LIVE - Coronavirus, Spadafora: "Ridicolo chi parla di complotto contro la A". Lega Serie A: 14 giungo ultima data utile per la ripartenza. Sibilia: "Possibilità di ripresa del campionato? Meno del 50%". Lotito: "Sì ad una partita secca Lazio-Juve per lo scudetto"

27/04/2020 alle 19:26.
calcio-generica-palo-linea-campo-shutterstock_493910521

Al via la fase 2, come annunciato ieri sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Anche il calcio pianifica la ripresa: dal 4 maggio c'è l'ok agli allenamenti individuali, mentre gli sportivi delle discipline di squadra dovranno attendere il 18 maggio per tornare ad allenarsi. Di seguito tutti gli aggiornamenti della giornata:

LIVE

23.10 - "La data della ripartenza del campionato è stata espressamente esclusa dalla discussione intercorsa nella riunione con FIGC, Leghe e tutte le componenti del mondo calcistico tenuta la settimana scorsa. Su questo il Ministro si aspetta il chiarimento del presidente della Figc Gravina". Fonti del ministero dello sport puntualizzano all'Ansa che ''nessun accordo sul riavvio della Serie A è stato raggiunto nei giorni scorsi". "Il protocollo presentato e oggetto di approfondimento in questi giorni infatti riguarda esclusivamente la ripresa degli allenamenti. Nessun impegno è stato assunto dal Governo per un arco temporale così lungo, non potendo fare previsioni su decisioni che possono essere valutate - conclude la fonte del ministero dello sport - solo osservando l'andamento della curva dei contagi e sulle indicazioni che il comitato tecnico scientifico potrà dare".

(Ansa)

23.00 - "La società Brescia Calcio esprime pieno sostegno nei confronti del Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora, per le decisioni serie e responsabili adottate. In una situazione tanto delicata quale sta attraversando il nostro Paese, siamo certi che il Ministro, seguendo la linea fin qui tenuta, saprà indirizzare la pratica del calcio e della Serie A nelle modalità più corrette e appropriate". È quanto si legge in una nota pubblicata dal Brescia di Massimo Cellino dove viene espressa la posizione del club rispetto alle ultime dichiarazioni pronunciate dal Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.

(bresciacalcio.it)

VAI AL COMUNICATO ORIGINALE

22.50 - La Lega Serie A considera il 14 giugno l'ultima data utile per far ripartire il campionato e i club vogliono 4 settimane per rimettere in condizione i calciatori. Lo spiegano all'ANSA fonti della Lega, dopo il consiglio informale in cui è emersa delusione per il dpcm in cui non sono previste le date di ripartenza del calcio. Le stesse fonti sottolineano che al governo erano state chieste due date, quella per la ripartenza degli allenamenti e quella per il campionato, e che è stato disatteso un accordo politico raggiunto nei giorni scorsi. Fra i dirigenti dei club circola stupore anche per l'intervento odierno del ministro dello sport, Vincenzo Spadafora. E c'è il forte timore che non arrivi l'ultima rata dei pagamenti delle pay-tv, prevista per il primo maggio. In quel caso, dicono fonti della Lega, verrà dato mandato ai legali di recuperare le somme.

(Ansa)

22.30 - La decisione sullo stop definitivo dell'attuale campionato di calcio belga è stata rinviata al 4 maggio. Lo ha annunciato l'assemblea generale della Pro League.  Il Consiglio di amministrazione della Pro League Football ha raccomandato lo stop definitivo delle competizioni, ma questo parere non è stato ancora approvato in occasione di un'assemblea generale. I campionati professionistici e la Coppa del Belgio sono stati fermati da metà marzo a causa della pandemia di Covid-19. Una ripresa sembra tuttavia impossibile, dal momento che il governo belga ha proibito tutte le manifestazioni di massa fino al 31 agosto e una partita anche a porte chiuse avrebbe mobilitato almeno 400 persone, secondo la Federazione belga.

22.20 - Gesto certamente lodevole quello compiuto dal centrocampista del Monaco Cesc Fabregas il quale, di sua volontà, ha deciso di ridursi il suo stipendio del 30% per aiutare il club francese in questo periodo di difficoltà economiche a causa dell'emergenza Coronavirus e per permettere che i dipendenti che lavorano nella società possano ricevere l'intero importo dello stipendio. Inoltre lo spagnolo avrebbe accettato di posticipare il pagamento di quattro mesi del suo stipendio fino a quando il club non raggiungerà una condizione economica migliore. La generosità di Fabregas non è finita qui perché il giocatore ex ha deciso infine di pagare di tasca propria tutti i membri del personale medico e amministrativo del Monaco che erano stati licenziati.

(rmcsport.bfmtv.com)

VAI ALLA NEWS ORIGINALE  

21.00 - Nel corso della trasmissione 'Si sgonfia la rete' in onda quest'oggi sulle frequenze dell'emittente radiofonica, è intervenuto il vice Presidente FIGC e presidente Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia il quale ha detto la sua riguardo la situazione attuale del calcio italiano. Queste le sue parole:

"Sottolineo l’alto senso di responsabilità che sta avendo il Presidente Gravina. Sicuramente è un momento difficile ma ogni decisione potrebbe scontentare l’uno o l’altro. Da ciò che ho sentito ieri il Ministro Spadafora ha la necessità di confrontarsi con il comitato tecnico-scientifico. Prima delle sue parole ero ottimista, poi dal ministro è stata sollevata una riflessione ulteriore. Aspettiamo. In questo momento fare previsioni è veramente difficile, tutto ciò che noi diciamo può essere smentito tra mezz’ora o tre giorni. Ci atterremo al protocollo e io condivido la posizione di Gravina, che sta attendendo e valutando le opzioni".

Ripresa?
"
Per la Serie A potrebbe essere più possibile seguire le regole, anche se il rischio zero non esiste. Il problema è il nostro mondo nel complesso. Il calcio versa oltre 1 miliardo di euro di imposte, non è solo una questione sportiva ma ha pure altre peculiarità sociali ed economiche. Oltre a questo ci sono altre componenti e istituzioni come quella che io rappresento, la Lega Dilettanti, che svolge un ruolo di carattere sociale e formazione dei giovani. Prima di prendere una decisione di chiusura ci sarà da riflettere molto, tenendo presente che l’applicazione del protocollo per i dilettanti sarebbe un problema. Solo gli scienziati comunque potranno dirci. C'è questa tragedia a dettare i tempi, non mi avventuro in previsioni".

Speranza per il ritorno in campo delle categorie dilettanti?
"Faremo fino all'ultimo tutto il possibile per tornare in campo. Ci sono circa 10 giornate per chiudere i campionati, alcuni gironi finirebbero prima per il numero diverso di partecipanti. Faremo tutti gli sforzi fino a quando non ci sarà detto che non è possibile, con tutte le garanzie possibili di carattere sanitario. Rassicurazioni però non le posso dare, credo che la risposta definitiva si possa avere l’8 maggio, quando verrà convocato il Consiglio Federale".

Cosa non va nel Protocollo?
"Non ho dettagli a riguardo ma anche se ne avessi non potrei dirne".

Fondi UEFA?
"Sono certo che la FIGC dedicherà le risorse ricevute al calcio di base. Aspettiamo segnali anche dalla FIFA. Con il Presidente Gravina abbiamo valutato la situazione, aspettiamo in trepidante attesa che ci sia questo segnale da parte delle istituzioni sportive internazionali e non solo, soprattutto per quanto riguarda l’autorità governativa. Spadafora disse che avrebbe stanziato 400 milioni di euro. Questa notizia ci dava un segnale di grande speranza. Ora aspettiamo che dopo gli annunci e le interviste ci sia, in modo coerente, un’erogazione per il nostro mondo che, ribadisco, svolge un ruolo sociale di aggregazione e formazione".

Serie A?
"Prima dell’intervista del Ministro Spadafora davo una percentuale di ripresa del 50%, ora meno. La percentuale scende anche per gli altri campionati".

(Radio Marte)

20.50Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, è intervenuto durante una diretta attraverso il proprio profilo  dove ha risposto ad alcune domande, parlando in particolare del progetto di ripresa dello sport in Italia che dovrà seguire regole precise e rigorose se non si vuole rischiare di mettere a rischio la vita degli sportivi. Queste le sue parole.

"A questo tipo di emergenza sanitaria abbiamo dovuto dare una risposta attenta e responsabile in due mesi. Non è ancora vinta questa battaglia, dobbiamo vincerla insieme. Il Paese riaprirà gradualmente, siamo tutti in difficoltà e in questo quadro ci sono difficoltà e aspettative anche del mondo dello sport. In questi due mesi abbiamo lavorato giorno e notte per prendere le decisioni migliori possibile e assumerci le nostre responsabilità, nessuno era preparato a questa emergenza. Sento parlare di immobilismo, indecisionismo e trovo tutto questo assurdo. Stiamo lavorando giorno e notte. Dobbiamo ripartire anche attraverso lo sport e i giovani, di cui si parla poco in questo periodo, ma per i quali stiamo lavorando tantissimo". 

"Oggi pomeriggio si è tenuto l’incontro con il Comitato tecnico scientifico, abbiamo parlato dello sport di base e della necessità che tutti i centri sportivi debbano e possano riaprire in sicurezza il prima possibile. Il Ministero dello Sport proporrà il prima possibile un protocollo obbligatorio. Speriamo ci consenta di far riaprire entro la fine di maggio. Tutto questo ce lo dobbiamo conquistare. Niente date certe? Abbiamo la necessità di valutare l’evoluzione e l’impatto dei provvedimenti sulla situazione nel Paese. Non è possibile prevedere cosa deve accadere fra due mesi, dobbiamo capire di volta in volta. Da qui al 17 maggio dovremo valutare e capire se possiamo riaprire".

"Il 4 maggio riparte l’attività sportiva e motoria all'aperto e gli allenamenti degli sport individuali. Mi sembra assurdo chiedere perché gli sport individuali si e quelli collettivi no. La riapertura deve essere graduale. I sondaggi vorrebbero che il calcio si fermasse qui. Io non sono una persona che si fa condizionare dai sondaggi, non decido sulla linea del sentimento comune. Sarebbe molto più facile dire di chiudere subito il campionato e la comunità scientifica sarebbe d’accordo. Portare avanti il mondo del calcio è una cosa importantissima per il nostro paese ma lo dobbiamo fare in sicurezza. Ricordate quando la Lega Serie A non si è fermata? Quante squadre sono andate in quarantena? La Figc ha presentato un protocollo ed è stato preso in considerazione. Oggi siamo a fine aprile, non siamo in grado di sapere quale sarà l’evoluzione del virus, come verranno rispettate le regole, perciò non possiamo sapere quando il campionato riprenderà. Lo sapremo più avanti, quando avremo i dati dell’attuazione del protocollo. Il protocollo ha dei costi elevati, come fa la Serie B? Non è vero che non c’è una piena coerenza con le parole del presidente  e le mie. Sono ridicole le affermazioni di un complotto contro la Serie A ed è ridicolo chi dice questa cosa. Io non sono un medico e non sono uno scienziato, inviterei tutti ad astenersi in queste ore a diventare qualcosa che non sono. Quando riprenderà tutto il mondo dello sport, dobbiamo poterlo fare rispettando tutte le necessarie regole".

19.20Claudio Chiqui Tapia presidente dell’Afa, federazione calcistica argentina, ha anticipato che la Superliga Argentina verrà annullata a causa dell'emergenza coronavirus. Queste le sue parole: "Nella riunione del Comitato Esecutivo di martedì si chiuderà la stagione 2019/2020. Non ci saranno retrocessioni nella stagione 19/20 e in quella 20/21. Tutti i campionati sono finiti, e domani questa decisione verrà ratificata dal comitato esecutivo, che si svolgerà in videoconferenza. Torneremo in campo solo quando le autorità sanitarie ci daranno il via libera". 

(TNT Sports)

18.32 - Cristiano Ronaldo sulla via del ritorno in Italia. Secondo la stampa portoghese la stella della , che ha trascorso la quarantena nella sua Madeira, rientrerà domani a Torino. Al suo arrivo l'attaccante bianconero si sottoporrà ai controlli di rito in vista della ripresa delle attività.

(record.xl.pt)

18.25 - La Uefa dettaglia la pioggia di soldi destinata alle federazioni. Il governo del calcio europeo ha deciso di contribuire con 236,5 milioni di euro per sostenere le 55 federazioni affiliate ad affrontare l'emergenza coronavirus nelle rispettive nazioni. Il finanziamento «HatTrick», solitamente distribuito per coprire i costi di gestione e aiutare a sviluppare aree specifiche e mirate del calcio nazionale, stavolta sarà erogato senza restrizioni: la Uefa consentirà infatti a ciascuna federazione di stabilire le proprie priorità alla luce dell'impatto negativo del Covid-19 sul calcio a tutti i livelli.

«Il nostro sport affronta una sfida senza precedenti per via della crisi del coronavirus. La Uefa vuole aiutare le federazioni a rispondere in modo appropriato alle circostanze specifiche. Di conseguenza, abbiamo deciso di destinare fino a 4,3 milioni di euro a federazione per il resto di questa stagione e per la successiva. Ogni federazione affiliata potrà usare i fondi, oltre a parte dei fondi d'investimento, come ritiene opportuno per ricostruire una comunità del calcio danneggiata». Così il presidente dell'Uefa, Aleksander Ceferin. «Credo che sia una decisione responsabile per aiutare la comunità del calcio il più possibile. Sono fiero che il calcio stia dimostrando unità durante questa crisi - aggiunge il dirigente sloveno -. Senza dubbio, il calcio sarà al centro delle attività che consentiranno alla gente di tornare alla normalità, quando sarà il momento. Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che sia in grado di rispondere all'appello».

17.27 - «Io, come medico, devo dire quali sono i rischi, poi le decisioni politiche spettano ad altri. Ma un medico, a prescindere se faccia parte o meno di qualche commissione, deve valutare i rischi e allora faccio notare che il virus è ancora in circolazione». Il professor Carlo Tranquilli, componente della commissione medica della Figc, ex medico della nazionale under 21 e direttore dell'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport, commenta così il mancato via libera alla ripresa dal 4 maggio degli allenamenti per il calcio. In pratica, il suo è un commento alle dichiarazioni di ieri del ministro Vincenzo Spadafora («che fa il suo lavoro, ovvero il ministro», chiosa Tranquilli) secondo il quale «per la ripresa degli allenamenti degli sport di squadra servono protocolli di sicurezza rigidi. Quello presentato dalla Figc non è ancora sufficiente, servono approfondimenti necessari che andranno fatti in questi giorni».

Insomma, il dibattito si va facendo incandescente ma Tranquilli, dopo aver ribadito che «non posso decidere io» sottolinea quale sia il ruolo di chi svolge la sua professione in un momento come questo ed è chiamato a dare un parere. «In questo momento c'è ancora il rischio di contagio - sottolinea -. In una situazione dove sui posti di lavoro dovremo stare a un metro di distanza l'uno dall'altro, e con la mascherina, non mi sembra possibile far riprendere gli sport di contatto come calcio e basket. Ci si può allenare individualmente, ma anche qui va fatto un distinguo: ora un maratoneta può allenarsi da solo, non certo fare una gara in gruppo con altri».

Una soluzione per accelerare sulla strada verso la ripresa del calcio ci sarebbe, «se passasse - spiega l'esperto - il principio del ritiro chiuso, anzi blindato, in cui i calciatori si allenano e non hanno contatti per 15 giorni. Però ci sono alcune società che dicono che non possono. In questa situazione non si può far altro che allenarsi ognuno per conto proprio, senza fare contrasti.Ci vuole la massima prudenza, e bisogna vedere l'evoluzione del virus. Il nostro compito di medici è far sì che si giochi senza rischi, senza che ci sia la possibilità che qualcuno possa essere infettato». Al professor Tranquilli, nell'ambito della commissione Figc, è stata data una delega per i dilettanti: «Anche loro - risponde -, come quelli delle serie maggiori, dovrebbero rifare le visite per l'idoneità agonistica e, nel loro caso, immagino che dovrebbero svolgerle nelle strutture pubbliche. Mi sembra difficile che possano riuscirci in un momento come questo. Comunque io devo dire quali sono i rischi, le possibilità di circolazione del virus, poi le decisioni politiche spettano ad altri. Vale per Cristiano Ronaldo come per i suoi colleghi della serie D».

(ansa)

17.05 - «Rischi ripartenza stagione senza Var? Il problema non ci sarebbe, la ditta che ci mette a disposizione le strutture si adopererebbe per spostarle in ambienti più sicuri se necessario. Semmai la questione della sala Var con 6 persone in una stanza di 2 metri quadri non sarebbe possibile ma la questione verrebbe risolta in breve tempo». Così il presidente dell'Associazione italiana arbitri, Marcello Nicchi, ai microfoni di 'La politica nel pallone'

(Gr Parlamento)

16.55 - L' rompe gli indugi e scende in campo, divenendo il primo club della Premier League a riprendere gli allenamenti, dopo la sospensione del 13 marzo per l'emergenza coronavirus. La squadra di Mikel Arteta è tornata all'opera nel rispetto delle condizioni di sicurezza, come il mantenimento della distanza, il lavoro individuale e separato, con un massimo di cinque giocatori in ciascuno dei 10 campi da gioco del complesso sportivo, e con sessioni d'allenamento di massimo un'ora. Anche il Brighton ha riaperto le proprie strutture per consentire ai giocatori di allenarsi. L' voleva rimettersi al lavoro prima di altri club poiché, a causa del fatto che il tecnico Arteta era risultato positivo al virus, è stato costretto a rimanere fermo più di altre squadre, accumulando in totale 47 giorni di fermo.

Il cosiddetto 'project restart', ovvero il piano della Premier di rimettersi in gioco dopo la sospensione del 13 marzo, sarà implementato in settimana. Secondo la stampa britannica si prevede di riprendere la Premier per l'8 giugno. Gli allenamenti di gruppo dovrebbero scattare il 18 maggio. I club venerdì discuteranno le diverse, possibili opzioni per il ritorno in campo a porte chiuse. La decisione finale tuttavia, spetterà al governo del Regno Unito che, a sua volta, ha avviato degli incontri con i medici e le Federazioni sportive per affrontare la questione.

16.50 -  La Fifa, l'organo di autogoverno del calcio mondiale, ha avanzato la proposta di aumentare temporaneamente da 3 a 5 le sostituzioni nel corso di una partita per salvaguardare i giocatori da eventuali infortuni alla luce della ripresa delle competizioni dopo il lungo stop dovuto all'emergenza coronavirus. La proposta dovrà ora essere recepita dall'Ifab, l'International Football Association Board che si occupa dei regolamenti, per poi essere definitivamente approvata dalle leghe nazionali. Le sostituzioni saranno comunque circoscritte a 3 momenti durante la gara più ovviamente durante l'intervallo prevedendo in tal modo dei doppi cambi. Un sesto cambio sarà invece consentito in caso la gara si protragga ai tempi supplementari. Qualora la proposta venga approvata, potrebbe riguardare anche la stagione 2020-2021 e gli Europei.

15:10 - A proposito della ripresa degli allenamenti, ha parlato anche il centrocampista della Lazio Marco Parolo: "Potrei allenarmi al parco ma non al centro sportivo di Formello? Noi calciatori siamo stati penalizzati. A Formello ci sono 5 campi. Se ci dividiamo possiamo evitare il contatto, variando anche gli orari degli allenamenti individuali. Vogliamo rispettare le decisioni del Governo e ci sono tutte la condizioni per poter svolgere le nostre sessioni in sicurezza. Ogni categoria di sportivi deve essere equiparata. A molti professionisti hanno già dato il via libera per tornare ad allenarsi, e anche noi calciatori possiamo farlo allo stesso modo. Far ripartire il calcio sarebbe un grande segnale per tutto il paese”.

(Lazio Style Radio)

15.00 - Dopo le parole di Lotito e Diaconale, alla radio ufficiale del club biancoceleste è intervenuto il ds della Lazio, Igli Tare: "Siamo rimasti tutti sorpresi, abbiamo rispettato qualsiasi decisione presa dal Governo italiano, ma il 4 maggio doveva essere il punto di ripartenza. Ci sentiamo discriminati. Ho sentito le parole del Ministro dello Sport, Spadafora, che ha ammesso di voler pensare alla tutela della salute. Ma poi fa correre le persone nei parchi in mezzo ad altra gente invece di concedere la possibilità di allenamento nei centri sportivi con tutte le misure di sicurezza del caso. L’attività è ferma da due mesi, troppo tempo per favorire una ripresa. Non so quale sia il suo scopo, di sicuro non è quello di aiutare il calcio. Le sue decisioni sono drastiche per far sì che non si riprenda a giocare. Qualcosa non quadra".

"Noi siamo consapevoli della situazione e dobbiamo essere molto più attenti per dare atto al sacrificio fatto dalle persone, però così non va bene. Il calcio è un fattore sociale importantissimo per il Paese: non vogliamo aprire gli stadi, solo terminare il campionato nel rispetto delle regole. Abbiamo guadagnato sul campo la possibilità di vincere lo scudetto, ma mancano ancora dodici partite e parlare di una possibile vittoria è una parola grossa. Vogliamo finirlo più che altro per il bene del sistema calcistico italiano. In Germania il presidente della Federcalcio e gli esponenti dei principali club hanno preso tutti una posizione netta per la ripresa, c’è di mezzo la continuità del sistema calcistico del Paese. Vale lo stesso discorso per l’Italia e non mi spiego perché squadre come ed non prendano posizione. I protocolli? Vanno rispettati, su questo non c’è dubbio", conclude.

(Lazio Style Radio)

14.25"Lavoriamo per far ripartire il calcio in sicurezza, non per farlo ripartire e basta. Continueremo a dialogare con le istituzioni animati dallo spirito di collaborazione che ci ha sempre contraddistinto, avanzando proposte, recependo osservazioni e proponendo soluzioni", così il presidente della FIGC Gabriele Gravina fa il punto della situazione sul percorso intrapreso dalla Federazione per consentire la ripartenza, in tempi ragionevoli, di un settore molto importante per il Paese, sia sotto il piano sportivo che dal punto di vista produttivo e occupazionale. "Abbiamo sempre affermato - continua Gravina - di voler ripartire quando ci sarebbero state le condizioni e l’orizzonte prospettato dal Governo ci consente di farlo. Siamo convinti della strada che abbiamo intrapreso perché è seria e responsabile, l’unica che persegue l’interesse generale del sistema e quello più complessivo dello sport italiano che, per diversi motivi, sarebbe anch’esso danneggiato dallo stop definitivo del campionato di Serie A".

A questo proposito, avendo appreso dell’esistenza di alcune annotazioni in merito al protocollo sanitario presentato la scorsa settimana, la FIGC ha chiesto di essere ascoltata dal Comitato Tecnico Scientifico che coadiuva il Governo nella delicata gestione dell’emergenza Covid-19 proprio per trovare una strada condivisa. "La Commissione medico scientifica della FIGC ha stilato un protocollo molto rigoroso, come hanno fatto tutti gli altri settori che ambiscono alla ripartenza - afferma il presidente federale -; ma siamo pronti ad integrarlo e a modificarlo recependo le indicazioni dello stesso Comitato, del CONI e riconoscendo l’FMSI quale riferimento scientifico per armonizzare il tutto. Una volta migliorato, ci potranno essere tutti i presupposti per il via libera definitivo al 18 maggio". "Siamo concentrati sulla fase più delicata dell’emergenza generata dall’epidemia di Coronavirus - aggiunge Gravina - lavoriamo incessantemente per definire le migliori condizioni per il completamento dei campionati sospesi, pianificando in modo responsabile tutti i passi da compiere, ma anche per definire gli scenari futuri. Ho convocato il Consiglio Federale per l’8 maggio proprio per delimitare il perimetro regolamentare nel quale operare". "In un momento delicato come quello che stiamo vivendo - conclude il presidente della FIGC -, un periodo dove è stato necessario dividere le discipline sportive in individuali e collettive, rivolgo un invito, da semplice tifoso di calcio, a mettere da parte le polemiche sterili, a lavorare insieme e a giocare di squadra per superare la crisi".

(figc.it)

VAI ALLA NOTA UFFICIALE

14.05«Non sarà come rientrare dalle vacanze, lo stato di forma dei giocatori sarà al 20%, questo è chiarissimo, e tornare in campo in queste circostanze sarà tremendo. C'è un precedente: in NFL, nel 2011, lo stop di tre mesi per la disputa sul contratto dei giocatori provocò 12 rotture del tendine d'Achille già nel primo mese di ritorno all'attività». Intervistato dal giornale sportivo, non usa mezzi termini il tecnico del Siviglia rivale della Roma in Europa League, ed ex ct della Spagna, Julen Lopetegui, da una parte desideroso di tornare in campo ma dall'altra preoccupato dalle conseguenze. «Abbiamo tutti voglia di tornare a giocare, la preoccupazione riguarda però come lo faremo - dice ancora Lopetegui -. Dobbiamo sperare che gli impianti sportivi siano trattati a dovere e nelle decisioni del ministero della Salute, il principale responsabile, che deve garantire la salute di tutte le persone coinvolte. Comunque penso che avremo bisogno almeno di cinque settimane di preparazione per poter poi giocare una partita ogni tre giorni in uno scenario che nessuno ha mai vissuto prima, non solo per le porte chiuse. Quindi spero che, se arriverà il via libera del governo, tutti i club abbiano il tempo necessario per preparasi al meglio fisicamente e mentalmente». «Sarà complesso anche lo scenario emozionale - continua il tecnico del Siviglia -. La gente pensa che tutti i calciatori abbiamo chissà quale abitazione, però non è sempre così. E poi ci sono stati contagi in tante squadre, nessuna professione o quasi ne è stata esente, compresa quella dei calciatori».

(Marca)

14.00 - Ai microfoni dell'emittente radiofonica è intervenuta Sandra Zampa, sottosegretaria alla salute: "Non ho partecipato ai lavori del comitato tecnico-scientifico che ha una sua autonomia, ma posso dire che la richiesta che il comitato fa – non solo al mondo dello sport – è quello di poter avere garanzie che ci sia la sicurezza. Molti speravano che al 4 maggio ci sarebbe stata una ripartenza a 360° e mi sento di dire due cose: non è mai stato detto che il 4 maggio sarebbe diventato un liberi tutti, ma che dobbiamo consolidare i risultati già ottenuti; in secondo piano noi non siamo fuori dall'epidemia, quando il luogo da dove tutto è cominciato ha riaperto, c'erano 6 casi al giorno. Ieri noi abbiamo avuto più di 260 casi, quindi il tasso di riproduzione del virus deve ancora scendere per tornare alla normalità. Quindi il comitato sta discutendo per assicurarsi la sicurezza di tutti gli atleti, dei tifosi e di tutto il mondo che ruota attorno al calcio. Non ho partecipato ai lavori del Consiglio perché non è previsto che i sottosegretari partecipino, c'è la comprensibile voglia di tutti i Ministri di rappresentare i propri mondi, ognuno di noi ha la pressione addosso. E' evidente che c'è una trattativa che passa verso un vaglio rigoroso che è un comitato tecnico-scientifico, che ieri ha fatto discutere a proposito di qualche aspetto dove ci si aspettava maggiore apertura".

"Noi non siamo fuori dall'epidemia - continua - e se sbagliassimo questi primi passi, sarebbero fatali. Voglio ricordare a tutti che è cominciata con un piccolo focolaio a Codogno che è diventato un grosso incendio in Lombardia, poi in Piemonte, in Emilia Romagna ed in Veneto. Le discrasie sono dovute solo al fatto che qualcuno si aspetta e spera di più, ma intanto sappiamo che alla fine si tiene conto di tutte le ragioni e la politica si assume la responsabilità di decidere. Quello che è stato deciso finora è per mettere in sicurezza la salute. E' ovvio che non possiamo tenere il Paese bloccato per una questione economica e per questo c'è stata una leggera apertura, bisogna fare un passo alla volta ed avere pazienza. Riaperture? Si può andare a fare una passeggiata nel parco, fare attività motoria ed andare a trovare i parenti senza discriminazioni in base all'età e senza obbligo di mascherina. Spadafora? Le polemiche non mi interessano. Penso che una cosa siano le attività individuali perché non accade nulla, anche con un allenatore a distanza. In questo momento mi sento distante da ogni desiderio di polemica, le tragedie che abbiamo affrontato e stiamo affrontando, mi tengono distante".

(Radio Punto Nuovo)

13.45 - Cinque calciatori della Salernitana sono stati multati, perché sorpresi dai carabinieri in casa del capitano Francesco Di Tacchio a festeggiare il suo 30esimo compleanno. Insieme al centrocampista granata - come riporta il quotidiano Il Mattino - c'erano i compagni di squadra Marco Migliorini, Walter Lopez, Niccolò Giannetti e Valerio Mantovani, quest'ultimo accompagnato dalla fidanzata. I fatti sono accaduti domenica 19 aprile, alla vigilia del compleanno di Di Tacchio. L'intervento dei militari della sezione Radiomobile della compagnia di Salerno, agli ordini del maggiore Adriano Fabio Castellari, è stato richiesto da alcuni vicini di casa, probabilmente infastiditi dalla musica proveniente dall'appartamento. Per le sei persone sanzionate (multa da 400 euro, 280 in caso di pagamento ridotto) è stato disposto anche l'isolamento di 14 giorni come previsto dalle ordinanze regionali. La Salernitana, con una nota ufficiale, ha stigmatizzato l'accaduto ma non prenderà provvedimenti nei confronti degli atleti. Il club ha condannato il comportamento dei suoi tesserati «che incautamente, la scorsa settimana, si sono ritrovati a casa del capitano Francesco Di Tacchio per festeggiare il compleanno di quest'ultimo, vivendo nello stesso stabile». Per la società presieduta da Claudio Lotito e Marco Mezzaroma «è stato un peccato di leggerezza, che non ha giustificazioni in un momento in cui a tutti gli italiani viene chiesto di stare a casa e di rispettare le distanze sociali». La società «ha già provveduto a richiamare i propri tesserati, che tuttavia in tante altre circostanze hanno dato prova di rigore morale e senso di responsabilità». Episodio considerato una leggerezza anche da alcuni agenti dei calciatori che, tuttavia, ritengono che la questione sia stata gonfiata.

12.35«L'intervista del presidente era rivolta a ribadire la necessità della ripresa per garantire la sopravvivenza del sistema calcio. Invece è stata trasformata in un guanto di sfida di Lotito alla per decidere lo scudetto in una partita unica. In realtà il presidente ha fatto un'ipotesi astratta, all'interno di un discorso che sottolineava la necessità, per il bene del sistema, di far ripartire il campionato. È la posizione che porta avanti ormai da settimane e che ha ribadito nel corso di questa intervista. Era un'ipotesi, non un 'guanto di sfida' lanciato alla ». Lo dice il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, alla radio del club biancoceleste. «La ripresa dovrà riguardare tutti, non solo Lazio e e non solo per assegnare il titolo -prosegue Diaconale-. Anche per evitare una marea di ricorsi che potrebbero esserci in caso di classifica cristallizzata che andrebbe a incidere su retrocessioni e promozioni. Ripartire per scongiurare danni economici e contenziosi: questo è il punto principale. Quella del presidente Lotito è sempre stata una battaglia per la difesa del sistema».

11.20 - La Polonia prova a tornare alla normalità. Mentre in Italia non c'è ancora una data ufficiale per la ripresa degli allenamenti, altrove è stata già tracciata la 'road map' per la ripartenza delle competizioni. A Varsavia, con la benedizione del governo, le squadre torneranno in campo a fine maggio per chiudere la stagione regolare e poi dar vita ai play-off per il titolo. "C'è molto più lavoro adesso che non quando andava tutto bene: fra programmi e protocolli sono tempi molto duri- racconta a 'Radio Anch'io Sport' Zbigniew Boniek, ex attaccante di e Roma e oggi presidente della Federcalcio polacca - Abbiamo deciso col governo di ricominciare con gli allenamenti individuali, poi a piccoli gruppi e dal 10-15 maggio lavorare normalmente per ripartire col campionato il 31 maggio. Bisogna fare programmi con 4-5 settimane d'anticipo. Siamo in piena guerra contro il coronavirus, anche noi siamo chiusi in casa da 50 giorni e la gente ha voglia di tornare alla normalità anche se in Polonia c'è una situazione molto meno drammatica rispetto all'Italia". Recenti sondaggi hanno mostrato che nel nostro Paese prevale il fronte di chi è contrario alla ripresa dei campionati.

(Radio Uno)

8.45 - Al quotidiano ha rilasciato un'intervista il presidente della Lazio, Claudio Lotito. Tra ripresa del campionato e le scelte del governo ha dichiarato anche che "accetterei una partita secca Lazio- per giocarci lo scudetto: direi sì, sfidiamoci in una finale unica. Ma non mi sono mai posto il problema, anche se direi di sì a questa opzione e sfiderei la ". E ancora: "Pensate che a me, a noi della Lazio converrebbe non giocare. Sono già in e risparmierei quattro mensilità di stipendi, ma ragiono per il sistema, per questo voglio giocare. Soprattutto, pensate che se si riparte si giocherebbe ogni tre giorni mentre noi avevamo fatto una scelta sacrificando l’Europa League proprio per giocare una volta a settimana… ma io ragiono per il sistema, gli altri per se stessi".

(La Repubblica)