbero di non essere mai giocate. E allo stesso tempo, farebbe felice il ministro dello sport Spadafora, garantendo il primo evento calcistico dopo l'esplosione della pandemia alla Rai, che ha i diritti della manifestazione.

La soluzione piace a tutti e non ha ostacoli "politici". Soprattutto, permette di rimandare di qualche giorno ancora il nuovo inizio del campionato. Ancora di più se fosse seguita dalla finale o dal recupero della 25esima giornata, rimasta incompleta.

(Repubbilica.it)

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18.00 - Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, ha reso noti i nuovi dati riguardo l’emergenza Coronavirus. Il totale dei casi attualmente positivi è 105.418 (+1.127 rispetto a ieri). 3.079 è invece il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva. Registrato un decremento di 107 persone. I decessi di oggi sono stati 578 e hanno portato a 21.645 il totale. Il numero dei guariti è salito a quota 38.092 (+962 rispetto a ieri).

17.15 - "Se vogliono faccio da cavia per il vaccino pur di riprendere. Ma chi urla alla ripresa fa solo demagogia. L'importante sarà sconfiggere il Coronavirus, questo è importante, altrimenti si fa propaganda". Così il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero sulla ripresa della Serie A in un'intervista rilasciata alla web radio del portale specializzato in calciomercato. "Sono per concluderlo, voglio dirlo chiaramente, non sono contrario. Ma che succede se, durante il campionato, un calciatore si ammala? Mandiamo in quarantena tutta la squadra? O lo consideriamo come un infortunio normale? Siamo davanti ad un nemico invisibile. Si può riprendere con delle precauzioni? Ma quali precauzioni durante gli allenamenti? Coi calciatori a quattro metri l'uno dall'altro e l'allenatore col megafono dal balcone? Per me è follia!" le domande che si pone il patron blucerchiato al termine dell'intervento.

(TMW Radio)

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17.00 - Il Parma ha comunicato attraverso i propri canali ufficiali di aver trovato un'intesa sulla riduzione degli stipendi. Questo il testo della nota:

"Parma Calcio 1913 comunica di aver ricevuto da parte dei propri tesserati (allenatore, staff prima squadra, direttore sportivo, collaboratori e la totalità dei giocatori) l’unanime disponibilità alla riduzione dell’emolumento annuo – in misura di una mensilità onnicomprensiva – alla luce dell’emergenza sanitaria che sta impedendo lo svolgimento dell’attività sportiva e causando già ora ingenti danni economici alla società. L’integrazione degli accordi individuali relativi, che non riguarderanno i tesserati del Settore Giovanile e che si applicheranno a partire da una soglia minima di compenso annuo, verranno perfezionati non appena possibile, come previsto dalle norme vigenti

(parmacalcio1913.com)

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16.35 - Una nota ufficiale è stata diramata sul sito della Federcalcio per rendere conto della riunione della Commissione Medica della FIGC tenutasi in giornata:

"Si è svolta oggi in videoconferenza la seconda riunione della Commissione medico scientifica della FIGC, presieduta dal Prof. Paolo Zeppilli, con lo scopo di tracciare le linee guida del protocollo sanitario di garanzia per la ripresa degli allenamenti finalizzati alla ripartenza dei campionati professionistici.

Al contributo di tutti i membri, sono proseguiti nelle ultime due settimane quelli degli esperti invitati a partecipare per l’analisi dell’emergenza da Covid-19: Roberto Cauda (prof. di Malattie Infettive dell’Università Cattolica), Massimo Fantoni (Direttore Unità Covid-19 del Policlinico Gemelli), Walter Ricciardi (componente Oms, consigliere del Ministero della Salute) e Francesco Vaia (Direttore Sanitario dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani).

Nel ringraziare per la disponibilità e la collaborazione offerta, sia in termini quantitativi sia qualitativi, al lavoro della Commissione, il Presidente federale Gabriele Gravina ha ribadito a tutti i componenti l’obiettivo della FIGC: “Per far ripartire il calcio in sicurezza è fondamentale in questa fase mettere a punto le migliori procedure possibili per riprendere l’attività quando ripartirà tutto il Paese. Lavoriamo senza fretta, ma senza sosta per farci trovare pronti quando le istituzioni ci daranno il via”.

Il protocollo, ispirato ai principi di semplicità, fattibilità e attendibilità, prevede una serie di prescrizioni e raccomandazioni per l’individuazione e la conservazione di un ‘gruppo squadra’ formato, oltre che dai calciatori, anche dallo staff tecnico, dai medici, dai fisioterapisti, dai magazzinieri e dal personale più a stretto contatto con i calciatori, che risulti completamente ‘negativo’.

In via preliminare, il lavoro della Commissione raccomanda il ritiro chiuso almeno per il primo periodo di allenamento (modello preparazione estiva), propedeutico alla piena ripresa dell’attività e con la sorveglianza del e/o del medico di squadra. Il ritiro sarà preceduto da uno screening (72-96 ore prima di iniziare) a cui si dovrà sottoporre tutto il ‘gruppo squadra’. Tali indagini prevedono, oltre all’esecuzione del test molecolare rapido e del test sierologico (con la tipologia che sarà indicata dalle autorità competenti), un’anamnesi accurata, una visita clinica (valutazione degli eventuali sintomi e misurazione della temperatura corporea) ed esami strumentali e del sangue. Peraltro, su input della stessa FIGC che, per facilitare l’espletamento di tutte le procedure di screening e favorire una migliore organizzazione logistica, è previsto si possa prendere in considerazione la possibilità di consigliare una ripartenza a tre velocità: priorità alla Serie A, per poi proseguire con Serie B e Serie C.

Il luogo per l’allenamento deve essere ovviamente sanificato (intendendo per luogo sia il Centro Sportivo sia le palestre, gli spogliatoi e gli alberghi qualora i club non abbiano una propria sede per il ritiro). Il protocollo poi si incentrerà nella gestione del ritiro con attenzioni specifiche alle varie attività di allenamento e sull’organizzazione per l’impiego delle diverse strutture, compresa la sala medica e fisioterapica.

Con il contributo del dell’Aia Angelo Pizzi, le prescrizioni saranno adeguate anche ai direttori di gara, tenendo presente le specificità della categoria.

Terminata la riunione odierna, il presidente Zeppilli farà una sintesi degli eventuali ulteriori contributi dei componenti per poi finalizzare il documento, che il Presidente Gravina trasmetterà quanto prima per la valutazione ai Ministri per lo Sport Vincenzo Spadafora e della Salute Roberto Speranza".

(figc.it)

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16.00 - Il Presidente dell'Associazione Italiana Medici di Calcio, il prof. Enrico Castellacci, è intervenuto in diretta sull'emittente radiofonica per rilasciare un'intervista a proposito delle possibilità di ripresa degli allenamenti e, di conseguenza, del campionato. Queste le sue dichiarazioni:

Lei era molto perplesso riguardo la possibile ripresa degli allenamenti in base a dei protocolli, sono applicabili?
Sono perplessità che dovrebbero far riflettere, non c’era nulla di polemico nelle mie dichiarazioni. Conosco perfettamente le problematiche di campo, spesso si può fare di tutto ma se non si conosce la realtà territoriale diventa problematico. Eravamo perfettamente d’accordo sul fatto di farci trovare preparati quando il decreto governativo avesse dato l’input che ancora ad oggi non è arrivato. Probabilmente il 4 maggio, se non ci sarà un altro decreto nel frattempo, si potrà ricominciare ad allenarsi. Oggi stesso si è raccolta la commissione medica della FIGC, non sappiamo ancora le conclusioni ma in linea di massima conosciamo le idee e su queste abbiamo posto delle riflessioni. Da una parte la Federazione deve cercare di finire il campionato e sappiamo tutti perché, però lo deve fare ovviamente senza rischiare (o almeno rischiare il meno possibile). Per questo ha presentato delle linee guida che possono spiegare come fare, una di queste è quella di mettere tutti i giocatori in ambienti estremamente riservati – come dei centri sportivi con la foresteria-, avere degli spogliatoi differenziati, fare delle sanificazioni e tutti i test del caso. Allora io mi dico, secondo voi tutti hanno a disposizione questo tipo di strutture a disposizione? Ogni squadra ha uno staff medico così ampio da fare tutto quello che in mesto momento dovrà fare uno staff medico, come provvedere alle sanificazioni, fare i tamponi, i test di idoneità, quelli sierologici, ecc. Un conto è la Serie A, un conto è la Serie B, ma le realtà territoriali e non hanno queste possibilità. Bisognerà valutare quindi riprendere solo la Serie A o anche tutto il resto. In Serie C la maggior parte sono medici che hanno un altro lavoro. Alcuni lavorano in pronto soccorso nei reparti Covid e poi fanno i medici sociali, in molti mi chiamano e mi chiedono “Come si fa?”. È difficile così. Queste realtà bisogna conoscerle se no le linee guida sono belle, sicuramente fatte bene, rigorose dal punto di vista scientifico, ma non hanno concretezza e non possono essere realizzate. Anche in Spagna hanno le stesse perplessità, i giocatori hanno paura. Le istituzioni devono capire che o queste linee sono realizzabili per tutti oppure bisogna demarcare il territorio, perché un conto è la “A” che ha diverse possibilità economiche e un conto è il resto.

E il “quando” si ripartirà con queste linee lo conosciamo già?
Il quando è facile, nel momento in cui il decreto dei primi di maggio non annuncia una nuova proroga significa che i giocatori possono ricominciare ad allenarsi. Le società aspettano solo che la commissione tecnico-scientifica governativa dia il via libera. Il problema è che nel momento in cui questo verrà dato ci devono essere delle regole già chiare così da mettere le società di calcio di poterle applicare e qui i dubbi sorgono. Io mi auguro che si possa ricominciare a giocare e che sia uno spiraglio di luce per tutti, ma so da medico quante problematiche ci sono. Intanto non parliamo più di “mondo del calcio”, parliamo di Serie A e poi di tutto il resto perché il mondo del calcio indica una visione globale. Ma implica anche le grandi problematiche, le grandi diversità territoriali, economiche e di potere. Se le linee guida riescono a portare avanti un discorso globale ben vengano, se no penso che difficilmente possano abbracciare tutto il mondo del calcio.

Esiste la possibilità che se non ci fossero le condizioni giuste per i medici questi possano mettersi di traverso?
Qui non si tratta di vincere o perdere. Qui ha vinto solo il virus. Mettiamo un  di serie minori che non si trova nelle condizioni di poter fare il proprio lavoro, loro campano con il proprio lavoro. Questa categoria è l’unica nel mondo del calcio che non ha una posizione contrattuale, è una distorsione del sistema. Paradossalmente il medico sportivo responsabile di un team è anche medico sanitario e medico del lavoro, quindi tutte le responsabilità penali ricadono su queste figure. Il problema è se potranno realizzare queste cose, io penso proprio di no perché sono estremamente preoccupati. IN questo senso credo che il Presidente della Serie C Ghirelli, che è un uomo molto lungimirante e conosce bene le dinamiche, possa trovare una soluzione.

È vero che i giocatori positivi possono avere ripercussioni a livello cardiaco?
Venivo dall’esperienza cinese e dicevo che andava bloccato il campionato e mi presero per eretico. Da alcuni studi che sono stati fatti sembra che il virus possa colpire anche altri organi come i reni (insufficienze renali) o il cuore (pericarditi o endocarditi) e probabilmente usciranno questi studi. Credo che questo sia un virus “bastardo” che può provocare questi danni e non si può teorizzare che un atleta possa essere guarito solo attraverso il tampone, bisogna fare dei test più approfonditi controllando appunto gli organi in modo da escludere qualsiasi cicatrice che possa aver lasciato il virus perché per un atleta sarebbe estremamente lesivo. Bisognerà fare un nuovo esame di idoneità a tutti, il tampone ovviamente andrà fatto e coloro che hanno avuto il Covid dovranno fare un esame multi organo con test molto più accurati strumentalmente per appurare che non ci siano state altre problematiche.

Cosa pensa delle critiche al Prof. Rezza riguardo le sue dichiarazioni sullo stop al campionato?
Mi è dispiaciuto molto perché il Professor Rezza ha espresso una propria opinione e va accettata come tale. Oltretutto mi sembra faccia parte dell’OMS e che faccia parte del comitato scientifico del Governo quindi la sua risposta plausibilissima credo abbia espresso in maniera subliminale quello che poteva essere il parere in quel momento del Comitato governativo. Perciò quello che è stato detto mi è dispiaciuto molto perché ogni forma di polemica verso un’opinione di tipo medico la vedo inutile o faziosa. Oggi come oggi non è il momento delle polemiche, tutti dovremmo cercare di collaborare per evitare l’incidenza di questo virus. Ancora viaggiamo a 600 molti al giorno e tra 15 si dovrebbe ricominciare il campionato? E io devo sentire che si polemizza su un epidemiologo che vede la situazione con perplessità? Tutti vogliamo ricominciare, sono io il primo, ma il buon senso ci vuole.

Si aspettava una presa di posizione e di coscienza diversa anche dai calciatori?
Io mi auguro che loro siano coscienti di quello che sta avvenendo e di quello che hanno superato. Devono rendersi conto che non sarà tutto uguale e che le cose cambieranno. La spensieratezza che c’era prima in questo momento non ci può essere, ci deve essere la consapevolezza che si potrà ricominciare ad allenarsi e giocare ma sempre avendo accanto un virus che non ci lascerà. Conviveremo tutti con questo finché non arriverà questo benedetto vaccino. E questa convivenza non sarà la più semplice possibile e per questo il senso di responsabilità dovrà prendere anche loro.

(tele radio stereo)

15.35 - Il calcio riparte, almeno in Austria: Werner Kogler, Vice Cancelliere e ministro dello Sport, ha infatti annunciato la possibilità per i club della massima serie di tornare sul campo di allenamento a cominciare da lunedì prossimo, con le dovute precauzioni. Per la ripresa del campionato bisognerà invece attendere almeno l'inizio di maggio.

14.45 - All'emittente radiofonica del sito sportivo ha parlato Diaconale, responsabile della comunicazione della Lazio agli oneri della cronaca per i suoi commenti durante l'ultimo periodo: "Se non si termina l'attuale torneo, sicuramente il campionato successivo viene falsato. Perché si porterebbe la mancata conclusione nei tribunali, cosa che inciderebbe sull'andamento del campionato. Mi auguro che sia il campo a decidere chi vince, chi perde, chi andrà in paradiso e all'inferno".

(tmw radio)

14.20 - Rugani e Matuidi sono guariti. A renderlo noto è la con un comunicato ufficiale sul proprio sito: "Daniele Rugani e Blaise Matuidi hanno effettuato, come da protocollo, il doppio controllo con test diagnostici (tamponi) per il coronavirus-Covid 19 - si legge -. Gli esami hanno dato esito negativo. I giocatori sono pertanto guariti e non sono più sottoposti al regime di isolamento domiciliare".

(.com)

14.15 - Alla trasmissione radiofonica "Tutti convocati", è intervenuto il presidente del Brescia, Massimo Cellino: "La Fifa dice finiamola qui, il Coni anche, la nostra Federazione ricorda il Governo che forma un sacco di commissioni. Stiamo vivendo una tragedia, vivo a Brescia e sto vedendo cose che non auguro a nessuno di vedere, ecco perchè mi arrabbio".

13.40 - "Credo di aver preso il virus nel club. Siamo stati esposti a viaggi, hotel, treni. Abbiamo avuto 3 giocatori positivi, oltre a componenti dello staff medico e del personale di marketing". Cosi' il difensore viola, German Pezzella, in un'intervista concessa all'emittente radiofonica 'Radio Closs continental'. "La mia ragazza non era in Italia, e quando voleva tornare il paese era chiuso - ha aggiunto Pezzella -, quindi e' partita per l'Argentina. Sono tranquillo perche' so di non averla contagiata. Prima di tornare alle attivita' dovremo fare nuovi esami. Sono stato in grado di iniziare ad allenarmi piu' di 20 giorni fa. La situazione sta migliorando, ma ripetono di non abbassare la guardia. Dobbiamo rimanere in casa per quasi 40 giorni, la quarantena e' stata stabilita fino al 3 maggio, poi si vedra'".

13.30 - "Il calcio è importante perché muove tanti soldi, è la passione di chiunque. Se c'è la minima possibilità di iniziare, è giusto farlo. Poi noi siamo secondi, vogliamo vincere lo scudetto". E' pronto a riprendere la stagione il difensore della Lazio, Francesco Acerbi, che ai microfoni di 'Lazio Style Radio' racconta le sue sensazioni dopo la lunga inattività dovuta all'emergenza coronavirus. "Bisogna guardare anche le difficoltà degli altri, però. Ci sono tante persone che muoiono, che contraggono il virus, e tanti che non lavorando non hanno più soldi. Il calcio continuerà, magari questi anni saranno più turbolenti, magari si giocherà più spesso. Sento tantissime cose, tante ipotesi prese in considerazione. Si vedrà quando torneremo ad allenarci", prosegue. E sull'ipotesi di gare a porte chiuse conclude. "È orrendo, il tifo è quello che anima il calcio. Senza i tifosi, il calcio sarebbe come il ping pong. Sarebbe uno sport nullo. Chi ha i nervi più saldi, vincerà. Non sarà una situazione facile, ma abbastanza pesante".

13.10 - A seguito della decisione dell'Uci sul Tour de France, i Mondiali di ciclismo su strada 2020 ad Aigle-Martigny (Svizzera) si svolgeranno nelle date previste, 20-27 settembre. Il programma della manifestazione non cambia. Dopo la rassegna iridata, invece, si terranno Giro d'Italia (probabilmente dal 3 al 25 ottobre) e Vuelta a Espana, mentre i campionati nazionali, organizzati dalle singole federazioni, andranno in scena nel fine settimana del 22-23 agosto. Confermati i campionati europei Uec su strada. L'Uci ha anche stabilito che le cosiddette classiche 'monumento', come la Milano-Sanremo, il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix, la Liegi-Bastogne-Liegi e Il Lombardia si correranno tutte in questa stagione, in date ancora da definire.

13.00 - "Non abbiamo alcun documento governativo che ci dia indicazioni sulla fase 2, a oggi non sappiamo quando e come lo sport potra' ripartire". Lo ha detto l'assessore allo Sport di Roma Capitale, Daniele Frongia, durante la riunione della commissione capitolina Sport per l'analisi di interventi urgenti a sostegno dei concessionari di centri sportivi municipali per far fronte all'emergenza coronavirus, ricordando l'incontro di domani tra il ministro Vincenzo Spadafora e gli assessori allo Sport delle 14 Citta' metropolitane d'Italia. Dal canto suo, ha sottolineato Frongia, Roma si e' gia' mossa e, tra l'altro, "e' in Giunta un provvedimento per la sospensione fino a settembre dei canoni per gli impianti sportivi comunali, allungando di qualche mese il provvedimento governativo".

10.30 - IL TEMPO (T. CARMELLINI) – [...] Lo sport si interroga, per una parte ha già deciso, ma resta il nodo calcio che i vertici del pallone in questi giorni stanno cercando di sciogliere tra barricate, fazioni e le solite decisioni all’italiana. E con il numero uno dello sport italiano Giovanni Malagò, partiamo proprio da questo.

"Il mio pensiero è chiaro. La decisione spetta solo ed esclusivamente a chi ha l’onere e l’onore di organizzare i campionati, in un Paese dove spesso ci sono sostituzioni e scavalcamenti di competenze, soprattutto in momenti di emergenza. [...] Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità.[...] Alla fine ognuno è padrone di fare le proprie valutazioni assumendosi però le responsabilità del caso".

Insomma secondo lei la Serie A deve ripartire?
Voi parlate della ripartenza del calcio, ma di quale calcio? Non c’è solo la Serie A. Mi risulta che a breve la Figc si riunisca per stabilire le regole di ingaggio, le norme sanitarie da rispettare. È chiaro che ciò che potranno fare le grandi società non sarà possibile per alcuni club di Serie B o Lega Pro, ma è altrettanto chiaro che la salute di tutti i calciatori andrà sempre messa sullo stesso piano. Questo è un tema che la Figc dovrà affrontare.

9.30 - Questa mattina alle 10 si riunirà la commissione medica della Federazione dove verranno studiate le varie soluzioni per far ripartire il calcio italiano, iniziando dagli allenamenti. Tra le ipotesi c'è quello del ritiro permanente. In tal modo i centri sportivi diverrebbero dei "luoghi chiusi" in cui tutto il gruppo squadra (circa 70 persone per ogni club) vivrebbe in isolamento, senza alcun rapporto con l'esterno, evitando così il contagio. I giocatori inizialmente si sottoporrebbero a degli esami specifici e si allenerebbero individualmente o in piccoli gruppi rispettando la distanza interpersonale.

(Gasport)

9.00 - LA REPUBBLICA - Gabriele Gravina, presidente della Figc, ribadisce ancora una volta la volontà di concludere il campionato, altrimenti, con uno stop definitivo, «darebbe inizio a una serie di contenziosi». Anzi, nell'intervista rilasciata al quotidiano oggi in edicola, il numero uno federale è chiaro: «il campionato va portato a termine». Questo dunque uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Il direttore dell’Iss, Rezza, è contrario al ritorno in campo. È un parere che vi condizionerà?
«Ho massimo rispetto per la scienza e per chi ha la responsabilità di applicarla, ma non posso ammainare bandiera. Lavoriamo sul come, non sul quando. Quando il Paese tornerà a vivere, quando ci saranno le condizioni per altri settori tornerà anche il calcio. Lo dico una volta per tutte: il campionato va portato a termine. C’è tempo».
Perché esclude lo stop definitivo?
«Darebbe inizio a una serie di contenziosi. Sul mio tavolo ci sono già le diffide di alcune società. E chi mi chiede di non ripartire non ha poi idea di come risolvere queste criticità. La Fifa ha tracciato la via: non comincerà la nuova stagione senza aver concluso prima questa».
C’è una deadline per ripartire?
«No, non c’è. Andremo di pari passo con gli altri campionati europei. Se ci faranno giocare a inizio giugno, abbiamo le date utili per terminare a fine luglio. A seguire, le coppe. Se invece dovremo ripartire a settembre, chiuderemo questo campionato a novembre. Per ritornare in campo a gennaio».
A quel punto il prossimo campionato cambierebbe formula?
«Valutiamo tutte le ipotesi. Una è organizzare le competizioni su anno solare, ma, ripeto, serve il coordinamento con tutte le federazioni europee. Altrimenti, dovremo chiudere la stagione a maggio prima dell’Europeo. Il campionato 2021 potrebbe disputare in 5 mesi. Ci sono delle idee sul tavolo, ad esempio una formula con due o più gironi e poi play-off e play-out. Misure eccezionali, solo per una stagione».